*Carlentini, Cava Carrubba – Fiumara Grande e Rovine Archeologiche (Necropoli sud di Monte Carrubba – Fiumara Grande – Sito di Fiumarella – Siringo – Tranese – Giardini)

Percorrendo la S.P. 9 Carlentini – Sortino da Carlentini arriviamo ad una serie di tornanti che lambiscono il versante sudorientale del Monte Carrubba scendendo presso una cava di tipo ibleo nota come “Cava Carrubba” o “Cava della Fiumara Grande” in cui scorre il tratto iniziale del Fiume Marcellino, un importante corso d’acqua che attraversa i territori di Melilli ed Augusta sfociando nel Mare Ionio presso i ruderi di Megara Iblea. Si tratta di uno dei siti archeologici di tipo rupestre più vasti ed importanti del siracusano, ma ancora del tutto sconosciuto anche se lo si sta man mano antropizzando. Si sta ipotizzando di unificarlo ai limitrofi siti delle Contrade Fiumarella, Favara, San Giovanni, Monte Carrubba (situati in territorio di Carlentini), Farina, Albinelli ecc… (Sortino), Cava Marcellino e aree limitrofe (Siringo, Curcuraggi, Belluzza, Pantalone, Valle di Piombo ecc… situate in territorio di Melilli) per creare un sito tipo Pantalica vista la presenza di una cospicua area fluviale su cui si affacciano un’infinità di siti rupestri (molti dei quali vere e proprie necropoli).

Il fiume, ancora noto come “A Ciumara Ranni”, nasce in Contrada San Giovanni (una porzione di territorio carlentinese posta tra le zone di Melilli, Sortino e Ferla) per poi attraversare i piedi del Monte Favara (posto sempre in territorio carlentinese anche se molto a ridosso dell’area sortinese) immettendosi poi in questa vasta cava iblea posta tra i territori di Carlentini e Melilli (difatti sancisce il confine amministrativo tra i due territori comunali, a nord ovest Carlentini, a sud e ad est Melilli) e come detto prima sfociare presso Megara Iblea attraversando una vasta area pianeggiante in cui si immette presso la Cava Marcellino (vedi sezioni riguardanti Melilli e Augusta per saperne di più). È un’ampia zona di importante valenza naturalistica ed archeologica visto l’ambiente incontaminato e i suoi numerosi siti rupestri.

Scendendo dalla S.P. 9 immettendoci dopo il doppio tornante nella cava seguendo la morfologia montana del sito, sulla nostra destra troviamo subito un piccolo sito rupestre formato da diverse grotte; si tratterebbe di un insediamento abitativo di epoca neolitico – sicula risalente all’epoca di Thapsos (villaggio neolitico – siculo posto presso la Penisola Magnisi a poca distanza da Priolo Gargallo); molte di queste grotte formano una Necropoli rupestre. In epoca recente queste caverne (poste sul livello stradale) erano utilizzate come riparo da viandanti e cacciatori. Il livello più alto di questo sito rupestre è posto presso la parete meridionale del Monte Carrubba formato da anfratti e spaccature in cui sono poste numerose tombe rupestri a forno all’interno delle quali vi è posta una camera sepolcrale.

Scendendo più a valle troviamo il ponte che scavalca la Fiumara Grande, posto nel suo fondo cava, attraversandolo entriamo in territorio melillese, in cui è posta la parete sud della Cava della Fiumara Grande. Vicino al ponte è posto un piccolo sentiero che scende presso la riva del fiume delimitato da un’edicola votiva che conduce sotto una grande quercia arrivando al fondo cava in cui è posta la confluenza col Torrente Fiumarella.

