Carlentini, Festa di Santa Lucia

Carlentini

Festa di Santa Lucia

La festa consacrata a “Santa Lucia” è la più importante manifestazione sacra di Carlentini e del suo territorio, poiché essa è consacrata alla Patrona della cittadina carlentinese ma anche “Patrona e Protettrice della Provincia di Siracusa” assieme a “San Sebastiano” e va assolutamente detto che il suo culto è piuttosto esteso sia in Sicilia, sia in Italia sia in altre nazioni (specie quelle nordeuropee). A differenza di altre località a Carlentini la festa vera e propria non ricade come da tradizione il 13 Dicembre, ma bensì la terza settimana di Agosto. Infatti in questo periodo la città di Carlentini festeggia la “Martire Siracusana” con fastosi e gioiosi festeggiamenti tali da attirare numerosi fedeli provenienti non solo dalle città limitrofe (specie Siracusa), ma anche da tutta la Sicilia (in particolare da Belpasso e Acicatena, città consacrate a “Santa Lucia” situate in Provincia di Catania). Ovviamente vi è la massiccia presenza di devoti provenienti da Lentini, Carlentini Nord e Pedagaggi. Il clima estivo poi differenzia di molto questa festa a differenza delle varie festività siciliane consacrate a “Santa Lucia” che di solito vengono celebrate il 13 Dicembre in periodo natalizio, difatti quella carlentinese è molto più vivace e scanzonata ispirandosi chiaramente anche alla Festa di Sant’Alfio che si tiene a Maggio nella limitrofa Lentini (che a sua volta si ispira chiaramente alla Festa di Sant’Agata che si tiene nella vicina Catania) visto che si divide in ben tre giorni celebrati con processioni, manifestazioni musicali, culturali e gastronomiche nonché spettacoli di fuochi pirotecnici tra i migliori del siracusano.

Storia di Santa Lucia 

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In un quartiere imprecisato dell’antica città di Siracusa (forse Ortigia) la giovane Lucia (nome di chiara ispirazione romana) sarebbe nata intono al 290 d.C.

A quel tempo la Sicilia e in particolare Siracusa erano sotto il dominio romano, per cui l’attuale capoluogo aretuseo era una città nettamente divisa due schieramenti; pagani e cristiani.

Nel frattempo la giovane Lucia (che doveva avere 16 o 17 anni) era già in età da marito e sua madre, di nome Eutichia (che secondo alcune dicerie apparterrebbe alla stessa famiglia del celebre scienziato aretuseo Archimede) dopo esser rimasta vedova (del padre di Lucia non si sa quasi niente, ma si mormora che il suo nome fosse Lucio e che fosse un’importante esponente di spicco della politica siracusana di allora) accettò la proposta di matrimonio di un giovane che voleva sposare la giovane Lucia. La giovane accettò anche se in segreto andava alle “Messe Cristiane” che si tenevano nelle Catacombe sotto Siracusa (più precisamente nelle “Catacombe di San Marziano”, altro martire siracusano).

Dopo un certo periodo di tempo Eutichia contasse una strana malattia chiamata allora “Emorroissa” (malattia simile all’Emofilia) che le faceva perdere sangue in continuazione fino a farle perdere i sensi. Questa malattia era incurabile e Lucia pensò di portare sua madre a Catania, presso la “Tomba di Sant’Agata” (altra illustre “Santa Siciliana” martirizzata il 5 Febbraio del 251 d.C. che secondo alcuni storici aveva un certo grado di parentela con “Santa Lucia” anche se le fonti non sono attendibili). Arrivati a Catania presso il “Sepolcro di Sant’Agata” (ubicato tutt’ora dentro le mura della Chiesa di Sant’Agata la Vetere, situata all’interno del centro storico di Catania), Lucia si mette a pregare davanti alla lapide dentro la quale riposava il corpo della “Vergine Catanese”. Durante la Funzione che si teneva nelle catacombe attorno al “Sepolcro di Sant’Agata”, il celebrante lesse un passo del “Vangelo di Matteo” in cui si parlava della guarigione di una donna affetta da Emorroissa, che quando toccò la tunica di “Cristo” guarì completamente. Lucia capì che “Sant’Agata” aveva ascoltato le sue preghiere, così fece toccare ad Eutichia la lastra tombale dentro la quale riposavano le martoriate spoglie della “Martire Catanese”, dopodiché Lucia ebbe una visione; vide “Sant’Agata” assieme a due “Angeli”. La “Martire Catanese” le disse queste parole “Lucia sorella mia, perché chiedi a me quel che tu sei in grado di ottenere per altri? Ecco, tua madre sarà sana per la tua fede. E come per mezzo mio viene beatificata la città di Catania, così per mezzo tuo sarà salvata la città di Siracusa”. Dopo questa visione la Madre di Lucia guarì e tutte e due si rimisero in cammino per ritornare a Siracusa. Cammin facendo, Lucia confessò a sua madre di essere Cristiana e che voleva consacrarsi totalmente a “Cristo”. La madre Eutichia comprese la volontà della figlia e la rassicurò dicendole che non l’avrebbe ripudiata come figlia (così come facevano le famiglie pagane nei confronti dei familiari divenuti Cristiani) e che la sua dote sarebbe stata donata interamente ai poveri.

