Carlentini Nord, Festa di Santa Tecla da Lentini

Carlentini Nord

Festa di Santa Tecla da Lentini

La festa consacrata a “Santa Tecla” si tiene la terza Domenica di Ottobre di ogni anno presso il popoloso quartiere di Carlentini Nord, posto a ridosso della limitrofa città di Lentini. Essa è una delle più importanti della città di Carlentini a cui partecipano in gran numero anche molti devoti lentinesi, sia perché viene onorata la “Compatrona di Carlentini” e Patrona della Contrada Santuzzi oggi nota come “Carlentini Nord”, sia perché è la “Santa Fondatrice della Chiesa Lentinese” che cercò di aiutare in ogni modo i “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino”, Martiri e Patroni della limitrofa città lentinese, ed è per questo piuttosto venerata anche dai lentinesi.

Storia di Santa Tecla

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Tecla nacque a Leontinoi il III secolo d.C. da una ricca e nobile famiglia che abitava presso l’antico sito cittadino lentinese le cui rovine sono poste a sud dell’attuale Lentini e ad ovest di Carlentini.

La giovane Tecla venne educata al culto cristiano dalla madre Isidora, convertitasi al Cristianesimo; del padre non vi sono notizie, molto probabilmente era morto mentre Tecla era bambina (forse era un generale caduto in qualche battaglia), e moto probabilmente dopo la sua morte, la moglie Isidora divenne cristiana. Tecla secondo le poche fonti storiche pervenute pare che non si sposò mai vivendo assieme alla madre professando entrambe la loro religione in maniera clandestina. Isidora morì e Tecla che poteva avere una ventina d’anni circa, ereditò i beni della sua famiglia e quasi certamente li mise a disposizione della comunità cristiana leontina, ma nel frattempo assoldò un numero di guardiani (si dice cinquecento) per proteggersi da eventuali arresti o complotti contro di lei nel caso in cui si venisse a scoprire che professava il culto cristiano; con molta sicurezza Tecla, grazie ai suoi guardiani, tenne sotto protezione un gran numero di cristiani anche se nel caso venissero scoperti potevano fare ben poco viste le leggi anticristiane dell’impero romano in cui, chi si professava cristiano disonorava l’imperatore e gli dei, la punizione era sempre un’atroce condanna a morte. 

Passarono gli anni e nel frattempo a Leontinoi prese il potere il console Ternullo (o Tertullo), profondamente anticristiano che durante la sua “carriera” fece uccidere in maniera atroce molte persone di culto cristiano e governò anche in maniera dittatoriale facendosi odiare non solo dai cristiani, ma anche da coloro che ancora praticavano il culto legato agli dei romani. In questo periodo Tecla si ammalò di una grave e misteriosa malattia che la paralizzò completamente debilitandone il corpo, condannandola ad una morte certa (si presume che questa malattia fosse un morbo che danneggiava i centri nervosi come ad esempio sclerosi multipla).

A Lentini verso la fine del 252 d.C. vennero condotti i fratelli Alfio, Filadelfo e Cirino presso Lentini dopo che vennero imprigionati a Vaste (il loro paese natale posto in Puglia presso Lecce) e torturati lungo il loro doloroso cammino verso la Sicilia (vedi il link della Festa di Sant’Alfio nella sezione di Lentini per saperne di più) e Tecla era giunta al sesto anno di questa malattia che la stava portando alla morte. Appena sentita la notizia dell’arrivo a Lentini dei tre fratelli, che nel frattempo avevano compiuto anche numerosi miracoli come quelli del Simeto che vide le acque del fiume ritirarsi al loro passaggio mentre uccise tutti i soldati che cercavano di ucciderli o torturarli risparmiando soltanto quelli che non osarono torcere loro un capello, e i miracoli dell’indemoniato liberato, della guarigione dalla peste e infine quello della “Grotta della Scalderia” in cui una donna gettò loro acqua bollente per ustionarli ma quest’acqua a contatto con loro divenne fredda e la donna si pentì e si convertì.

