*Chiaramonte Gulfi, Cava e Torrente Porcara – Area iblea di Contrada Manciameli

Chiaramonte Gulfi

*Cava e Torrente Porcara – Area iblea di Contrada Manciameli

A nord del rilievo noto come “Poggio Santa Lucia” vi è la propaggine nordoccidentale del Monte Arcibessi contraddistintinta da un piccolo altopiano noto come “Contrada Manciameli” che forma un “tavolato” coperto interamente dalla Pineta di Chiaramonte Gulfi, delimitato dalla Cava Porcara in cui scorre l’omonimo torrente che, congiungendosi a nord con la Cava dei Diavoli, forma il corso d’acqua noto come “Torrente Morana” che va ad immettersi più a valle verso ovest presso il Torrente Aranci, immissario del Torrente Para che a sua volta si immette presso il Fiume Dirillo presso la frazione chiaramontana di Roccazzo.

L’area la si può raggiungere da tre accessi:

  • dalla Contrada Santa Lucia arrivando dalla S.P. 8 la traversa posta a sinistra della fine del Viadotto Santa Lucia proseguendo fino ad un bivio posto dopo la Chiesa rupestre consacrata alla “Santa Siracusana” e percorrere la strada alla nostra sinistra che scende lungo la Cava Fico risalendo a mezza costa le pendici dei rilievi iblei posti a nordest del Monte Arcibessi arrivando presso la “Traversa Piano Grillo”;
  • dalla “Traversa Piano Grillo”, raggiungibile sempre dalla S.P. 8 stavolta dall’area di Villaggio Gulfi tramite il Viale Santuario Maria Santissima di Gulfi andando in direzione “Contrada Piano Grillo” arrivando in Contrada Muti presso l’imbocco di varie traverse provviste di spartitraffico imboccando quella più a sud per arrivare presso il ciglio meridionale della Cava Porcara, mentre da quella più a nord raggiungiamo il fondo cava e il ciglio settentrionale della cavità iblea; 
  • dalla strada forestale che lambisce il Monte Arcibessi e il tratto centrale della Pineta di Chiaramonte Gulfi, il cui imbocco è posto presso la S.P. 8 Chiaramonte – Maltempo all’altezza del Santuario di Santa Maria delle Grazie andando poi in direzione dell’Area Attrezzata Arcibessi – Manciameli (vedi link “Parco Forestale Pineta di Chiaramonte Gulfi e Area Attrezzata Arcibessi – Manciameli” posto nella pagina precedente per saperne di più) per arrivare invece presso la parte alta di questa contrada visitabile percorrendo i sentieri posti a ridosso dell’area attrezzata.

In ogni caso arriviamo presso le alture della Contrada Manciameli ricoperte dal tratto settentrionale della Pineta di Chiaramonte Gulfi divisa in due da un’ampia vallata nota appunto come “Cava Porcara” in cui scorre l’omonimo corso d’acqua che si immette a nordovest presso il Torrente Morana che, assieme ai Torrenti Aranci e Ganzeria, forma un vasto bacino idrico che alimenta il Torrente Para, il principale corso d’acqua chiaramontano che si immette più ad ovest nel Fiume Dirillo. Lungo le pareti di questa cava iblea immerse all’interno di una fitta macchia mediterranea e ovviamente dagli alti pini che formano la sopracitata pineta chiaramontana. Lungo le pareti di questa cavità vi sono resti di antichi terrazzamenti delimitati da muri a secco, tracce di siti rupestri di varie epoche (tombe neolitico – sicule o ovili fortificati?), insediamenti rurali (masserie e casali) posti sulla sommità delle pareti della cavità, nel cui fondo è posto il letto del Torrente Porcara che è contraddistinto da una scarsa (se non nulla) portata idrica lambendo le limitrofe Contrade Muti e Santa Margherita in cui è posto un sito archeologico che comprende un’antica Chiesa Rupestre consacrata anticamente al culto di “Santa Margherita” posta poco più a nord della Cava Porcara a ridosso di un breve tavolato roccioso (vedi link nella pagina precedente per saperne di più).

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