Tornata a Siracusa, Lucia diede tutti i suoi beni ai poveri e ripudiò immediatamente la mano del suo pretendente, che la denunciò al Prefetto Pascasio, che allora teneva il controllo della città di Siracusa e dei suoi territori limitrofi (comprendenti gran parte dell’attuale provincia aretusea).

Pascasio non ebbe esitazioni e fece arrestare la giovane Lucia strappandola dalle braccia della madre Eutichia (che probabilmente venne anche uccisa ma non si hanno fonti del tutto certe) per processarla. Lucia non ebbe paura e, dopo essere stata condotta innanzi a Pascasio, fece subito capire al console che mai si sarebbe piegata al paganesimo dicendogli queste parole “Io obbedisco alla legge del mio Dio, come te (riferito a Pascasio) a quelle dei Cesari; tu porti rispetto ai tuoi superiori, io rendo omaggio al mio Signore; se tu non vuoi offendere i cesari, vorrò forse io offendere Iddio? Tu ti studi di piacere agli imperatori, io voglio piacere solo a Dio; fa dunque quello che credi sia giusto per te, io opero secondo l’animo mio e secondo i miei principii”. Sentito questo Pascasio andò su tutte le furie e minacciò la giovane Lucia dicendole che se continuava così sarebbe stato costretto a torturarla, ma Lucia gli disse che dentro di lei c’era lo “Spirito Santo”, per cui non si spaventava minimamente delle sue minacce. All’irriverente domanda di Pascasio “Allora dentro di te c’è lo Spirito Santo?” Lucia rispose con una frase di “San Paolo” che recitava queste parole “Coloro che vivono castamente e piamente sono Tempio di Dio e lo Spirito Santo abita in essi”.

Pascasio furente decise in un primo momento di farle perdere la verginità e di non farla uccidere visto che era ancora una ragazzina. Lucia veniva spinta violentemente verso una gabbia piena di soldati che dovevano “eseguire l’ordine di Pascasio”, ma Lucia restò immobile grazie ad un prodigioso intervento divino. Si decise di passare alle torture vere e proprie; Lucia venne legata a due carretti trainati dai buoi per essere trascinata per le sassose vie dell’antica Siracusa, ma un nuovo prodigio fece si che la giovane siracusana restasse inchiodata a terra. Pascasio pensò allora di gettare della pece bollente e di farla morire tra le fiamme, ma l’ennesimo miracolo di “Cristo” la lasciò illesa. Pascasio sempre più incredulo pensava che era una maga e le chiese quali arti magiche utilizzasse per sbeffeggiarlo davanti al popolo siracusano (che nel frattempo si era stancato di tutte queste giovani vittime sottoposte ad inaudite torture qualunque religione essa sia e stava pensando di scatenare una rivolta per cacciare i Romani dalla loro città una volta per tutte). Lucia gli disse che era “Cristo che si opponeva”. Pascasio perse la pazienza e la condannò a morte, ma Lucia gli disse “Cadranno mille alla tua destra e diecimila alla tua sinistra ma nessuno potrà accostarsi a te”.

Lucia venne condotta di nuovo in carcere e qui forse avvenne il “Miracolo degli Occhi”. Il giovane che la voleva in sposa andò a dirle che se accettava la sua proposta di matrimonio, poteva ancora salvarla, ma lei non accettò anzi lei si cavò gli occhi e li diede al suo spasimante (che si sarebbe innamorato di Lucia per via dei suoi occhi probabilmente di colore celeste) ma subito dopo avvenne il “Miracolo”, gli occhi sono ricomparsi e il suo spasimante si rese conto che aveva sbagliato a farla condannare e se ne pentì amaramente abbracciando molto probabilmente anche lui la fede cristiana dopo l’uccisione di Lucia (questo avvenimento non è documentato nella biografia ufficiale di “Santa Lucia”, ma è comunque considerato come il miracolo più importante della “Santa Siracusana”).

