Carlentini, Pasqua Carlentinese e Festa di San Giuseppe

La Pasqua Carlentinese è una delle più ricche ed interessanti della Provincia di Siracusa per la ricchezza e la diversità dei suoi riti principali legati alla “Passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo” (per saperne di più clicca qui) celebrati nel vasto territorio comunale carlentinese, dall’originario sito carlentinese racchiuso dalle Mura di Carlo V, alla moderna Carlentini Nord e per finire alla pittoresca e rustica Pedagaggi i riti sembrano simili ma sono celebrati in maniera piuttosto differente, infatti a Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi vi sono ben tre modi diversi di celebrare i riti pasquali; a Carlentini va doverosamente citata la Pasquetta con la Festa di San Giuseppe che è un vero giorno di festa celebrato con molta vivacità in contrapposizione con i sobri riti della Settimana Santa il cui fulcro è rappresentato dalla toccante “Scisa ‘a Cruci” del Venerdì Santo, a Carlentini Nord è la giovane comunità della Parrocchia di Santa Tecla ad organizzare tutti i riti pasquali dalla Domenica delle Palme all’Incontro tra Cristo Risorto e la Madonna (che in territorio carlentinese non si teneva da moltissimi anni ed è stato ripreso dai giovani della parrocchia) passando per la Via Crucis Vivente e i riti del Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, mentre a Pedagaggi si tiene una toccante Via Crucis Vivente la settimana prima della Settimana Santa e durante i riti della Settimana Santa possiamo avvertire inoltre il fascino di antichi rituali che si tenevano molti anni fa nei centri montani siciliani.

I Riti della Pasqua Carlentinese (Carlentini – Carlentini Nord – Pedagaggi)

La Domenica delle Palme

I festeggiamenti pasquali in territorio carlentinese iniziano con la “Domenica delle Palme” quando a Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi viene organizzata la cosiddetta “Processione delle Palme”, organizzata dalle locali parrocchie che inizia verso le ore 10.00. I partecipanti (in gran parte ragazzini) recano in mano dei rametti di palma o di olivo per commemorare “L’Entrata di Cristo a Gerusalemme” dove “Gesù Cristo” venne salutato dalla popolazione che sventolava rametti di palma e di olivo in segno di rispetto. La Processione terminerà nelle rispettive chiese parrocchiali (in Chiesa Madre a Carlentini, e nelle Chiese di Santa Tecla e di Santa Maria della Stella rispettivamente a Carlentini Nord e a Pedagaggi) verso le ore 11.00, dopodiché ci sarà una solenne Celebrazione Eucaristica dove vengono commemorate le “Ultime ore di vita di Cristo”. La Messa delle ore 19.00 circa chiude la solennità della Domenica delle Palme.

La Settimana Santa di Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi

Dopo la Domenica delle Palme presso i centri abitati di Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi inizia ufficialmente la “Settimana Santa” ossia i sette giorni prima di Pasqua. I primi tre giorni (Lunedì, Martedì e Mercoledì) vengono passato perlopiù a recitare preghiere pasquali come quella della “Via Crucis” in chiesa (e magari avere l’opportunità di confessarsi), oppure a preparare gli “Altari della Reposizione” chiamati anche “Sepolcri” che vengono esposti durante il “Giovedì Santo”. Può capitare che in questi giorni possono essere anche organizzate le Vie Crucis Viventi sopracitate).

La Via Crucis Vivente

Quasi sempre nei primi giorni della Settimana Santa (talvolta anche la stessa Domenica delle Palme si tiene la Via Crucis Vivente presso Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi, due riti simili e toccanti ma per certi aspetti diversi tra loro ma che sono entrambe degne di essere ammirate. Questa rappresentazione comincia ad essere celebrata verso le ore 20.00.

A Carlentini viene organizzata dalla comunità parrocchiale della Chiesa Madre (formata da giovani e adulti) e prevede un percorso processionale lungo le strade del centro storico carlentinese in cui nel frattempo viene rappresentata la “Passione e Morte di Cristo” coinvolgendo emotivamente i presenti e quindi vedendo un gran numero di carlentinesi ad ammirare questa rappresentazione scenica all’aperto.

A Carlentini Nord viene organizzata dai giovani della Parrocchia di Santa Tecla e quindi è più un rito più religioso e comunitario molto legato alla parrocchia che vede ogni anno l’impegno della comunità parrocchiale locale che riesce a organizzare un’ottima rappresentazione religiosa legata alla “Passione e Morte di Cristo”, con la partecipazione degli abitanti di Carlentini Nord (e ovviamente della limitrofa Lentini).

