Area Archeologica “Cava d’Ispica”, Cava d’Ispica Sud – Parco Forza

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Area Archeologica
“Cava d’Ispica”
(Territori di Ispica, Modica e Rosolini)

Cava d’Ispica Sud – Parco Forza

Cava d’Ispica Sud vista dalla Contrada Vignale San Giovanni.

La zona meridionale della Cava d’Ispica comprende l’area archeologica nota come “Parco Forza”, nome derivante dall’antica fortezza che andava a formare il castello medievale dell’antica città ispicese, prima dimora della nobile famiglia Statella.

Questa zona è raggiungibile da Ispica tramite la Via Barriera (imbocco posto al termine del Corso Vittorio Emanuele all’incrocio con la Via Capponi), strada che conduce presso l’ingresso principale della zona archeologica nota come “Parco Forza”.

Qui possiamo ammirare l’edificio che ospitava il “Macello Comunale di Ispica”, recentemente restaurato e in attesa di divenire la principale infrastruttura logistica ed informativa dell’area archeologica avente il ruolo di “Museo archeologico” nel quale verranno esposti i reperti di Cava d’Ispica e del territorio ispicese, tra cui anche il relitto della nave bizantina rinvenuto nel 1963 presso il Pantano Longarini (per saperne di più clicca qui).

Ma è consigliabile raggiungere l’area dalla SS 115 “Ispica – Rosolini” (per chi proviene dall’imbocco autostradale della A 18 “Siracusa – Gela” in esercizio proprio fino a Rosolini) tramite la S.P. 47 “Traversa Barriera” (direzione “Cava d’Ispica – Parco Forza”), che attraversa l’omonima contrada ubicata nel vertice orientale della cava iblea (vedi più sotto).


Vista panoramica dell’area archeologica del “Parco Forza”.

L’area del Parco Forza si presume essere il primitivo centro abitato dell’insediamento sorto in epoca greco – romana noto come “Hyspa” che prende il nome dal limitrofo corso d’acqua, da cui deriva l’antico nome “Hyspicaefundus” (“Fondo di Hyspa”), da cui si sono originati i toponimi “Spaccaforno” (utilizzato fino al 1935) e appunto “Ispica”.

Le rovine di questo insediamento abitativo sarebbero state localizzate presso la parte orientale del Colle Calandra sotto i siti dei Conventi della Madonna del Carmine e di Santa Maria di Gesù.

Lungo il tratto settentrionale della cava, in territorio modicano, era posto un altro insediamento del sopracitato periodo noto come “Tyracina” (riconducibile ai ruderi facenti parte dell’area archeologica di “Cava d’Ispica Nord”).

La cavità era popolata sin dal periodo protostorico, data la presenza di ruderi appartenenti ad insediamenti abitativi di epoca protostorica, comprendenti anche vari siti funerari di tipo rupestre.

In epoca tardo romana e per gran parte del periodo noto come “alto medioevo”, l’area di “Parco Forza” divenne sede di numerosi oratori rupestri in cui dimoravano diversi eremiti bizantini.

Di essi vanno citati “Sant’Ilarione di Gaza”, che dimorò in una caverna appunto nota come “Grotta di Sant’Ilarione” posta poco più a nord dell’area di Parco Forza.

Dopo l’anno 827 in cui cominciò la conquista araba della Sicilia, le comunità monastiche abbandonarono man mano l’area di Cava d’Ispica.

In epoca araba venne edificato su una rupe posta tra la cava e un suo inghiottitoio (in cui ora è posta parte della S.P. 47) il cosiddetto “Fortilizio”, ossia la principale fortezza che divenne poi sede del Castello principale di Spaccaforno durante le successive epoche.

Nel frattempo presso questo tratto della cava, che ancora era interessata da un consistente scorrimento idrico prima di prosciugarsi del tutto, vennero costruite le concerie rupestri nonché alcuni mulini ad acqua di cui i più importanti erano i Mulini “Infante” e “dei Tre Ladri” (di cui restano solo i ruderi).

Attorno al fortilizio sorse l’antica “Spaccaforno” in cui vi erano posizionate anche le principali chiese di “San Bartolomeo Apostolo” (l’antica Chiesa Madre ubicata a meridione del castello medievale), della “Santissima Annunziata” di cui rimangono solo i ruderi (un tempo posta ad est del suddetto castello), e del “Crocifisso” (a nordovest) di cui rimane solo la Cappella Rupestre di Santa Maria della Cava di epoca bizantina (ancora aperta al culto).

A quest’epoca risale anche l’ammodernamento della galleria rupestre del “Centoscale” che metteva in comunicazione il Fortilizio col Torrente Favara (il corso d’acqua che scorreva presso la cava), e che era collocata presso un antico canale molto probabilmente di epoca greca (per certi versi simile all’Acquedotto Galermi posto tra Pantalica e Siracusa).

Nei pressi della Chiesa Rupestre di Santa Maria della Cava si trova il sito rupestre delle “Concerie di Cava d’Ispica”.

Da ammirare nella zona anche il piccolo “Antiquarium” della Cava d’Ispica in cui sono posti reperti storici provenienti dall’area limitrofa, l’Anfiteatro della cava (che si presume sia di epoca greco – romana) nonché una particolare formazione rocciosa nota come “Volto di Cristo” oltre ai siti rupestri di Lintana di epoca bizantina. 

Attorno al fortilizio sorge l’area detta della “Barriera” posta lungo la S.P. 47 (che si collega al centro storico ispicese e alla SS 115).

Essa è chiamata così poiché qui vi erano collocati i principali bastioni difensivi della cittadina, che arrivò ad espandersi occupando le propaggini nordorientali del limitrofo Colle Calandra.

Qui sono ubicate le antiche “Case – Grotta” di Cava d’Ispica popolate fino alla fine del 1800 ma utilizzate come rifugi durante la II guerra mondiale, e tuttora utilizzate come stalle o magazzini  rupestri.

Oltre ad esse possiamo ammirare ciò che resta di antiche chiese rupestri consacrate ai “Santi  Sebastiano, Agata, Gaetano, Nicolò, Anna, Rosalia e Teodoro”.

Altri edifici sacri erano presenti presso l’antica Spaccaforno come ad esempio le Chiese di San Biagio (nota anche come “San Biagio fuori le Mura”), San Giuseppe, San Michele ecc…

Da segnalare la presenza di vari siti funerari sempre di tipo rupestre risalenti a varie epoche, formati da tombe a grotta ubicate tra l’area di Cava Tuono (una piccola cava iblea che taglia in due l’are orientale del centro storico ispicese su cui è posto l’attuale Convento di Santa Maria di Gesù), Scalaricotta e Vignale San Giovanni presso lo sbocco della cava (presso l’incrocio tra la S.P. 47 e la SS 115).

In quest’ultima zona è posta una piccola chiesetta medievale consacrata a “San Giovanni Battista”.

L’area di Cava Ispica Sud vista dalla Contrada Vignale San Giovanni.

Allo sbocco della Cava d’Ispica, sotto l’area nota come “Garzalla” vi è posta la zona nota come “Scalanuova” con l’adiacente località nota come “Albero dei Sospiri”, in cui sono posti vari siti funerari.

L’ingresso ad alcune aree del “Parco Forza” (Fortilizio, Centoscale, Antiquarium ecc…) sono a pagamento e l’ingresso costa 2 Euro (1 Euro ridotto), mentre altre aree (Barriera, Scalaricotta, Vignale San Giovanni, Lintana, Chiesa di Santa Maria della Cava, Grotta di Sant’Ilarione ecc…) sono visitabili in maniera gratuita.

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