Venne il giorno della condanna e Pascasio diede l’ultima opportunità a Lucia per ripudiare il Cristianesimo, ma lei rispose con queste parole “E giunta la mia ora. Colpisci Pascasio e io morrò. Ma ti annunzio che la pace sarà restituita alla Chiesa di Dio; Diocleziano e Massimiano passeranno e il Cristianesimo continuerà a diffondersi”. Accecato dall’ira Pascasio la fece uccidere immediatamente per decapitazione. Un profondo fendente al collo uccise la giovane Lucia (che non morì decapitata, come narrano alcune fonti storiche), e si dice che in punto di morte “Sant’Agata” apparse a Lucia alleviando così le sue sofferenze e condurla direttamente nel “Regno dei Cieli”. Tutto questo avvenne il 13 Dicembre del 304.

I siracusani nel frattempo si erano tutti convertiti al Cristianesimo e portarono in trionfo il corpo della giovane Lucia in corteo per tutte le strade cittadine per poi tumularlo presso l’attuale Basilica di Santa Lucia al Sepolcro (ubicata nel rione siracusano chiamato “Borgata di Santa Lucia”). Lucia venne proclamata “Santa” dopo pochi mesi dalla sua morte.

Il “Corpo di Santa Lucia” (rimasto miracolosamente incorrotto) è stato sottratto a Siracusa dal guerriero Maniace nel 1025 e dopo secoli di peregrinazioni venne portato nel 1204 a Venezia dal Doge Enrico Dandolo. A Siracusa sono toccate reliquie irrilevanti (pezzettini di ossa, capi di vestiario appartenuti alla “Santa” e altre minutaglie varie) e dopo lunghi millenni, il “Corpo di Santa Lucia” è stato riportato a Siracusa nel 2004 e nel 2014 per pochissimi giorni; in futuro non si sa se riportare il corpo perennemente nella città siracusana.

“Santa Lucia” è una delle più importanti figure mistiche femminili che hanno reso onore alla Chiesa con il Martirio. Il suo culto si è diffuso in tutto il mondo, infatti non c’è città che non veneri “Santa Lucia”, autrice di notevoli miracoli sia a Siracusa (vedi il link riguardante la “Festa di Santa Lucia” nella sezione riguardante il capoluogo aretuseo) sia in tutto il mondo.

La “Santa Siracusana” è considerata come la “Protettrice” della vista, degli ottici e degli oculisti (riguardo al “Miracolo degli Occhi”), ma lo è anche degli elettricisti e dei fuochisti (riguardo al prodigio in cui la “Vergine Siracusana” rimase illesa quando venne arsa viva). Un cenno va fatto anche sul significato del nome “Lucia”, che significa “Portatrice di Luce”; difatti “Santa Lucia” è considerata come la “Portatrice della Luce di Cristo”.

In Sicilia, oltre alla natia Siracusa, “Santa Lucia” è molto venerata è Carlentini, dove secondo la tradizione si trova l’olivo sotto cui si riposò mentre da Catania faceva ritorno a Siracusa noto localmente come “U Peri Aliva”.

“Santa Lucia” viene fastosamente festeggiata anche ad Acicatena e Belpasso (CT), a Enna e Catenanuova (EN), a Comiso (RG), a Savoca e Santa Lucia del Mela (ME), a Corleone (PA) e a San Giovanni Gemini (AG); mentre in altre città siciliane vi sono solo celebrazioni eucaristiche che si tengono il 13 Dicembre. Nel resto d’Italia, “Santa Lucia” è venerata a Napoli, nella Provincia di Bergamo, in alcune città dell’Abruzzo, nel Brindisino e infine nel Veneto (in particolare a Venezia). Bisogna dire che “Santa Lucia” è particolarmente venerata in Svezia e in altre aree nordeuropee, poiché è considerata sia come “La Santa che porta la Luce” nel profondo buio del Nord Europa, sia come la “Santa che porta i regali ai bambini”.

[riduci]

Le origini del culto carlentinese legato a “Santa Lucia”

Il culto carlentinese legato a “Santa Lucia” sarebbe frutto di un’antica leggenda popolare. Essa narra che “Santa Lucia”, durante il suo viaggio verso Catania per andare in pellegrinaggio assieme alla madre malata alla “Tomba di Sant’Agata” (vedi più su “Vita di Santa Lucia”), probabilmente si fermò nei pressi dell’attuale città di Carlentini per riposare sedendosi per la precisione sotto un albero di olivo. Il luogo secondo cui si fermò “Santa Lucia” è ubicato ad est di Carlentini presso la Via Porta Agnone nell’area nota come “Olivo di Santa Lucia” o “Peri Aliva” (significante “Albero di olivo”) presso cui vi è un’edicola votiva consacrata a “Santa Lucia” e una pianta di olivo, posto li a ricordo dell’antico “Peri Aliva” che molto probabilmente durante la costruzione della “Lentini di Carlo” fortificava venne estirpato, ma la memoria storica indica questa parte di Carlentini come il luogo in cui venne a riposarsi “Santa Lucia”.

