Area Archeologica “Cava d’Ispica”, Fortilizio Medievale

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Area Archeologica
“Cava d’Ispica”
(Territori di Ispica, Modica e Rosolini)

Fortilizio Medievale
(Castello Medievale di Ispica – Chiesa Rupestre – Palazzo Marchionale dei Marchesi Statella – Monastero di San Giuseppe – Scuderie Rupestri)

(zona soggetta al biglietto di ingresso dell’area archeologica di Parco Forza)

Il cuore dell’area archeologica di “Parco Forza” facente parte del tratto di “Cava d’Ispica Sud”, è racchiuso all’interno del cosiddetto “Fortilizio Medievale”, che corrisponde all’area occupata dal Castello del centro urbano medievale di Spaccaforno.

L’area la si raggiunge dal centro storico di Ispica tramite la “Via Barriera” oppure dalla SS 115 “Ispica – Rosolini” mediante la S.P. 47 “Traversa Barriera” (andando in direzione “Cava d’Ispica – Parco Forza”).

Arriviamo quindi all’ingresso al “Parco Forza” comprendente anche la biglietteria, posto in adiacenza all’ex Macello di Ispica posto nel luogo su cui un tempo era ubicata la non più esistente Chiesa Madre della cittadina medievale di Spaccaforno, consacrata a “San Bartolomeo” (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).

Da qui si entra nella vera e propria area di “Parco Forza”, potendo quindi visitare le rovine del Castello Medievale di Spaccaforno meglio noto come “Fortilizio” (termine da cui deriva appunto il toponimo “Parco Forza” dato alla limitrofa area archeologica).

L’edificio era noto anche come “Palazzo Marchionale”. in quanto esso era l’antica dimora dei Marchesi Statella di Spaccaforno.

Esso è collocato su una breve altura dominante la Cava d’Ispica, collocata tra il Colle Calandra e l’area nota come “Barriera” in cui vi erano un tempo le principali fortificazioni difensive cittadine.

Il castello sorgeva molto probabilmente in quella che da molti veniva definita “l’Acropoli di Hyspa”, sede dell’antico omonimo insediamento da cui poi nacque il centro abitato medievale di “Hyspicaefundus” ossia di “Spaccaforno”.

Infatti in questa zona sono stati rinvenuti vari ruderi precedenti al medioevo, che farebbero presagire con certezza la presenza del centro abitato di epoca greco – romana noto appunto come “Hyspa”.

Dal periodo altomedievale in poi, ma soprattutto dopo l’anno 827 in cui la Sicilia venne cominciata ad essere invasa dagli arabi, questo luogo vide la costituzione di una fortezza il cui nucleo originario è appunto di epoca araba.

Il castello venne ingrandito dopo l’anno 1000 durante i periodi delle dominazioni normanne e sveve della Sicilia, con rifacimenti e completamenti avvenuti durante il periodo aragonese quando Spaccaforno apparteneva alla Contea di Modica.

Nel secolo 1500, durante il Vicereame di Sicilia (dipendente all’Impero di Spagna) in cui la cittadina era di proprietà dei Marchesi Statella, vennero erette poderose mura che formavano la cosiddetta “Barriera”.

Il fortilizio divenne sede delle prigioni e della guarnigione militare ispicese, nonché residenza dei signori di Ispica di cui i Caruso prima e appunto gli Statella poi.

Il terremoto dell’11 Gennao 1693 distrusse buona parte della fortezza, e tuttora rimangono in piedi solo i basamenti dei bastioni e le fondamenta del “Palazzo Marchionale” ossia la dimora della famiglia Statella.

Il castello aveva l’ingresso principale posto a sud, preceduto da un rivellino triangolare che era raggiungibile da un sentiero ormai crollato.

Qui vi era ubicato l’arco d’ingresso del castello, che era circondato da possenti mura intervallate da grossi torrioni circolari.

Del rivellino e di parte delle mura rimangono solo i basamenti. Nel retro del castello (attuale ingresso del Parco Forza) è posta quella che era l’entrata secondaria che era delimitata da due torrioni circolari di cui restano solo i basamenti, uno di questi due torrioni aveva anche un orologio meccanico.

A sinistra (venendo dall’ingresso del Parco Forza) vi sono alcune scalinate che conducono al fondo della cava, in cui erano collocate le scuderie rupestri del castello.

Di questo castello vi sono ancora locali aventi ancora l’originaria pavimentazione nonché vari siti sotterranei di cui il più interessante è noto come “Trabocchetto”, utilizzato molto probabilmente come collegamento col fondo della cava (anche se si pensa che fosse in origine una trappola per far cadere i nemici in una buia fossa dove poi trovavano la morte).

Al centro del colle in cui era collocata la fortezza era posto il “Palazzo Marchionale” ossia il cuore del castello in cui risiedevano i signori di Ispica (tra cui anche la famiglia Statella).

Del castello facevano parte anche il preesistente Monastero di San Giuseppe delle Benedettine (costruito poi nella nuova città ispicese), la Cappella di San Pietro da cui si molto probabilmente sviluppò la prima “Chiesa della Santissima Annunziata”, nonché vari caseggiati di tipo militare o le residenze dei cortigiani collocati nella parete orientale della fortezza.

Ad ovest presso l’ingresso dal Parco Forza vi sono i resti di un’antica Chiesa semi rupestre con una piccola Abside scavata nella roccia; molto probabilmente era la “Cappella” interna della fortezza medievale.

A nordest del castello, raggiungibile da una scalinata (precedentemente citata) vi sono le scuderie rupestri collocate in grotte naturali che molto probabilmente ospitavano siti abitativi di epoca bizantina, ma che vennero riconvertite a stalle semi rupestri in cui i cavalli trovavano dimora.

Ma va detto che tutto attorno al sito collinare in cui sorge il castello vi sono vari siti di tipo rupestre, che vennero riconvertiti in “casa – grotta” e appunto stalle e ricoveri per gli animali (molti di essi sono di proprietà privata).

Da ammirare i siti rupestri abitativi posti lungo la zona nota come “Barriera”, posta a meridione del castello lungo la S.P. 47.

Per poter ammirare il castello (le cui rovine sono state ampiamente antropizzate) bisogna essere muniti del biglietto d’ingresso al parco archeologico di Cava d’Ispica Sud (2 euro – 1 euro ridotto).

Va detto infine che il diruto Castello di Spaccaforno, durante il periodo natalizio diviene la principale sede del grande Presepe Vivente che viene organizzato all’interno di questa zona della Cava d’Ispica.

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