*Canicattini Bagni, Tratto Canicattinese delle Cave Cardinale – Limmi – dell’Acqua

Imboccando la S.P. 14 “Maremonti” e oltrepassando il Ponte Garofalo, notiamo dei sentieri sterrati o semiasfaltati alla nostra destra, che conducono tutti alla Cava Cardinale, importante cavità iblea che nasce in territorio di Palazzolo, e attraversa buona parte della zona settentrionale del territorio di Noto prima di immettersi nella Cava Bagni in territorio canicattinese. E proprio in quest’ultima zona vi è un sistema di tre cave (escludendo quella di Sant’Alfano – Case Vecchie) formate dalle Cave Cardinale (a nord), Limmi (al centro) e dell’Acqua (a sud) poste nel confine territoriale tra i due comuni siracusani. La zona la si può raggiungere anche dalla Traversa Case Vecchie posta sulla S.P. 86 Canicattini – Sant’Alfano – Bibbia per Palazzolo Acreide (posta alla nostra sinistra prima del Ponte di Sant’Alfano venendo da Canicattini).

La Cava Cardinale, ricadente all’interno del Feudo della famiglia Musso di Palazzolo Acreide, è una importante zona fluviale in cui è posto un piccolo corso d’acqua, alimentato dai torrenti Limmi e dell’Acqua posti nelle omonime cave che si incontrano presso la zona nota come “Bagni di Sant’Alfano” (a nord della Contrada Garofalo) che, venendo alimentato ulteriormente dal piccolo Torrente Sant’Alfano, forma il Torrente Bagni – Cavadonna che, molto più ad est alimenterà il Canale Mammaiabica (canale irriguo costruito allargando le pareti finali del Vallone Cavadonna) che col passare del tempo è divenuto un vero e proprio fiume, che si immette presso il Fiume Ciane in territorio siracusano, quest’ultimo fiume si immette nel Fiume Anapo a pochi metri dalla sua foce presso lo Ionio. Seguendo il corso del torrente arriviamo alla confluenza tra le Cave Limmi e dell’Acqua.

Esse sono due piccole cave attraversate da piccoli corsi d’acqua che si innestano presso la Cava Cardinale andando a formare il Torrente Bagni.

In queste tre cave vi sono i resti di piccole Necropoli di epoca neolitico – sicula e di ipogei abitativi (molto probabilmente di epoca bizantina) posizionati all’interno degli anfratti rocciosi posti nelle pareti di queste tre cave. Dal punto di vista naturalistico l’importanza di queste tre cave è data dalla presenza di una folta vegetazione di tipo mediterraneo, che ospita anche molta fauna locale (specie mammiferi e volatili).

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