Appena venne fondata Carlentini, venne subito edificata una chiesetta sempre nella zona del “Peri Aliva” in onore di “Santa Lucia” dove vi era un’immagine consacrata alla “Santa Siracusana”. Vista la crescente devozione dei carlentinesi, il 15 Marzo 1621, “Santa Lucia” venne proclamata “Patrona e Protettrice di Carlentini”, dando così inizio ai primi festeggiamenti, celebrati inizialmente il 13 Dicembre, giorno in cui la “Santa” venne uccisa.

Il terremoto del 1693 distrusse la chiesetta in cui “Santa Lucia” era venerata e, dopo aver edificato la sontuosa Chiesa Madre di Santa Maria Immacolata che ne assorbì il culto, le feste in onore di “Santa Lucia” divennero ancor più fastose tanto da competere con la “Festa principale” di Siracusa. Infatti l’Arcidiocesi di Siracusa fece spostare la festa al “Lunedì dell’Angelo” ossia per la Pasquetta, finché nel 1821 la festa della “Patrona” venne spostata nel giorno di Pentecoste. Oggigiorno la festa è celebrata stabilmente l’ultima Domenica di Agosto, per far si che anche i carlentinesi che scendono in estate nella loro città possano stare a contatto con la loro “Patrona”. Bisogna dire che in passato venivano organizzate manifestazioni ippiche nei giorni che precedevano i festeggiamenti, e che la Processione era seguita dalle donne incappucciate chiamate “Ntuppatedde”, usanze che ormai sono andate perdute.

La festa è organizzata e curata dalla “Deputazione di Santa Lucia” ossia l’associazione che si prende cura del Simulacro di Santa Lucia e cura gli aspetti organizzativi delle feste. L’altra associazione è quella dei “Devoti di Santa Lucia” a cui è affidato il trasporto del Simulacro durante le festività in onore della Santa Siracusana. Le due associazioni sono riconoscibili dal modo in cui i suoi iscritti sono vestiti; la divisa della Deputazione di Santa Lucia presenta camicia verde scura con targhetta di riconoscimento e il simbolo dell’associazione ricamato sul lato sinistro della camicia. mentre i “Devoti di Santa Lucia” indossano camicia bianca con targhetta di riconoscimento e il simbolo dell’associazione sempre ricamato sul lato sinistro della camicia; entrambe le associazioni prevedono la camicia corrispettiva e pantaloni neri.

Altre tradizioni sono quelle di collocare drappi eleganti, luci o di allestire spettacolini pirotecnici da parte dei fedeli residenti a Carlentini al passaggio della “Santa”.

Infine è importante dire che a Carlentini, per la Festa di “Santa Lucia”, è usanza preparare la cosiddetta “Cuccìa”. Si tratta di un dolce a base di ricotta zuccherata e semi di frumento bolliti, a cui si aggiunge cioccolato fondente e canditi. Questo dolce si mangia tradizionalmente il 13 Dicembre in memoria di un avvenimento miracoloso a “Santa Lucia” successo a Siracusa nel Maggio del 1600; l’arrivo nell’antico porto aretuseo (il “Porto Grande” di Siracusa) di un veliero carico di frumento, che i siracusani cucinarono subito per mangiarlo visto che stavano patendo la fame a causa di un conflitto. Inizialmente questa “Cuccìa” era semplice frumento bollito, ma qualcuno decise di aggiungere questo frumento cotto a ricotta zuccherata, creando la “Cuccìa” di “Santa Lucia”, la cui preparazione si è diffusa in tutta la Sicilia (in particolare nelle aree maggiormente devote alla “Vergine Siracusana”) seppur con qualche variante (certe volte vengono aggiunti legumi, crema pasticcera, vino Marsala ecc… a seconda della località).  

I festeggiamenti estivi in onore di “Santa Lucia”

Il Triduo di preparazione alla Festa di Santa Lucia

Il Mercoledì della terza settimana di Agosto inizia il “Triduo di Preparazione” alla festività consacrata alla Patrona di Carlentini “Santa Lucia”, che comprende solenni Messe presso la Chiesa Madre di Santa Maria Assunta alle ore 19.00. Il Giovedì e il Venerdì si terranno sempre solenni Messe in Chiesa Madre al medesimo orario. Nel frattempo in Via Porta Agnone nell’edicola votiva del “Peri Aliva” vengono posti fiori e candele come “Voto a Santa Lucia”. Nel frattempo vengono poste le luminarie artistiche che addobberanno le principali strade carlentinesi e posto presso la Via Marconi il cosiddetto “Arco Trionfale” (simile a quello fatto a Lentini per la Festa di Sant’Alfio presso il quartiere noto come “Potta Iaci” ) sotto il quale si fermerà la “Santa” durante le processioni in suo onore.