A Pedagaggi è organizzata dalla locale Pro Loco riprendendo sempre questo tema evangelico tendendo più a salvaguardare la sua tipicità sia per l’ambientazione visto che il centro montano di Pedagaggi che si presenta piuttosto pittoresco e adatto a queste manifestazioni, ma soprattutto anche grazie all’attiva comunità montana pedagaggese che tiene molto a questa celebrazione che si tiene da diversi anni ed è anche per questo che è un rito toccante molto sentito dai pedagaggesi.

I riti del Giovedì Santo – I Sepolcri

Il “Giovedì Santo” iniziano i riti veri e propri della “Settimana Santa” carlentinese. Nelle chiese delle tre località carlentinesi gli “Altari della Reposizione” vengono posti sull’Altare Maggiore, dove avviene anche la cosiddetta “Lavanda dei Piedi”, rito pasquale con cui il celebrante asperge i piedi dei fedeli con l’ “Acqua Santa” (questo rito commemora l’atto in cui “Cristo” lavò i piedi ai suoi Discepoli prima dell’ “Ultima Cena” facendo capire che “Lui era sceso sulla terra per mettersi al servizio dell’umanità”) durante la Messa vespertina che inizia verso le ore 19.00. Dopo le Messe verso le ore 22.00 vi sono veglie di preghiera che si protraggono per buona parte della tarda serata; nel frattempo molti fedeli a partire dalle ore 20.00 vanno a visitare i “Sepolcri” o “Altari della Reposizione”; questi ultimi sono delle composizioni infiorate più o meno fantasiose incentrate sul “Sacramento dell’Eucarestia”. Componente principale dei “Sepolcri” sono i “Lavureddi”, composizioni formate da germogli di grano fati germogliare in assenza di luce solare per far si che possano assumere una colorazione giallo – paglierina, che sta ad indicare “La Luce di Cristo che sconfigge la morte”. Attorno ai “Sepolcri” si tiene la veglia con cui viene commemorata l’Ultima Cena e la Cattura di Gesù nell’Orto degli Ulivi.

Il Venerdì Santo, “A Scisa ‘a Cruci” e la “Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata”.

Il “Venerdì Santo” è il giorno più toccante della “Settimana Santa” che si tiene nelle località più importanti del comune carlentinese poiché si commemora la “Passione e Morte di Cristo”; parte della popolazione ancora legata alle tradizioni digiuna per buona parte della giornata per poi mangiare dopo la mezzanotte tra il Venerdì e il Sabato. 

A Carlentini in Chiesa Madre vengono recitati i “Misteri Dolorosi” del “Santo Rosario” che commemorano la “Passione e Morte di Cristo”. Dopodiché viene issato un “Crocifisso” recante la Statua del “Cristo Morto”. A seguire in pomeriggio inoltrato (verso le ore 17.00) vi è la recita della “Passione di Cristo” dove il celebrante legge i passi del Vangelo che narrano le torture e le umiliazioni che subì “Cristo” durante il suo Calvario. Dopodiché vengono letti i passi che narrano la “Crocifissione” e la “Morte di Cristo”. Alla fine delle letture verso le ore 19.00 vi è il rito più toccante della “Simana Santa”, la cosiddetta “Scisa a Cruci” con cui il “Cristo Morto” viene sceso dalla “Croce” (si tratta di un “Crocifisso con statua di Gesù snodabile” esposto solo nel periodo pasquale) affiancato dalla statua della “Madonna Addolorata” e deposto nel “Monumento” dalla “Confraternita della Santa Croce”, contraddistinta da un mantello bianco con drappeggi rossi. Dopo questo rito piuttosto commovente,  verso le ore 20.00 inizia la “Processione del Cristo Morto”, seguita dal Simulacro della “Madonna Addolorata” (simulacri portati dalla Confraternita della Santa Croce”) che si snoderà per le vie del centro storico carlentinese fino a tarda sera seguito da molti devoti che reciteranno il Rosario e inni legati alla “Passione e alla Morte di Cristo”. Al rientro in chiesa il “Cristo Morto” viene lasciato al centro del Presbiterio della Chiesa Madre di Carlentini.

Anche a Carlentini Nord (nei medesimi orari sopracitati) si tiene “A Scisa ‘a Cruci” presso la Chiesa di Santa Tecla, i cui riti sono piuttosto simili ma rivisti in chiave più moderna vista la giovane età della comunità parrocchiale della frazione settentrionale carlentinese, per cui non vi sono confraternite con i tipici vestiti, ma devoti più o meno giovani che sentono con devozione questo commovente rito. Dopo la “Scisa ‘a Cruci” vi è la Processione del Cristo Morto e dell’Addolorata con preghiere, riflessioni e canti più moderni rispetto a quelli utilizzati a Carlentini, che viene curata e seguita dalla comunità parrocchiale di Carlentini Nord e da qualche lentinese residente nella frazione carlentinese (alcuni vanno a vedersi la Processione nel centro storico lentinese, altri rimangono presso l’area dei “Santuzzi” occupata dalla frazione settentrionale di Carlentini).