Sentito ciò Tecla volle al suo cospetto i tre fratelli che erano imprigionati in una grotta (in cui ora è posta la Chiesa del Sacro Carcere, in Via Paradiso a Lentini) per essere consolata ma per conoscerli prima di morire. Mandò da loro la giovane cugina Giustina che nel frattempo riuscì ad ottenere il permesso di condurre i tre fratelli dalla moribonda Tecla. Questi, quando videro la donna gravemente malata andarono a consolarla e pregarono per lei affinché potesse guarire e fare si che Leontinoi (e le odierne Lentini e Carlentini) potesse diventare un’importante comunità cristiana, visto che avevano intuito la grande religiosità di Tecla. Fatta questa preghiera Tecla guarì completamente di fronte alla cugina Giustina, ai sui cortigiani e ai soldati che condussero da loro i tre fratelli;  avvenuto il miracolo Giustina, parte dei cortigiani (che molto probabilmente non erano tutti cristiani) e tutti i soldati presenti si convertirono immediatamente.

A miracolo avvenuto Tecla e Giustina uscirono a gridare al miracolo e ad esortare i lentinesi a convertirsi, smettendo di nascondere la loro religione cristiana. Ternullo (che nel frattempo aveva ucciso decine e decine di cristiani, tra cui anche il comandante Mercurio e i suoi 20 soldati che si salvarono in occasione del miracolo del Fiume Simeto descritto prima) appena sentì ciò ordinò immediatamente di arrestare Tecla e Giustina e di ucciderle immediatamente, ma si misero di mezzo i 500 guardiani intimando al console di non torcere loro neanche un capello in quanto Tecla era un’ esponente dell’alta aristocrazia lentinese che, a dispetto di altri nobili ha aiutato schiavi e poveri e per questo molto rispettata da tutti i cittadini cristiani e no, se avesse osato ucciderla sarebbe scoppiata una rivolta. Ternullo lasciò in pace Tecla e Giustina ma condannò a morte Alfio, Filadelfo e Cirino, che morirono in maniera atroce (ad Alfio venne strappata la lingua si dice sia stato Ternullo stesso a tirargliela con una tenaglia, Filadelfo venne arso vivo tramite una graticola e Cirino immerso nella pece bollente). Il tutto avvenne il 10 Maggio 253.

I tumulti scoppiarono lo stesso poiché i lentinesi si stancarono della crudeltà del tiranno e in molti (cristiani e no) ne pagavano le conseguenze con la morte come i giovani Cletonico e Stratonico che pubblicamente dichiararono il proprio dissenso dei confronti del tiranno che riservò loro lo stesso trattamento di Sant’Alfio (gli venne strappata la lingua anche a loro); chiunque cercasse di sbugiardare il tiranno o di ucciderlo pagava con la vita. Nel frattempo altre comunità cristiane vennero martirizzate (tra di loro anche ex funzionari di Ternullo) e Tecla ne soffrì molto non potendo fare quasi nulla se non consolare i condannati a morte e cercare di nascondere i cristiani sopravvissuti rischiando anche lei la vita. La moglie del viceconsole di Leontinoi Alessandro, Epifana, venne anche lei martirizzata da Ternullo in quanto cristiana; le vennero mozzati i seni e lasciata morire dissanguata a poca distanza dall’attuale Contrada Caracausi nei pressi dell’attuale Chiesa di Santa Maria della Catena a Lentini. Alessandro visto ciò si mise contro Ternullo ma poco potè fare e fuggì nei pressi di Catania mentre Tecla cercava di calmare gli animi e di pregare affinché tutto ciò finisse. Alessandro tornò per sfidare Ternullo facendosi inseguire dallo stesso tiranno che morì in circostanze misteriose ad ovest del Monte Pancali, nell’area nota come Cillepi in territorio carlentinese (si dice che sia stato sbranato da due bestie feroci, secondo i lentinesi era un castigo divino per le sue malefatte).

Dopo la morte di Ternullo seguì un breve periodo di persecuzioni da parte del console Serviliano che fece uccidere la propria madre Eutropia  e sua sorella Eulalia convertitesi al cristianesimo; quando le due donne morirono Serviliano morì colpito da un misterioso morbo che lo portò alla cecità e ad un’atroce morte.