Il Primo Giorno di Festa

La vigilia della festa; la “Processione delle Reliquie”, la “Svelata di Santa Lucia” e il “Pellegrinaggio Notturno”

Dopo il consueto “Triduo” in Chiesa Madre, a Carlentini iniziano festeggiamenti in onore di “Santa Lucia”.

Il Sabato mattina alle ore 08.00 la città verrà svegliata da 21 colpi di cannone che segnalano ai carlentinesi (ma anche agli abitanti di Carlentini Nord e della vicinissima Lentini) che la tanto attesa festa è arrivata. Alle 08.30 la Deputazione di Santa Lucia girerà per i quartieri carlentinesi accompagnata dalla banda musicale per raccogliere offerte varie per la festa e da devolvere in beneficenza. Si tengono poi solenni Messe durante la mattinata. Nel frattempo vengono montate le bancarelle che animeranno il tradizionale mercatino che si tiene in occasione dei festeggiamenti patronali carlentinesi.

Durante tutta la giornata del Sabato i devoti carlentinesi andranno in pellegrinaggio fino all’edicola di “Santa Lucia” situata nella località chiamata “Peri Aliva” per penitenza o per chiedere una grazia alla “Vergine Siracusana” in attesa del Giro Devozionale che si terrà nella nottata tra Sabato e Domenica.  

Nel tardo pomeriggio alle ore 19.00 si terrà presso la Chiesa di Sant’Anna una solenne Celebrazione Eucaristica che vedrà la presenza di numerosi fedeli, che dopo la Messa si recheranno in Processione seguendo il Reliquiario contenente le “Reliquie di Santa Lucia” (frammenti ossei della Santa chiusi in uno scrigno argenteo) che verranno portate fino alla Chiesa di Santa Maria di Roccadia dai Devoti e dalla Deputazione di Santa Lucia, seguiti da numerosi fedeli. Nel frattempo alle ore 22.00 si terrà in Piazza Armando Diaz uno spettacolo musicale curato da artisti locali. Al termine della Processione, presso le 23.45 in Piazza Armando Diaz verrà effettuato un grandioso spettacolo pirotecnico che sancirà l’inizio ufficiale dei festeggiamenti in onore di Santa Lucia.

Alle ore 24.00 una folta folla di fedeli accorre presso il Sagrato della Chiesa Madre di Santa Maria Immacolata in attesa della svelata del Simulacro di “Santa Lucia”. I fedeli più accaniti si accalcano presso il portale centrale della Chiesa Madre per attendere l’apertura delle due porte lignee gridando invocazioni verso la Santa. Nel frattempo alcuni esponenti della “Deputazione di Santa Santa Lucia” e dei “Devoti di Santa Lucia” aprono la cameretta ubicata nella Cappella consacrata alla “Patrona di Carlentini”, prendono il Simulacro argenteo della “Santa” e lo pongono sull’Altare maggiore. Dopodiché si apre il portale della Chiesa e “Santa Lucia” si mostra così ai carlentinesi, che la accolgono con invocazioni (in cui all’urlo “Divoti!!!” viene risposto “Santa Lucia!!!”) e da un lungo applauso da parte dei fedeli presenti.

Dopo aver deposto un mazzo di fiori o un cero presso l’effigie di “Santa Lucia”, molti fedeli compiono un pellegrinaggio penitenziale simile al “Giro Santo” che viene compiuto a Lentini incamminandosi verso la Chiesa di Santa Maria di Roccadia per onorare le “Reliquie della Santa” per poi concludere questa specie di “Giro Santo” in Chiesa Madre davanti al Simulacro di “Santa Lucia” passando nel frattempo presso l’Edicola di Via Porta Agnone nota come “U Peri Aliva” dove un tempo sarebbe sorto l’olivo sotto il quale riposò “Santa Lucia”. Il tragitto parte dalla Piazza Vittorio Veneto (a fianco della Chiesa Madre) percorrendo le Vie Roma, Raffaello, Piazza Cavallotti entrando presso la Chiesa di Sant’Anna, dopodiché si percorrono le Vie Raffaello, Cavour, Mazzini, Del Leone, Isonzo e Porta Agnone arrivando presso l’edicola del “Peri Aliva” per una breve sosta in cui verrà fatta una preghiera; il cammino riprende percorrendo le Vie Dei Vespri e XX Settembre arrivando presso la Chiesa di Santa Maria di Roccadia per rendere omaggio alle Reliquie della “Martire Siracusana” li esposte; il tragitto finale comprende le Vie Marconi e Garibaldi arrivando di nuovo presso la Piazza Vittorio Veneto e quindi di nuovo in Chiesa Madre, dove verrà fatta una breve preghiera di fronte al Simulacro di “Santa Lucia”. La Chiesa rimane aperta fino alla tarda nottata per rendere omaggio alla Patrona di Carlentini. 