Se si decide di risalire il fondo della cava del Torrente Fiumarella, troviamo le rovine di antiche condotte idriche nonché di mulini mentre presso la base dei rilievi sono poste altre grotte rupestri facenti parte di siti sepolcrali o abitativi di varie epoche (neolitico – sicule o bizantine) all’interno di una folta macchia mediterranea che forma un vero e proprio bosco formato da alberi di platano orientale, roverella, leccio e olivastro, per non parlare di varie piante erbacee autoctone come le Orchidee degli Iblei. La Fiumara Grande costeggia la cava su cui prosegue la S.P. 9 in direzione Sortino, mentre l’altro torrente, la Fiumarella, scorre sotto al Monte Carrubba formando un’altra cava ancora. La Cava della Fiumarella solcata da un sentiero sterrato che lambisce il corso del torrente (che nasce presso la Contrada Neviera di Favara tra i territori di Ferla e Sortino). Possiamo notare numerosi siti rupestri lungo il percorso di cui una buona parte di essi collocati sulle alture sudoccidentali del Monte Carrubba (impossibili da raggiungere a meno che non si è esperti in speleologia o in arrampicate di tipo alpino). Si tratta di una moltitudine di siti di origine neolitico – sicula dell’età del bronzo (presumibilmente appartenenti al periodo di Thapsos) formato da varie necropoli a cui si unisce anche una serie di siti rupestri bizantini formati da necropoli paleocristiane e da oratori rupestri nonché da insediamenti abitativi sia di epoca sicula sia di epoca bizantina. Va fatta notare la presenza di due sorgenti poste alle pendici del rilievo che scendono verso la fiumara da nord a sud formando dei valloni naturali con interessanti concrezioni rocciose. Va anche detto che qui sono presenti anche numerose cavità di tipo carsico formatesi dall’infiltrazione delle acque nelle rocce calcaree. Seguendo il sentiero notiamo le rovine di rovine fondiarie quali insediamenti rurali, condutture idriche e anche mulini ad acqua. Il sentiero risale la mezzacosta del Monte Carrubba per arrivare presso la Traversa Favara (posta in territorio di Sortino ma che da li a poco andando verso ovest rientra in una porzione di territorio appartenente sempre a Carlentini, seguendo le indicazioni per l’Agriturismo La Sorgente).

Se si decide di risalire la Fiumara Grande che scorre limitrofa alla S.P. 9 va detto che vi sono numerosi sentieri di libero accesso presso questa strada andando verso Sortino alla nostra destra. Il torrente scorre in mezzo a campi coltivati ad agrumi, olivi e cereali in mezzo ai quali sono posti alcuni caseggiati rurali (alcuni di essi restaurati). Anche qui sono presenti notevoli rovine rupestri di cui i più importanti sono quelli posti in Contrada San Giovanni dove termina il sentiero (presso la Traversa Favara). Anche qui sono collocati siti rupestri di epoca neolitico – sicula e di epoca bizantina appartenenti ad insediamenti abitativi e a necropoli. Le sorgenti della Fiumara Grande sono poste in Contrada Farina presso un area boschiva demaniale posizionata in territorio di Sortino, in cui è posto un sito sepolcrale paleocristiano formato da tombe ad arcosolio (visita sezione di Sortino per saperne di più su queste zone).

Se invece decidiamo di esplorare la parte occidentale della Cava Fiumara Grande, posta ad est dell’Agriturismo Fiume Carrubba, bisogna percorrere la S.P. 9 fino ad una traversa posta alla nostra sinistra nota come “Traversa Carrubba – Giardini” che conduce al corso orientale del fiume. Da questa strada che è posta sul tratto meridionale della Cava Fiumara Grande possiamo ammirare una moltitudine di siti rupestri posti sulla sponda opposta (in territorio carlentinese) risalendo l’altopiano posto in Contrada Siringo (in territorio melillese) noto anche come “Vallone di Creta” (vista la cospicua presenza di sedimenti argillosi) nelle cui pareti sottostanti vi sono anche varie rovine di tipo rupestre, mentre dalla strada possiamo ammirare rovine di insediamenti rurali, strade carraie (rovine di antiche “Trazzere”) e di terrazzamenti agricoli. Molto probabilmente vi sono rovine molto più antiche in mezzo alla vegetazione (insediamenti abitativi di epoche antiche?). Costeggiando la strada alla nostra destra ammiriamo una piccola fonte sotterranea che alimenta un ruscello che si immette sulla Fiumara Grande da sud. Andando avanti sulla nostra sinistra possiamo ammirare alcuni siti rupestri formati da insediamenti abitativi e rurali nonché da necropoli (presumibilmente di epoca bizantina) di cui uno posto presso un caseggiato che possiamo raggiungere al termine di questa strada asfaltata che si immette su un altro sentiero che costeggia buona parte di questo tratto del fiume ad est del Monte Carrubba posto tra le Contrade Giardini e Tranese, quest’ultima raggiungibile da un sentiero posto di fronte a noi che si inerpica sul rilievo, che termina presso l’area demaniale nota come “Bosco Tranese”. La cava verso est entra pienamente in territorio melillese ricevendo le acque del torrente Valle di Piombo a sud chiamandosi ufficialmente da qui in poi “Fiume Marcellino”, nella cui cava sono presenti numerose tombe neolitiche di tipo monumentale nonché siti di epoca bizantina raggiungibili dall’area di Villasmundo oppure costeggiando il torrente andando verso est lungo l’area nota come Giardini.

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