Da allora le persecuzioni terminarono e l’area di Leontinoi diventò completamente “cristiana” anche grazie all’operato di Tecla che creò la prima Chiesa di Lentini in memoria di tutti i martiri uccisi in questa zona, fece seppellire tutti i “Martiri di Lentini” in tombe aperte alla venerazione dei fedeli di cui quelle più note sono le Catacombe dei tre Fratelli Santi poste presso l’attuale Duomo di Lentini e la Grotta del Sacro Carcere in cui vennero sepolte la madre di Tecla Isidora e la zia Neofita oltre a Mercurio e ai 20 soldati uccisi da Ternullo. Presso le Grotte di San Giuliano (sotto il Castellaccio di Lentini) e di Santa Margherita (tra i territori di Lentini e Carlentini allo sbocco della Cava di Falconello) vi erano altre tombe di martiri uccisi a Lentini; mentre nell’area lentinese e carlentinese vi sono numerose altre tombe ma non si sa se abbiano ospitato le spoglie di altri Martiri. Tecla volle che Alessandro (il vicepretore di Lentini ai tempi di Ternullo, convertito al Cristianesimo) diventasse il primo “Vescovo di Lentini”.

Compiuto tutto ciò, Tecla morì il 10 Gennaio del 264 venendo seppellita assieme ai “Santi Alfio, Filadelfo e Cirino” e a sua cugina Giustina (che morì qualche mese prima) e li rimase per alcuni secoli.

I suoi resti vennero posti in periodo altomedievale assieme a quelli dei tre Fratelli (comprendenti anche il cuore incorrotto di “Sant’Alfio”) e assieme alle poche ossa ritrovate allora di altri “Santi Martiri di Lentini” in una cassa che venne inviata al Monastero di Fragalà in Provincia di Messina per essere protetta affinché durante l’invasione araba della Sicilia. Le reliquie tornarono a Lentini solo nel 1512 tramite un’incursione del cavaliere Giovanni Musso. Le ossa di “Santa Tecla da Lentini” furono donate alla comunità di San Fratello (sempre in Provincia di Messina) dove i tre Martiri sono tuttora venerati. A Carlentini Nord vennero inviati alcuni frammenti ossei di “Santa Tecla” (parte delle ossa della gamba) che sono stati posti in un Reliquiario collocato nella moderna chiesa consacrata alla “Santa” che fece attecchire il Cristianesimo nel territorio lentinese ossia a Lentini e a Carlentini.

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Origine del Culto di Santa Tecla

“Santa Tecla da Lentini” è una figura molto venerata nelle città di Carlentini e Lentini, poiché contribuì all’evangelizzazione dell’antica Leontinoi, e soprattutto perché cercò di proteggere i Cristiani lentinesi dal martirio, dopo aver cercato di salvare i “Santi Alfio Filadelfo e Cirino” (che la sanarono da un male incurabile) dal perfido Console Ternullo, che li uccise ugualmente e non essendo soddisfatto, perseguitò la popolazione leontina fino a quando non fece un’orrenda fine presso il Monte Pancali. “Santa Tecla”, dopo aver dato una degna sepoltura a tutti i “Martiri lentinesi”, divenne quindi l’artefice principale della diffusione del Culto Cristiano nelle aree limitrofe all’antica Leontinoi fino alla sua morte. Quel che resta delle sue spoglie riposa insieme a quelle di altri “Santi Lentinesi” dentro la “Cassa Reliquiario” posta all’interno della “Cappella delle Reliquie” situata presso la Chiesa Madre di San Fratello (in Provincia di Messina), anche se un piccolo frammento osseo della “Santa” è stato donato alla Chiesa di Santa Tecla di Carlentini Nord.

A Lentini esisteva un’antica Chiesa in onore di “Santa Tecla”, ma in seguito al terremoto del 1693 crollò e il suo culto decadde (così come decaddero quelli consacrati ad altri “Martiri di Lentini” ora commemorati solo da Messe presso la Chiesa di Sant’Alfio a Lentini) anche se qualche storico devoto ne onorava il suo Simulacro posto presso la Chiesa del Sacro Carcere a Lentini. Con la costituzione nel 1990 della Parrocchia di Carlentini Nord, si decise di consacrarla appunto a “Tecla da Lentini” proprio per la sua opera di evangelizzazione, che deve essere da modello per i devoti della frazione posta a nord di Carlentini. La vicinanza a Lentini ha fatto si che i lentinesi tornassero ad essere di nuovo devoti a “Santa Tecla” tant’è che la maggioranza dei devoti alla Santa è di origine lentinese, anche se molti carlentinesi (in origine devoti a “Santa Lucia di Siracusa”) si stanno avvicinando al suo culto. In quegli anni nacque inoltre la Confraternita dei “Devoti Portatori di Santa Tecla” che si ispira a quella storica degli “Spingitori di Sant’Alfio” di Lentini e che cura i festeggiamenti di Carlentini Nord in onore della “Santa Lentinese”; la loro sezione giovanile è nota come “Piccoli Amici di Santa Tecla”. Gran parte della festa è animata dai giovani della parrocchia di Carlentini Nord che la rendono un momento di aggregazione di notevole importanza oltre ad essere il più importante evento religioso di Carlentini Nord.