Il Secondo Giorno di Festa

La Festa Esterna di Santa Lucia; le Processioni Diurne e Serali nel centro storico di Carlentini

Dopo i riti del Sabato, l’ultima Domenica di Agosto la città di Carlentini alle ore 08.00 circa viene svegliata da forti colpi di cannone e dallo scampanio festoso della Chiesa Madre che annunziano alla cittadinanza l’arrivo del giorno di festa tanto atteso in cui la “Santa” andrà a salutare i cittadini di tutti i quartieri della città, i cui abitanti acclameranno la loro “Patrona” con grande calore e devozione. Alle ore 08.30 dalla Chiesa di Santa Maria di Roccadia vengono riportate in Processione verso la Chiesa Madre percorrendo la Via Marconi e attraversando la Piazza Armando Diaz in cui le autorità politiche cittadine si uniranno al corteo che terminerà presso il Sagrato della Chiesa di Santa Maria Immacolata. Dopo aver posto le Reliquie presso il Simulacro della Patrona, alle ore 9.00 inizia la solenne Messa mattutina in onore di “Santa Lucia” a cui parteciperanno le massime autorità cittadine che daranno onore alla “Patrona della città”, ma vi è anche la presenza delle confraternite note come “Devoti di Santa Lucia” e “Deputazione di Santa Lucia”, nonché delle confraternite carlentinesi del “Crocifisso”, di “Santa Tecla” di Carlentini Nord e della “Madonna della Stella” di Pedagaggi. Ma vi partecipano anche le Confraternite dei “Devoti Spingitori di Sant’Alfio” (proveniente dalla vicina Lentini), della “Deputazione della Cappella di Santa Lucia” (proveniente da Siracusa) e dalle “Confraternite di Santa Lucia” di Belpasso e Acicatena (CT), che onoreranno “Santa Lucia” con la loro presenza.

Alle ore 10.00, subito dopo il termine della Messa, la Statua di “Santa Lucia” (posta su di un fercolo monumentale chiamato “Vara”, utilizzato tra l’altro anche per portare il “Corpo di Santa Lucia” in Processione per le vie della città aretusea nel Dicembre 2004), viene salutata dalle invocazioni dei fedeli che, al sempre al grido di “Divoti!!!” (“Devoti”) risponderanno in coro “Santa Lucia!!!”. Dopodiché gli spingitori inizieranno a far muovere il pesante Simulacro verso l’esterno della Chiesa. Un forte scampanio nel frattempo segnala che la “Santa” sta uscendo dalla chiesa. Dopo che tutte le confraternite religiose carlentinesi e no sopraelencate prima usciranno dalla Chiesa con i loro stendardi.

Poco dopo, alcuni colpi di cannone piuttosto saluteranno il Simulacro di “Santa Lucia”. Il chiasso della gente copre il rumore delle campane e delle bombe; i carlentinesi sono felici di rivedere la loro “Santa” e la salutano con grida d’invocazione e con applausi, mentre i portatori invocano la “Santa” con grida ancora più assordanti.

Poco dopo la Processione arriva presso la Piazza Armando Diaz. Qui verrà salutata da un sontuoso lancio di carte colorate lanciate in aria grazie a piccole cariche esplosive, variopinti fumogeni colorati e soprattutto dal forte rumore della “Maschittaria” (un’insieme di cariche che lanciano in aria fuochi artificiali dall’esplosione piuttosto potente).

La Processione girerà per le strade del centro storico carlentinese seguita da un grande numero di fedeli. Da citare anche l’operato degli “Spingitori” che, nonostante il forte caldo e la fatica, continuano a spingere la “Vara” per sciogliere un voto verso “Santa Lucia”, e niente li farà desistere.

Il tragitto della Processione prevede il seguente percorso: dalla Chiesa Madre il Simulacro tramite la Via Roma raggiunge la Piazza Armando Diaz dove, dopo lo spettacolo pirotecnico farà il giro trionfale lungo il suo perimetro, per poi percorrere le Vie Mazzini, Porta Siracusa, Santa Lucia, Giovanni da Procida, Guastella, nuovamente Via Giovanni da Procida e Via De Amicis facendo una piccola sosta nei pressi delle Mura di Carlo V in cui sarà fatta una breve preghiera (qui vi è la partecipazione anche di fedeli provenienti dalla vicinissima Lentini). La Processione riparte percorrendo le Vie Giovanni da Procida, Trieste, Nazionale, Sabotino, di nuovo Via Nazionale, Duilio, dei Vespri per arrivare presso l’edicola del “Peri Aliva” in Via Porta Agnone in cui verrà fatta un’altra sosta di preghiera. Lasciata alle spalle la Via Porta Agnone, verrà poi tragitto finale della Processione compreso tra le Vie Mazzini, XX Settembre, Galilei e tutta la Via Roma passando nuovamente dalla Piazza Diaz, in cui verrà effettuato di nuovo uno spettacolo pirotecnico diurno composto da un  sontuoso sparo di “Mascuna”, dopodiché il Simulacro di “Santa Lucia” intraprende il percorso per rientrare in Chiesa Madre. Dopo un lungo giro nella parte nord del centro storico carlentinese, “Santa Lucia” rientrerà in Chiesa Madre tra urla di invocazione e applausi.