A Pedagaggi (sempre più o meno negli orari sopracitati) avviene sempre la “Scisa ‘a Cruci” in maniera similare a quanto descritto sopra però i riti si presentano sempre similari ma ancora una volta diversi da quelli di Carlentini e Carlentini Nord, poiché legati alla classica tradizione cristiana legata ai centri di campagna; la popolazione pedagaggese è un po’ più anziana e si tiene più sul “tradizionale” recitando durante la Processione del Cristo Morto il Rosario intervallato da tradizionali canti di chiesa, però l’atmosfera è molto caratteristica sia per l’area in cui si tiene ossia il centro rurale di Pedagaggi, molto più vicino ad un aspetto di vita che ricorda molto i tempi antichi quando le comunità agricole siciliane aspettavano questi riti per manifestare la propria fede.

Il Sabato Santo, “A Risuscita”

Dopo i riti del Venerdi, la giornata del “Sabato Santo” scorre tranquilla fino a tarda sera, quando verso le 23.00 in tutte le parrocchie principali del territorio comunale carlentinese poste a Carlentini, Carlentini Nord e Pedagaggi, verrà celebrata la Celebrazione Eucaristica con cui verrà celebrata la “Resurrezione di Cristo” dalla morte. Quando durante la funzione verrà celebrata la Resurrezione, viene fatto in modo che il simulacro del “Cristo Risorto” compaia improvvisamente seguito da un festoso scampanio durante la nottata.

I riti della Domenica di Pasqua e l’Incontro di Carlentini Nord

La “Domenica di Pasqua” presso Carlentini e Pedagaggi non prevede pompe esteriori, ma soltanto solenni Celebrazioni in onore di “Gesù Risorto” alle ore 11.00 e alle ore 19.00, mentre a Carlentini Nord, dopo la Messa Mattutina si tiene verso le 12.00 l’Incontro tra il “Cristo Risorto” e la “Madonna” (due moderni simulacri utilizzati solo nel periodo pasquale), rito che in territorio carlentinese non avveniva da anni. La Confraternita di Santa Tecla porta a spalla il “Cristo Risorto” che esce dalla Chiesa di Santa Tecla, mentre alcuni giovani della parrocchia la “Madonna”, velata da un drappo nero che viene fatta uscire da un’altra uscita della chiesa. Alle ore 12.00 presso l’area centrale di Carlentini Nord (verso la Via Palmiro Togliatti) si tiene l’Incontro in cui la “Madonna” e il “Cristo Risorto”. La statua della “Madonna” viene privata del suo drappo nero che sta a significare il lutto per il figlio morto nel momento in cui il suo simulacro è posto di fronte a quello del “Cristo Risorto”. A questo punto i simulacri vengono fatti “incontrare” portandoli di corsa l’uno accanto all’altro. L’Incontro è salutato dallo sparo di fuochi artificiali e dal lancio di fumogeni colorati. Dopo una breve Processione i due Simulacri rientrano in Chiesa.

Dopo i riti della Domenica di Pasqua molti carlentinesi invitano a pranzo amici o parenti pranzando con Pasta al Forno (pasticcio di maccheroni, cannelloni o lasagne disposti a strati tra formaggio, prosciutto, uova sode e sugo; talvolta vengono aggiunti pezzi di salame, ricotta e melanzane), pietanze a base di carne dove compaiono specialità come “Falsomagro”, agnello al forno (tipico piatto pasquale) e carne bovina o suina arrostita alla brace; terminando poi con dolci locali tra cui citiamo i “Cassateddi” (focaccine a base di ricotta dolce) e i “Cicilei” o “Cicilii”, pani dolci a base di uova sode. Dopo è usanza passare il pomeriggio di Pasqua facendo passeggiate in altre località limitrofe (in particolare a Catania, Siracusa, Augusta e presso le località montane del siracusano).

La Festa di San Giuseppe di Carlentini

Il “Lunedì dell’Angelo” (Pasquetta) mentre Pedagaggi e altre località limitrofe divengono  meta di scampagnate, a Carlentini vi è invece una bella festività popolare consacrata a “San Giuseppe”, che si tiene dal 1842 al posto della festa consacrata a “Santa Lucia” (spostata ad Agosto) che in precedenza si teneva il giorno dopo la Pasqua. Questa singolare festività consacrata al “Padre di Cristo” è la seconda festa più importante di Carlentini dopo quella di “Santa Lucia” a cui parteciperanno anche persone di Carlentini Nord, Pedagaggi e anche numerosi fedeli provenienti dalla limitrofa Lentini.