“Santa Tecla” viene festeggiata due volte l’anno, il 10 Gennaio con cui si commemora la sua morte e quindi la sua “Nascita al Cielo” con una festa di tipo liturgico; e la terza Domenica di Ottobre in cui si tiene la vera e propria “Festa Esterna” con vari spettacoli ed eventi.

La Festa Liturgica di Santa Tecla del 10 Gennaio

Il 10 Gennaio di ogni anno, presso la Chiesa di Santa Tecla si tiene la Festa Liturgica consacrata a “Santa Tecla da Lentini” con cui si commemora il giorno della sua morte, avvenuta il 10 Gennaio 264. La manifestazione è rappresentata come una specie di “continuazione della festività natalizia” che termina ufficialmente il 6 Gennaio, mentre il giorno successivo inizia la manifestazione liturgica consacrata alla “Santa Lentinese”.

I riti infatti cominciano dopo l’Epifania; il pomeriggio del 7 Gennaio alle ore 19.00 inizia la prima Messa solenne in onore della Santa e al termine di essa verso le ore 19.40 avviene l’esposizione del Simulacro della Santa ai fedeli che la osannano con urla di invocazione e applausi. l’8 e il 9 Gennaio si terranno sempre solenni Messe in chiesa seguite da incontri di preghiera.

il 10 Gennaio alle ore 19.00 inizia la solenne Messa sera presso la Chiesa di Santa Tecla a cui parteciperanno i devoti alla Santa di Lentini. Dopo la Messa alle ore 20.00 il Simulacro di “Santa Tecla” verrà portato in Processione per le strade di Carlentini Nord seguito dai fedeli carlentinesi e lentinesi presso le Vie Togliatti, Largo Matteotti, Gramsci, De Gasperi, Marchesi, Pietro Nenni (di cui la IV e la I traversa), XXV Aprile, Addamo, Curiel, Etnea (lambendo la periferia nord di Lentini), Pintor, Di Vittorio e nuovamente la Via Togliatti per rientrare nuovamente in Chiesa. Dopo la Processione si tiene un breve spettacolo pirotecnico in onore della Santa che termina i festeggiamenti invernali. I devoti aspetteranno Ottobre prima di festeggiare nuovamente la loro Santa.

La Festa Esterna di Santa Tecla di Ottobre

L’inizio dei festeggiamenti e il “Triduo” che precede la Festa (Giornate del Malato e della Famiglia)

Passata l’estate con le Feste di Santa Maria della Stella a Pedagaggi e di Santa Lucia a Carlentini, a cui molti abitanti di Carlentini Nord partecipano, iniziano ad Ottobre i sentiti e vivaci festeggiamenti in onore di “Santa Tecla da Lentini” aspettati per buona parte dell’anno. La festa ufficiale si tiene la terza Domenica di Ottobre, ma i riti in onore di Santa Tecla iniziano sin dalla prima settimana del mese autunnale con solenni Messe serali (che si tengono nella chiesa della frazione carlentinese verso le ore 19.00) e con varie manifestazioni ecclesiastiche, culturali e sportive.

L’1 Ottobre inizia il mese consacrato a “Santa Tecla da Lentini” proprio con una solenne Messa alle ore 19.00 a cui poi seguirà l’animata Adorazione Eucaristica (che inizia verso le 19.40). La prima Domenica di Ottobre si tengono manifestazioni sportive durante la mattinata (alle ore 08.00 alle ore 12.30 circa) con la Messa mattutina delle ore 10.00, mentre di sera vi è la Messa serale delle ore 19.00. La seconda Domenica di Ottobre si tengono solenni Messe sempre alle ore 10.00 e 19.00.

