Cava d’Aliga, Festa di Santa Maria Goretti (Sagra dei Sapori)

Cava d’Aliga

Festa di Santa Maria Goretti

La festa in onore di “Santa Maria Goretti” viene celebrata presso la frazione sciclitana di Cava d’Aliga la Domenica limitrofa alla data del 6 Luglio, giorno in cui ricorre la memoria liturgica in cui si commemora la giovane “Santa” vissuta agli inizi del secolo 1900. Questa allegra festività estiva, tra le più recenti ad essere celebrate in territorio sciclitano dato che si svolge dall’anno 2017, è organizzata dalla comunità parrocchiale della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, ed oltre ai riti sacri e alla Processione della statua raffigurante la “Santa” di origine marchigiana, comprende anche la “Sagra dei Sapori” che si tiene presso la Piazza Mediterraneo (a poca distanza dalla suddetta chiesa parrocchiale di Cava d’Aliga).

Storia di “Santa Maria Goretti”

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Maria Goretti nacque il 16 Ottobre 1890 a Corinaldo, piccolo paese in Provincia di Ancona in cui viveva la sua povera famiglia composta dai genitori Assunta Carlini e Luigi Goretti e da sei fratelli di cui quattro maschi (Antonio morto nel 1887, Angelo, Mariano e Alessandro) e due sorelle (Teresa e Ersilia). Dopo la morte del figlio Antonio avvenuta nel 1897 ad 8 mesi di vita e date le proibitive condizioni economiche, la famiglia Goretti nel periodo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 decise di trasferirsi nel basso Lazio prima presso Paliano (in Provincia di Frosinone) poi infine nella pianura dell’Agro Pontino presso Ferriere di Conca (in Provincia di Latina) in cui si stabilirono in una fattoria collocata all’interno di un terreno di proprietà dell conte Attilio Mazzoleni assieme alla famiglia Serenelli (anch’essa originaria delle Marche, precisamente di Paterno di Ancona) conosciuta presso Paliano. Le due famiglie si misero a società andando a lavorare nei terreni di proprietà del sopracitato conte come braccianti agricoli. Nel frattempo Maria Goretti, seppur essendo ancora ragazzina, si avvicina in maniera particolare al culto del cristianesimo.

Il 6 Giugno 1900 la giovane Maria, la madre e i fratelli patirono la morte del padre a causa della malaria contratta mentre lavorava nelle paludose campagne dell’Agro Pontino. Nonostante Maria, che soffriva per la morte del genitore (che in punto di morte consigliò loro di tornare a Corinaldo) consolava madre e fratelli dicendo loro che a tutti i loro problemi ci avrebbe pensato la “Provvidenza di Dio” avrebbe risolto tutto. Nel frattempo il 16 Giugno 1901 Maria Goretti ricevette la Prima Comunione a 10 anni.

La famiglia dei Goretti, retta dalla madre Assunta Carlini, continuava la collaborazione con la famiglia Serenelli, di cui faceva parte il giovane Alessandro (nato il 2 Giugno 1882 a Paterno d’Ancona) che, dopo un’esperienza come “mozzo” su alcune navi, seguì la famiglia (il cui padre era alcolizzato, mentre la madre morì rinchiusa in un manicomio) prima a Paliano poi a Ferriere di Conca per lavorare in campagna assieme ai Goretti. All’apparenza il ragazzo sembrava un gran lavoratore dal carattere un po’ timido, però covava un’infatuazione per la giovane Maria Goretti.

Alessandro Serenelli, all’epoca diciannovenne, tentò di corteggiare più volte la giovane Maria che rifiutò immediatamente dato che il ragazzo aveva atteggiamenti aggressivi e provocatori; tutto ciò avvenne due volte e il giovane minacciò Maria dicendogli che se raccontava tutto prima o poi l’avrebbe uccisa.

