Area Archeologica “Cava d’Ispica”, Rovine della Chiesa Madre di San Bartolomeo

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Area Archeologica
“Cava d’Ispica”
(Territori di Ispica, Modica e Rosolini)

Rovine della Chiesa Madre di San Bartolomeo

Da Ispica o dalla SS 115 per Rosolini, imbocchiamo la S.P. 47 “Traversa Barriera” (andando in direzione “Cava d’Ispica – Parco Forza”) arrivando presso lo spiazzale in cui è posto l’ex Mattatoio cittadino corrispondente all’ingresso principale del “Parco Forza”, posto presso l’area di “Cava d’Ispica Sud”.

Nel retro dell’ex mattatoio, sotto la rupe su cui sono poste le rovine del “Fortilizio” (ossia del castello medievale di Spaccaforno), vi è un’insieme di caverne rupestri che si affacciano in uno slargo semicircolare.

Qui era collocata l’originaria Chiesa Madre di San Bartolomeo, che era l’edificio sacro più antico della medievale “Spaccaforno” (fatta eccezione per gli oratori rupestri alto medievali).

Si trattava di una chiesa a tre navate costruita in epoca normanna (periodo tra i secoli 1000 e 1100), di cui si ha notizia a partire dall’anno 1308.

Essa era caratterizzata dall’abside comunicante con la sopracitata rupe, delimitata da possenti pilastri di cui vi sono ancora i basamenti.

Non si sa con precisione se la chiesa probabilmente inglobava limitrofi siti rupestri (si dovrebbe trattare di cappelle votive ricavate da antichi oratori scavati nella roccia), ma è certa la presenza di  tracce di altari e di ipogei sepolcrali.

Quando l’area circostante venne spianata in seguito alla costruzione del limitrofo edificio che ospitò il Macello di Ispica avvenuta nel 1929, vennero distrutto ciò che restava della navata centrale e dei suoi siti sepolcrali (i cui resti umani contenuti in essi vennero poi seppelliti nell’attuale cimitero comunale ispicese).

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