Inizia la terza settimana di Ottobre e di Mercoledì si entra nel “Triduo di Santa Tecla” ossia i tre giorni che precedono i festeggiamenti in cui si tengono Rosari alle 18.15 e Messe alle ore 19.00, nonché l’esposizione del Simulacro di Santa Tecla ai devoti di Carlentini Nord presso la chiesa. Esso inizia con la “Giornata del Malato” che prevede una solenne Messa alle ore 19.00 al termine della quale verranno benedetti gli ammalati. Il giorno seguente di giovedì si tiene la “Giornata della Famiglia” in cui, sempre dopo la solenne Messa delle 19.00 verranno benedette le famiglie presenti. In questo periodo Carlentini Nord viene addobbata a festa con luminarie artistiche e festoni, mentre presso la Via Togliatti verrà elevato l’Arco Trionfale sotto il quale il Simulacro sosterà durante le Processioni.

Il primo giorno di festa

Giornata dei Giovani e Processione del Reliquiario di Santa Tecla (terzo Venerdì di Ottobre)

I riti ufficiali della Festa di Santa Tecla iniziano alla fine del Triduo ossia il terzo Venerdì di Ottobre con la cosiddetta “Giornata dei Giovani” in cui si tiene la solenne Messa a cui partecipano i giovani della Parrocchia di Santa Tecla, assieme a quelli delle Parrocchie di Santa Maria Immacolata e di Sant’Anna situate a Carlentini.

Alle 19.45 circa, dalla Chiesa di Santa Tecla partirà la Processione del Reliquiario di Santa Tecla seguita dai giovani delle parrocchie carlentinesi. Essa percorrerà le Vie Togliatti, Largo Matteotti, Gramsci, Martiri della Resistenza, Montalto, Giolitti, di nuovo le Vie Martiri della Resistenza e Gramsci, De Gasperi, Marchesi, Pietro Nenni, I Traversa di Via Pietro Nenni, nuovamente il Largo Matteotti e la Via Togliatti per poi rientrare in Chiesa.

Alle ore 21.00 presso il Sagrato della Chiesa si terrà uno spettacolo per i giovani delle parrocchie carlentinesi.

Il secondo giorno di festa

Giornata della Riconciliazione e Prima Processione di Santa Tecla (terzo Sabato di Ottobre)

Il terzo Sabato di Ottobre si entra nella Vigilia della Festa di Santa Tecla, in cui i festeggiamenti cominciano ad entrare nel vivo sin dalla mattinata. Difatti alle ore 07.00 inizia la prima solenne Messa in onore della Patrona, a cui seguirà una lunga Adorazione Eucaristica che inizia alle ore 07.30 e terminerà verso le 12.00 in cui è possibile “riconciliarsi” (confessarsi) in occasione dei festeggiamenti in onore della Patrona di Carlentini Nord. Nel frattempo viene montato un pittoresco mercatino nei paraggi della Chiesa.

Alle ore 18.00 presso la Chiesa di Santa Tecla si terrà la solenne Messa in cui viene invitata la comunità parrocchiale di Santa Maria della Stella di Pedagaggi (frazione di Carlentini posta a sud sulle pendici dei Monti Iblei), Al termine della Messa alle ore 19.00 un forte scampanio saluterà l’uscita in Processione del Simulacro di “Santa Tecla” spinto dai “Devoti Portatori” ossia la principale Confraternita consacrata alla Santa Lentinese. La Processione sarà seguita dai devoti di Carlentini Nord ma anche da gente proveniente da Lentini, nonché dalla comunità peagaggese di Santa Maria della Stella toccando l’area a sud di Carlentini Nord posta al confine col territorio comunale lentinese percorrendo le Vie Togliatti, Largo Matteotti, Fratelli Rosselli, Del Mare, Lipari, Piazza Vulcano, Lipari, Agnone, Parigi, Garonna, Senna, Rodano, di nuovo Via Garonna, Liberazione, di nuovo le Vie Agnone, Del Mare e Togliatti fermandosi sotto l’Arco Trionfale ponendosi di conseguenza alla venerazione dei fedeli.

Alle ore 21.30 si terrà uno spettacolo musicale curato da artisti locali con il quale verrà allietata la serata. Al termine di esso, verso le ore 23.30 il Simulacro di Santa Tecla rientrerà presso la sua Chiesa salutato dallo sparo di fuochi d’artificio che sanciranno la fine del secondo giorno consacrato a “Santa Tecla da Lentini”.