Alessandro Serenelli importunò Maria Goretti per la terza volta e all’ennesimo rifiuto decise di punirla; in un primo momento la vessava aumentandole i carichi di lavoro oppure la prendeva in giro ma vedendo che la giovane non reagiva anche grazie alla sua fede, prese un punteruolo di legno (preparato apposta per aggredirla) e il 5 Luglio 1902, con la scusa di farle rammendare una camicia, tentò di violentare la giovane Maria che nel frattempo invocava Dio e la Madonna. Non riuscendo ad ottenere ciò che voleva, Alessandro Serenelli colpì la giovane Maria molte volte ferendola gravemente, dopodiché si andò a nascondere a casa sua. La giovane Maria Goretti, nonostante le gravi ferite chiese aiuto e fece il nome del suo assalitore. Venne trasportata immediatamente all’ospedale di Nettuno dove venne immediatamente operata per curare le gravi ferite, mentre gli altri contadini (in particolare la famiglia Cimarelli) andarono a chiedere l’aiuto dei Conti Mazzoleni e ad allertare i carabinieri della vicina cittadina di Nettuno. Poche ore dopo Alessandro Serenelli venne arrestato, sfuggendo ad un tentativo di linciaggio.

Nel frattempo le condizioni della giovane Maria Goretti (assistita dai familiari e da alcuni loro amici) peggiorarono gravemente e, dopo aver ricevuto l’estrema unzione perdonò il suo assalitore; morì all’ospedale di Nettuno il 6 Luglio 1902. Due giorni dopo venne celebrato il suo funerale venendo sepolta nel Cimitero di Nettuno. Il 26 Gennaio 1929 i resti della giovane Maria Goretti vennero riesumati e traslati presso il Santuario della Madonna delle Grazie di Nettuno. Nel 1939 iniziò ufficialmente il processo di beatificazione che terminò il 27 Aprile 1947 quando venne proclamata “Beata” da Papa Pio XII. In seguito a due guarigioni miracolose cominciò il processo di canonizzazione che terminò il 24 Giugno 1950 venendo proclamata “Santa” sempre da Papa Pio XII, alla presenza dei familiari della giovane e del suo assalitore Alessandro Serenelli.

Alessandro Serenelli venne processato e condannato a 30 anni di prigione da scontare in un primo momento presso il Carcere della città siciliana di Noto in Provincia di Siracusa (annesso all’ex Monastero di San Tommaso) venendovi rinchiuso nella cella numero 45 (ora divenuta sede di una piccola cappella in cui è esposta una reliquia appartenente alla giovane santa). Il 10 Novembre 1910, ad 8 anni dal delitto compiuto, ricevette in carcere una lettera dell’allora Vescovo di Noto Monsignor Giovanni Blandini in cui esortava il carcerato a convertirsi e a confessarsi; grazie a quella lettera (e ad un’apparizione in sogno della stessa “Santa Maria Goretti”), Alessandro Serenelli si confessò e abbracciò appieno la religione cattolica. Dopo esser stato trasferito al carcere di Alghero in Sardegna, venne scarcerato nel 1929 dopo 27 anni di prigionia (i restanti tre anni gli vennero graziati per buona condotta). Nel Natale del 1934 ricevette il perdono ufficiale dalla famiglia Goretti e come detto prima, nel 1950 assistette alla canonizzazione di “Santa Maria Goretti”. Visse il resto della sua vita in un convento di monaci cappuccini a Macerata, dove vi morì il 6 Maggio 1970.

Il corpo di “Santa Maria Goretti” ora riposa presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie posto a Nettuno (Provincia di Latina) e i suoi resti sono coperti da un involucro che prende la forma del suo corpo.

“Santa Maria Goretti” viene considerata in maniera non ufficiale come la protettrice delle vittime di violenza sessuale, ed è inoltre Patrona della città laziale di Latina.

[riduci]

Il culto a “Santa Maria Goretti” praticato a Cava d’Aliga

La venerazione di “Santa Maria Goretti” praticata presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria di Cava d’Aliga, è dovuta principalmente alla presenza della statua che raffigura la giovane “Santa”, divenuta tra l’altro simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Si tratta quindi di un culto di origine relativamente recente che col passare del tempo ha trovato sempre più riscontro, portando alla creazione di questa festa avvenuta nell’anno 2017.