Il culto a “San Giuseppe” è simile a quello che si tiene proprio nella vicina Lentini, difatti il “Padre di Cristo” viene considerato come il protettore del lavoro e della famiglia, due fattori a cui i carlentinesi tengono parecchio.

I festeggiamenti in onore di “San Giuseppe”

La Processione della Sacra Famiglia, l’Asta e la Processione Serale

La Mattina del Lunedì di Pasquetta Carlentini viene svegliata dalla banda musicale che già dalle 8.00 gira per le vie del paese suonando allegre marce. Dopodiché verso le 09.00 le maggiori autorità ecclesiastiche e comunali di Carlentini andranno dalla Piazza Armando Diaz in direzione della Chiesa di Santa Maria di Roccadia seguendo la Via Marconi. Presso questa chiesa tre figuranti (due adulti e un bambino) si stanno preparando ad impersonare “San Giuseppe”, “Maria” e “Gesù Bambino”.

All’arrivo delle autorità presso la Chiesa di Santa Maria di Roccadia partirà un corteo verso la Chiesa del Carmine in cui si terrà la solenne Messa Mattutina in onore di San Giuseppe. Dopo la Messa alle ore 10.00 circa inizia per le vie del Centro Storico di Carlentini la vera e propria “Processione della Sacra Famiglia” molto simile a quella che si tiene durante la festività di San Giuseppe nella limitrofa Lentini. Come detto prima vi partecipano tre figuranti che rispettivamente recitano le parti di “San Giuseppe”, della “Madonna” e di “Gesù Bambino” che in passato erano impersonati da gente umile e povera che, dopo essere stata estratta a sorte, girava in Processione per le vie cittadine. La gente di allora donava loro soldi e alimenti vari, mentre oggi vengono appuntate delle banconote sui vestiti dei figuranti che poi verranno donate in beneficenza ai poveri della città. Questa Processione che girerà per buona parte del centro storico carlentinese sarà inoltre accompagnata da un nutrito numero di pittoreschi carretti siciliani e da altri figuranti vestiti come i “Massari” (contadini) del 700 e dell’800 accompagnata dalla banda musicale che allieta la marcia professionale con allegre melodie bandistiche.

La Processione termina alle ore 12.00 presso la Piazza Armando Diaz con la famiglia che si cala nei ruoli della “Sacra Famiglia” che viene fatta salire su un palco e invitata a pranzare pubblicamente così come avveniva un tempo per la famiglia povera che veniva scelta che poteva usufruire almeno una volta all’anno di un ricco pranzo (con prodotti tipici del territorio), mentre nel frattempo si provvedono a raccogliere offerte e doni che verranno battuti all’Asta di San Giuseppe che si terrà nel pomeriggio sempre la Piazza Diaz.

Alle ore 16.30 circa presso la Piazza Armando Diaz si tiene l’ “Asta di San Giuseppe” dove vengono venduti prodotti tipici del territorio (pane, salumi, olio, formaggi, vino, carne, ortaggi, frutta, dolciumi e liquori) ma anche giocattoli, elettrodomestici ecc… Colui che offre più denaro (minimo 10 / 20 euro) si porta a casa il dono battuto all’asta; quando il prodotto è stato venduto il banditore (posto su un palchetto rialzato) pronuncia la frase “San Giuseppi puttassi i soddi” (“San Giuseppe porta i soldi”) dopodiché l’asta continua fino a quando non vengono venduti tutti i prodotti. Il ricavato verrà rigorosamente dato in beneficenza.

La sera dopo la solenne Messa in Chiesa Madre che si tiene alle 19.00, verso le ore 20.00, vi è la Processione del Simulacro di “San Giuseppe” per le vie della città che verrà salutato da applausi, scampanii e fuochi d’artificio. La Processione percorrerà buona parte del vecchio centro storico di Carlentini col Simulacro sospinto da un buon numero di portatori compiendo un discreto giro percorrendo le Vie Roma, Carlo V e Cavour, che verrà salutata da numerosi fedeli confermandosi come la più importante festività di Carlentini (escluse Carlentini Nord e Pedagaggi) dopo quella consacrata alla Patrona “Santa Lucia”.

Alla fine della Processione, il Simulacro di “San Giuseppe” nel momento in cui arriva presso la Piazza Armando Diaz, viene salutato da un sontuoso spettacolo pirotecnico in suo onore, a cui seguirà il rientro in chiesa salutato da un festante scampanio e dagli applausi dei fedeli.

Con la Festa di San Giuseppe terminano così i lunghi e sontuosi festeggiamenti pasquali carlentinesi.

Per informazioni più dettagliate visita i siti www.chiesamadrecarlentini.it e www.parrocchiasantatecla.it.

Torna indietro