Durante il pomeriggio, la Chiesa Madre resta aperta per fare in modo che i fedeli possano onorare la “Vergine Siracusana”, offrendo anche offerte in denaro come voto; questi soldi verranno devoluti in beneficenza e utilizzati in parte per pagare le spese dovute ai festeggiamenti. Nel frattempo molte persone passeranno l’intera giornata presso le bancarelle ubicate nel limitrofo mercatino.

Alle ore 17.00 il Simulacro di “Santa Lucia” uscirà nuovamente in Processione salutato dallo scoppio di fuochi artificiali nonché dalle invocazioni dei devoti carlentinesi per dirigersi verso la parte meridionale della città percorrendo le Vie Roma, Raffaello, Etna, Pisacane, Palermo, Umberto I, Capuana, Savoia, Bellinzona con breve sosta di preghiera presso la Piazza Padre Pio; la Processione riprenderà percorrendo di nuovo la Via Savoia e le Vie Battisti, Alessandria, Caltanissetta, Agrigento, Cosenza, Arezzo, Ferrara, Asti, Bergamo, Scavonetti, Artigiani, dello Stadio, Morelli, Narzisi, Giovanni Riso e Padre Aldo Vinci arrivando presso la periferia sudoccidentale di Carlentini, in cui verrà celebrata alle ore 19.30 una solenne Messa all’aperto a cui parteciperanno molti abitanti della periferia sud di Carlentini che potranno così omaggiare la “Santa Patrona”.

Al termine di essa alle ore 20.30 il Simulacro di “Santa Lucia”, salutato sempre con invocazioni, applausi e sparo di fuochi pirotecnici, riparte nuovamente in Processione per tornare nel centro storico presso la Piazza Armando Diaz; il percorso compiuto comprende le Vie Padre Aldo Vinci, Favara Adorni, Narzisi, Morelli, dello Stadio, Piazza San Francesco, Raffaello, XXIV Maggio, Colombo, Bovio, Cavour, Garibaldi, Saffi e infine la Via Marconi, dove sosterà presso l’Arco Trionfale fino al suo rientro. Nel frattempo presso la Piazza Armando Diaz, alle ore 22.00 circa si terrà uno spettacolo musicale curato da artisti locali o nazionali.

Al termine dello spettacolo musicale, vero le ore 01.00, avviene l’entrata in Chiesa Madre di “Santa Lucia” acclamata dalle grida festanti dei fedeli. Subito dopo ci sarà lo spettacolo pirotecnico in suo onore nel quale verranno accesi stupendi fuochi artificiali. Si conclude così il secondo giorno di festa consacrato a “Santa Lucia”.

Il Terzo Giorno di Festa

Il “Giro del Lunedì” del Simulacro di “Santa Lucia”

L’ultimo Lunedì di Agosto si tiene il terzo ed ultimo giorno di festa consacrato alla Patrona di Carlentini “Santa Lucia” prima dell’Ottava della festività. La mattina alle ore 08.00 un festoso scampanio e 21 colpi di cannone sveglieranno i carlentinesi per avvisare l’arrivo dell’ultimo giorno consacrato alla Santa Siracusana. La Chiesa verrà aperta tutta la mattinata per far si che i fedeli diano omaggio alla Patrona e verso le 11.00 viene celebrata una solenne Messa alla quale viene invitato quasi sempre l’Arcivescovo della Diocesi di Siracusa.

Dopo la Messa la Chiesa rimane sempre aperta così come il limitrofo mercatino nel suo ultimo giorno di attività in seguito all’imminente termine della grande festività in onore di “Santa Lucia”, alla quale i fedeli daranno sempre onore visitando la Chiesa Madre carlentinese.

Alle 17.00 viene celebrata la solenne Celebrazione Eucaristica serale alla quale parteciperanno numerosi fedeli. Alle 17.30 la Statua di “Santa Lucia” esce in Processione salutata da un festoso scampanio e dallo scoppio di vari fuochi artificiali. Essa viene condotta stavolta nel cuore del centro storico carlentinese dalle confraternite consacrate a “Santa Lucia” compiendo il cosiddetto “Giro del Lunedì” percorrendo le Vie Roma, Mazzini, Porta Siracusa, Raffaello, Bovio, Archimede, Matarazzo – Scalia, Roma, dei Vespri, Cavour, Nazionale, Duca degli Abruzzi, di nuovo Via Raffaello, Fontenuovo, di nuovo Via dei Vespri, Duilio, Orsini, Bixio, nuovamente Via Mazzini e infine le Vie Garibaldi, Saffi e Marconi, fermandosi sotto l’Arco Trionfale. Nel frattempo alle ore 22.00 circa inizia uno spettacolo musicale curato da artisti locali oppure nazionali.