Il terzo giorno di festa

Processioni Diurne e Serali di Santa Tecla (terza  Domenica di Ottobre)

Il principale giorno dei festeggiamenti in onore di “Santa Tecla” inizia la terza Domenica di Ottobre, quando verso le 07.00 di mattina forti colpi di cannone svegliano la comunità di Carlentini Nord (nonché dei limitrofi centri di Lentini e di Carlentini) avvisando loro dell’arrivo del giorno consacrato alla loro Santa. Per tutta la mattinata la Chiesa rimarrà aperta alla venerazione del Simulacro fino alle ore 10.00 quando inizierà la solenne Messa Mattutina seguita dai numerosi devoti di “Santa Tecla”.

Al termine della Messa alle 11.00 un forte scampanio e il lancio di fuochi artificiali, carte colorate e fumogeni colorati saluterà l’uscita della Processione Diurna del Simulacro di “Santa Tecla da Lentini”, che sarà spinto in Processione dall’associazione giovanile parrocchiale chiamata “Piccoli Amici di Santa Tecla”, che avrà l’onere di portare in Processione il Simulacro della “Compatrona e Protettrice di Carlentini” per un breve tratto lasciando spazio strada facendo ai portatori veri e propri facenti parte della confraternita nota come “Devoti Portatori di Santa Tecla”. La Processione, accompagnata dalla banda musicale e da numerosissimi fedeli di ogni età percorrerà le Vie Togliatti, Largo Matteotti, VIII Traversa di Via Pietro Nenni, Pietro Nenni, XXV Aprile, Amendola, Largo Aldo Moro, Calamandrei, Morandi, Addamo e Curiel scendendo presso la Via Etnea toccando la periferia nord di Lentini dove avviene il saluto con i devoti lentinesi per poi risalire le Vie Pintor, Giuseppe Di Vittorio, Libertà e Togliatti per poi rientrare in Chiesa verso le ore 12.30 circa.

Dopo il giro processionale mattutino che ha toccato per buona parte dell’area settentrionale di Carlentini Nord passando anche da Lentini tramite la Via Etnea, durante tutto il pomeriggio il Simulacro di “Santa Tecla” è esposto ai fedeli e infatti la Chiesa per le ore pomeridiane resta aperta a coloro che vogliono onorare la “Santa”.

Alle ore 18.00 la maggior parte della popolazione assiste alla solenne Messa serale in onore di “Santa Tecla”, che si tiene quasi sempre presso il Sagrato della Chiesa e che vedrà una più ampia partecipazione di fedeli. Alla fine della celebrazione verso le ore 19.00 il Simulacro di “Santa Tecla” accompagnato dal Reliquiario verrà nuovamente portato in Processione per i principali quartieri della città salutato dall’accensione di fuochi pirotecnici. Il corteo processionale guidato dai “Devoti Portatori di Santa Tecla” e seguito da un buon numero di fedeli di carlentinesi e lentinesi percorrerà le Vie Togliatti, Largo Matteotti, Gramsci, Sturzo, Gobetti, Meucci, Del Mare, Fratelli Cervi e nuovamente il Largo Matteotti e la Via Togliatti ponendosi sotto l’Arco Trionfale alla venerazione del fedeli accorsi in Processione.

Verso le ore 21.00 ci sarà uno spettacolo musicale curato da artisti locali che durerà fino alle ore 23.00. Verso le 23.30 l”Santa Tecla” rientrerà in chiesa salutata da uno stupendo spettacolo pirotecnico che chiude la festosa serata.

La Fine dei Festeggiamenti di Santa Tecla (terza Domenica di Ottobre – 1 Novembre)

La Domenica successiva viene celebrata l’Ottava di Santa Tecla con solenni Messe presso la Chiesa di Carlentini Nord di cui quella più importante è quella delle ore 19.00. Durante la settimana possono esserci anche eventi di natura ecclesiastica e comunitaria.

L’ultimo giorno consacrato a “Santa Tecla da Lentini” è l’1 Novembre, Festa di Tutti in Santi, in cui dopo la solenne Messa delle ore 19.00 il Simulacro della “Santa Lentinese” verrà ricollocato sull’Altare Maggiore tra le invocazioni e gli applausi dei fedeli, che potranno onorarla nuovamente dopo le festività natalizie con la Festa Liturgica che va dal 7 al 10 Gennaio di ogni anno.

Per saperne di più sulla festività in onore di “Santa Tecla” visitate il sito www.parrocchiasantatecla.it.

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