La festività consacrata a “Santa Maria Goretti”, oltre ad essere una festività prettamente parrocchiale, è divenuta uno dei principali eventi estivi di Cava d’Aliga (il cui centro abitato a ridosso del litorale a sud di Scicli bagnato dal Mare Mediterraneo, risulta affollato ovviamente durante i mesi estivi), portando alla creazione della “Sagra dei Sapori” in cui, durante la Domenica in cui avviene la Processione del simulacro raffigurante “Santa Maria Goretti”, vengono anche preparati e venduti vari piatti tipici della tradizione locale (tra cui dolciumi, focacce tradizionali come le “Scacce” e infine il tipico pane farcito sciclitano noto come “U Cucciddatu Scaniatu” ).

I festeggiamenti in onore di “Santa Maria Goretti”

Il periodo preparatorio e la “Festa Liturgica” del 6 Luglio (ultima Domenica di Giugno – settimana a ridosso del 6 Luglio)

I riti in onore di “Santa Maria Goretti” iniziano l’ultima Domenica di Giugno all’interno della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, con la traslazione sull’Altare Maggiore della statua di “Santa Maria Goretti” che avviene alle ore 18.50 circa, seguita dalla solenne Messa delle ore 19.00.

Il periodo seguente a questa data coinciderà col periodo preparatorio che va a precedere la festività esterna in onore di “Santa Maria Goretti” che, a seconda del calendario annuale, può comprendere anche la solennità liturgica del 6 Luglio a lei consacrata. Durante questo periodo presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, vengono celebrate solenni Messe alle ore 19.00, che terminano con la benedizione impartita ai fedeli con una piccola reliquia appartenente a “Santa Maria Goretti”. 

L’ultimo giorno del periodo preparatorio, ossia il Sabato di Vigilia, alle ore 19.00 presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria cominciano i Vespri a “Santa Maria Goretti”, seguiti dalla Messa delle ore 21.00 circa.

Durante le serate del periodo preparatorio, a seconda del programma festivo annuale, possono tenersi eventi di vario tipo.

La “Festa Esterna” di “Santa Maria Goretti”
(Domenica limitrofa alla data del 6 Luglio)

La Processione della statua di “Santa Maria Goretti”

La Domenica limitrofa alla festività liturgica del 6 Luglio, inizia la “Festa Esterna” in onore di “Santa Maria Goretti”. Alle ore 08.00 lo scampanio delle campane della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria annunzia l’inizio dei festeggiamenti alla comunità di Cava d’Aliga, mentre alle ore 08.15 all’interno del medesimo edificio sacro inizia la recita del Rosario. Alle ore 08.45 circa inizia la Messa mattutina in onore della giovane “Santa”, seguita da un buon numero di fedeli.

Nel pomeriggio la festa entra nel vivo con la Messa all’aperto delle ore 19.00 seguita da gran parte della comunità cavadalgese. Al termine della funzione, verso le ore 20.00 il festoso scampanio annunzia l’inizio della Processione del simulacro di “Santa Maria Goretti”. Il corteo con cui la statua e la reliquia della giovane “Santa” di origine marchigiana verrà seguito da un buon numero di fedeli, oltre che dalla banda musicale. Il corteo percorrerà le Vie Paganini, Aristotele, Gioconda e Boito, arrivando in Piazza Mediterraneo in cui si terrà una preghiera di suffragio verso le donne vittime di violenza; dopodiché la Processione termina con l’entrata in chiesa della statua di “Santa Maria Goretti”, salutata da scampanii e applausi.

La “Sagra dei Sapori” e la conclusione dei festeggiamenti

Alle ore 20.30 presso il sagrato della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, si tiene la “Sagra dei Sapori”, ossia la vendita di vari prodotti tipici locali tra cui figurano le “Scacce” (tradizionali focacce preparate in gran parte della Provincia di Ragusa, farcite con ingredienti vari) e il “Cucciddatu Scaniatu”, ossia pane a forma di ciambella il cui impasto a base di grano duro risulta arricchito da strutto, pepe, formaggio e salsiccia. In parallelo a questa sagra, a seconda del programma festivo annuale, si possono tenere spettacoli di vario tipo con cui terminano i festeggiamenti in onore di “Santa Maria Goretti”.

Per saperne di più visita la pagina facebook della Chiesa del Cuore Immacolato di Maria.

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