Area Archeologica “Cava d’Ispica”, Chiesa Rupestre di San Sebastiano

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Area Archeologica
“Cava d’Ispica”

Chiesa Rupestre di San Sebastiano

Percorrendo la S.P. 47 “Traversa Barriera” o da Ispica o dalla SS 115 per Rosolini (seguendo l’indicazione “Cava d’Ispica – Parco Forza”) arriviamo presso il “Mulino dei Tre Ladri”.

A sudovest dell’antico impianto molitorio, troviamo una strada che si affianca ad un recinto in muratura che conduce al sito della Chiesa Rupestre di San Sebastiano. 

L’ampia grotta arcuata, in realtà andava a formare l’Abside rupestre dell’antica chiesa consacrata al “Santo Bimartire”, il cui culto doveva derivare dal ritrovamento della statua venerata a Melilli (SR).

L’originaria chiesa era collocata presso l’antica città di Spaccaforno, lungo la strada detta della “Barriera”.

L’edificio sacro crollò durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693, non essendo ricostruito neanche all’interno dell’attuale città di Ispica.

La grotta però venne protetta da un muro rendendola simile alla ben più nota Chiesa di Santa Maria della Cava, che poi venne demolito in seguito all’installazione all’interno della caverna di una “Carcara” ossia di una fornace per la fabbricazione della calce.

La Chiesa Rupestre di San Sebastiano oggi è visitabile.

L’interno della caverna artificiale (delimitato da uno steccato di legno) reca tracce di dipinti di fattura bizantina e i resti dell’originario Altare.

Al centro è collocato un grande fosso utilizzato appunto come fornace per la produzione di calce.

Dal 2020, anno in cui è stato ripreso il culto a “San Sebastiano”, la chiesa diviene meta di un pellegrinaggio votivo che si tiene nella giornata del 20 Gennaio.

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