Al termine del concerto verso le ore 01.00 si terrà uno stupendo spettacolo pirotecnico che terminerà così i grandi festeggiamenti in onore di “Santa Lucia”, che rientrerà nella sua Chiesa salutata dal calore e dalla devozione dei suoi fedeli.

L’Ottavario della Festa di Santa Lucia e la conclusione dei festeggiamenti estivi

Terminati i tre giorni di festa in onore di “Santa Lucia”, l’ultimo Martedì di Agosto inizia l’Ottavario della Festa (che comprende anche la Domenica e il Lunedì in quanto la festa comincia da Sabato, ma che comincia in maniera ufficiale di Martedì) che comprende quattro tranquilli giorni in cui il Simulacro della “Patrona” rimane esposto alla venerazione dei fedeli; nel tardo pomeriggio alle ore 19.00 circa di questi giorni saranno celebrate solenni Messe sempre presso la Chiesa Madre.

L’Ottava di Santa Lucia ricade quindi il Sabato successivo alla festa (che può essere l’ultimo di Agosto o il primo di Settembre a seconda di come sono disposti i giorni del calendario) e venendo celebrata si concluderanno i lunghi festeggiamenti legati alla “Martire Siracusana”. Essa non prevede manifestazioni diurne anche se la Chiesa rimane sempre aperta ai fedeli affinché possano onorare la “Santa Patrona” prima della fine dei riti in suo onore.

Alle ore 19.00 viene celebrata in Chiesa Madre la solenne Messa serale in cui il sindaco e le personalità politiche di Carlentini leggeranno l’atto di affidamento della città alla “Santa Patrona”. Dopo la Messa verso le ore 20.00 il Simulacro di “Santa Lucia” uscirà dalla Chiesa Madre salutato da un solenne scampanio e dall’esplosione di alcuni fuochi pirotecnici. Il corteo si incamminerà per un’ultima Processione per le vie più importanti del centro storico cittadino seguito accoratamente dai devoti per dimostrare tutto il loro amore verso la loro “Patrona”.

Dopo il giro processionale, “Santa Lucia” arriverà in Piazza Armando Diaz salutata dallo sparo di fuochi pirotecnici. Al termine dei fuochi, il Fercolo di “Santa Lucia” rientrerà in Chiesa Madre. I carlentinesi sanno che non potranno rivedere la loro “Patrona” fino alla prossima festività in suo onore che si terrà il 13 Dicembre, quindi saluteranno “Santa Lucia” con commoventi grida d’invocazione. Dopo la Benedizione con la Reliquia imposta ai fedeli, la Statua argentea della “Santa” verrà posta nella cameretta posta all’interno della Cappella. Quando si chiuderà la cameretta, i fedeli sfogheranno la loro devozione con un lunghissimo applauso pensando già alla prossima fesa in onore della loro “Patrona”.

La Festa Liturgica di Santa Lucia (13 Dicembre)

Il 13 Dicembre di ogni anno in pieno periodo natalizio (vedi link sul “Natale Carlentinese” posto nella pagina precedente), “Santa Lucia” viene nuovamente svelata ai suoi fedeli per la Celebrazione liturgica con cui si commemora il “Martirio di Santa Lucia” (avvenuto il 13 Dicembre). Chi non può andare a Siracusa ad assistere alla grande festa celebrata in onore di questa importante “Vergine Martire”, partecipa prima alla Tredicina in onore della “Santa Siracusana” (che dura dall’1 al 12 Dicembre), e poi alla Festa Liturgica del 13 Dicembre; in entrambi i casi si tengono solenni Messe in onore della “Santa Patrona di Carlentini” che vengono celebrate nel tardo pomeriggio (18.00 – 18.30 circa). Al termine di essa il Simulacro di “Santa Lucia” verrà portato a spalla dai Devoti di Santa Lucia attorno alla Piazza Antonio Diaz compiendo una breve Processione. Al suo rientro in chiesa, “Santa Lucia” viene nuovamente velata in attesa della grande festività estiva che si terrà l’anno prossimo.

Va detto infine che a Carlentini per il 13 Dicembre è usanza preparare la già citata “Cuccìa” oltre ad altre specialità tipiche natalizie.

Per informazioni più dettagliate sulla festa visitate il sito www.chiesamadrecarlentini.it.

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