Chiaramonte Gulfi, Ruderi del Castello di Chiaramonte Gulfi, Porte e Fortificazioni Medievali (Porta di Ragusa – Torre – Antiche Mura di Chiaramonte Gulfi)

Chiaramonte Gulfi

Ruderi del Castello di Chiaramonte Gulfi, Porte e Fortificazioni Medievali
(Porta di Ragusa – Torre – Antiche Mura di Chiaramonte Gulfi)

Sulla sommità del Colle Baglio, all’interno dell’area delimitata dalle Vie Giuseppe Mazzini e Castello, vi era un tempo posto il Castello medievale della città di Chiaramonte Gulfi, la principale fortezza difensiva nonché sede dell’autorità cittadina che governava la città e residenza chiaramontana delle famiglie dei “Conti di Modica” (Chiaramonte, Cabrera ed Enriquez – Cabrera) che venne ricostruita interamente il 25 Maggio 1343 e che prese il nome “Chiaramonte” in onore dell’omonima famiglia degli allora Conti di Modica che raccolse i superstiti della città di Gulfi distrutta nel 1299 in seguito al “Massacro di Gulfi” effettuato dalle truppe angioine durante la Guerra del Vespro. Per l’esigenza di avere un centro abitato inespugnabile la città collocata sul Colle Baglio venne costruita attorno al castello posto nella parte più alta del sito collinare mentre il perimetro cittadino era delimitato da una robusta cerchia muraria bastionata provvista di varie opere difensive, i cui ingressi erano certamente due: la “Porta della Piazza” a nord (ossia l’attuale “Arco dell’Annunziata” posta in Via San Giovanni) e la “Porta di Ragusa” a sud (non più esistente ma certamente collocata tra le Vie Porta e Borgo Cuba). In alto vi era il “Piano del Castello” (attuale piazzetta di San Giovanni) in cui erano posti la Chiesa di San Giovanni Battista e appunto il Castello di Chiaramonte Gulfi. In seguito all’espansione urbana avvenuta tra il 1400 e il 1500 al di la delle mura difensive sorsero nuovi quartieri (“Santa Maria la Nova” o “Borgo” ospitante la nuova ed attuale Chiesa Madre cittadina, “Salvatore”, “Borgo Maddalena”, “Borgo Cuba”, “Borgo Ferriero” e “Borgo San Vito”) e molto probabilmente venne costruita una seconda cinta muraria esterna che cingeva del tutto la città chiaramontana e la mezzacosta del Colle Baglio avente altre porte d’ingresso molto probabilmente poste nelle aree di “Quattro Cappelle – Santissimo Salvatore” a nord, “Borgo Fontana” ad est, “Borgo Ferriero” a sud e, “Borgo San Vito” ad ovest. Comunque sia a causa del terremoto dell’11 Gennaio 1693 la trecentesca Chiaramonte crollò dando seguito alla ricostruzione settecentesca da cui si è sviluppata l’attuale città. Del castello, delle fortificazioni e delle porte (ad eccezione dell’Arco dell’Annunziata) non rimase più niente.

Ad oggi del Castello e delle fortificazioni di Chiaramonte Gulfi rimane ben poca cosa ma lungo le strade a ridosso delle Vie Mazzini e Castello si possono notare in alcuni edifici elementi architettonici riconducibili a blocchi, stipiti ed altri elementi architettonici che dovevano comporre la cinta muraria della fortezza chiaramontana. L’unica parte “meglio conservata” delle rovine del castello la possiamo ammirare al numero civico 5 di Via Mazzini presso il “Serbatoio Comunale” costruito agli inizi del 1900 all’interno di uno di quello che doveva essere un torrione difensivo posto ai margini del castello. Presso un’ingresso rettangolare posto in un corpo bugnato troneggia un bassorilievo raffigurante lo stemma comunale della città chiaramontana, mentre a lato possiamo ammirare molto probabilmente resti parziali di basamenti del castello collocati ai lati dell’ingresso del serbatoio. L’area delle mura perimetrali tra le Vie Mazzini e Castello presenta comunque una schiera di edifici che al centro recano un largo spiazzale in cui un tempo era posta l’area interna della fortezza chiaramontana. Purtroppo l’assetto urbano comprendente questi edifici (di epoca settecentesca ed ottocentesca con rifacimenti successivi) non permette l’esplorazione di questa area interna.

A sud dell’area del castello, tra le Vie Porta, Borgo Cuba e Serafino Amabile Guastella, sulla salita di Via Porta che conduce alla Chiesa di San Giovanni vi sono i resti di uno stipite formato da un pilastro che molto probabilmente doveva far parte della “Porta di Ragusa”. Molto probabilmente tracce del perimetro difensivo medievale sono poste lungo la vicina Via Costanzo Ciano (nei pressi dell’immissione sulla S.P. 8 Chiaramonte – Maltempo nota come “Circonvallazione”) e nelle aree perimetrali al quartiere “Baglio”, mentre tracce di altre opere difensive sarebbero poste ai margini della città chiaramontana.

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