Chiaramonte Gulfi, Chiesa di San Giovanni Battista

Chiaramonte Gulfi

Chiesa di San Giovanni Battista

La Chiesa di San Giovanni Battista è posta sulla sommità del “Colle Baglio” presso il “Piano del Castello” (posto al vertice della Via San Giovanni) in uno spiazzale panoramico da cui poter ammirare il Monte Arcibessi e la limitrofa pineta, che funge da “Sagrato” a questo edificio sacro che è il secondo per grandezza ed importanza dopo la Chiesa Madre di Santa Maria la Nova. L’elegante prospetto di questo edificio sacro è facilmente distinguibile poiché è quello posto più in alto rispetto a tutte le altre chiese chiaramontane.

Questa chiesa venne edificata molto probabilmente in stile “gotico chiaramontano” (così chiamato perché introdotto dalla famiglia nobile Chiaramonte e utilizzato per la costruzione di diversi edifici in Sicilia) a partire dalla seconda metà del 1300 per volere del “Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme” di Modica e Randazzo (CT), meglio noto come “Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro” i cui esponenti sono noti come “Cavalieri di Malta”, consacrato appunto a “San Giovanni Battista” che venne proclamato “Protettore” della cittadina iblea. La costruzione di questo edificio sacro terminò intorno alla prima metà del 1400 con la sua conseguente apertura al culto culminata con la sistemazione del simulacro raffigurante “San Giovanni Battista”, oggetto di profonda devozione da parte dei chiaramontani. Questo edificio sacro aveva le funzioni di “chiesa commendale” sotto la parrocchia della Chiesa Madre di Chiaramonte oltre ad essere il luogo sacro prediletto dai “Conti di Modica” quando dimoravano presso l’adiacente Castello. Dal 1587 la chiesa divenne sede della Confraternita religiosa di “Santa Maria della Misericordia” che tuttora è esistente ed è una delle cinque principali confraternite religiose chiaramontane assieme a quelle del “Santissimo Salvatore” (avente sede nell’omonima chiesa), di “Santa Maria del Rosario” (la cui sede è posta presso la Chiesa di San Filippo di Agira), del “Santissimo Sacramento” (avente sede presso la Chiesa Madre di Santa Maria la Nova) e di “San Vito Martire” (la cui sede è collocata presso l’omonimo edificio sacro). La chiesa venne distrutta durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 ma venne in seguito ricostruita in forme barocche mentre alcuni frammenti degli elementi architettonici e decorativi della chiesa vennero collocati all’interno della cripta sepolcrale dell’edificio sacro mentre una serie di colonne in stile gotico sono collocate presso il prospetto laterale di destra. La statua quattrocentesca di “San Giovanni Battista” venne ritrovata sotto le macerie miracolosamente intatta e i chiaramontani ritennero ciò frutto di un “miracolo” compiuto dal “Santo Precursore”. L’edificio sacro, che nel frattempo passò sotto la giurisdizione dei Principi di Capua nel 1837, subì ulteriori rifacimenti nella seconda metà del 1800 (quando in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dal Regno d’Italia cessò di essere “chiesa commendale”) quando venne rifatta la facciata nel 1891 secondo il progetto dello scultore Gaetano Di Stefano. La chiesa rimase sempre aperta al culto in seguito alla profonda venerazione verso “San Giovanni Battista” continuando sempre a fare parte della parrocchia della Chiesa Madre di Santa Maria la Nova fino ai giorni nostri.

La Chiesa di San Giovanni Battista, collocata nel punto più alto della città di Chiaramonte Gulfi posto sulla sommità del Colle Baglio, presenta un’elegante facciata settecentesca a torre con rifacimenti tardoneoclassici del 1891 divisa in tre ordini orizzontali caratterizzati da una parete a lastroni. L’ordine inferiore reca al centro il portale arcuato la cui porta d’ingresso lignea con venti pannelli bronzei in rilievo che raffigurano episodi della vita di “San Giovanni Battista” (collocata nel 2000), delimitata da due colonne a capitello tuscanico (poggianti su robusti basamenti quadrangolari) che  sorreggono l’elegante trabeazione adornata da greche in bassorilievo; ai fianchi del portale vi sono due nicchie rettangolari (una per lato). L’ordine centrale, sorretto da due contrafforti triangolari, reca al centro un finestrone rettangolare ed è sormontato da una trabeazione merlata, mentre ai vertici vi sono due pinnacoli conici. L’ordine superiore va a formare la torretta campanaria avente tre nicchie arcuate (di cui quella centrale la più grande) delimitate da quattro pilastri che sorreggono un elegante timpano che funge da frontone di coronamento, sulla quale è posta una “Croce di Malta” posta sulla sommità dell’edificio sacro. Ai fianchi della chiesa vi sono i due ingressi laterali (di forma arcuata) sormontati da finestrelle lucernaie, oltre alle finestre semicircolari poste sulla parte alta dei prospetti che racchiudono ai lati l’edificio sacro. Presso il prospetto posto alla nostra destra all’imbocco di Via Giuseppe Mazzini possiamo ammirare quattro colonnine che facevano parte del preesistente edificio sacro, oltre all’edificio in cui vi è la sede della “casa canonica” di due ordini orizzontale avente un portone rettangolare affiancato da quattro finestre (una a destra e tre a sinistra di cui una murata) nell’ordine inferiore, mentre in quello superiore vi sono cinque finestre della medesima forma. Il retro della chiesa presso Via Mazzini è delimitato da due imponenti pilastri settecenteschi.

L’interno della Chiesa di San Giovanni Battista è diviso in tre Navate disposte a “Croce Latina” abbellite da eleganti stucchi dorati del settecento, opera dello stuccatore palermitano Giuseppe Gianforma e divise da dieci arcate (cinque per lato comprese quelle all’interno del presbiterio) di cui quelle poste tra le due navate aventi dipinti posti in formelle ellittiche raffiguranti “Episodi della Vita di San Giovanni Battista” risalenti al 1550 circa. La Navata centrale presenta un’elegante volta a botte adornata dagli stucchi del Gianforma e da affreschi raffiguranti “Episodi Biblici”. Di fianco all’ingresso è posta una lapide sepolcrale del 1792 che un tempo era collocata presso la pavimentazione della chiesa, che raffigura la morte (sotto forma di scheletro) che abbatte un campanile provvisto di orologio; questa raffigurazione simboleggia l’interruzione della vita da parte della morte. In alto è posta la cantoria lignea su cui è posto uno stupendo organo a canne. Vi è posto anche un interessante Pulpito in legno con scaletta laterale d’accesso.

Alla fine della Navata, delimitata da una balaustra seicentesca in pece nera, è posto il Presbiterio della Chiesa di San Giovanni Battista, in cui possiamo ammirare lo splendido Altare Maggiore in marmo bianco di Carrara avente fregi in oro, scolpito nel 1995 dallo scultore Tommaso Gismondi da Anagni (FR). Da ammirare il Tabernacolo in marmo policromo su cui è posto un dipinto raffigurante il “Battesimo di Cristo” che secondo alcune fonti storiche sarebbe stato commissionato dal Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta Giovanni Battista Tommasi e dipinto da allievi di una scuola pittorica maltese. Da ammirare sull’Abside gli splendidi stucchi del Gianforma raffiguranti figure di Angeli che abbelliscono il frontone di coronamento. Sul tamburo che sovrasta l’Altare Maggiore vi sono quattro pennacchi affrescati.

A fianco della Navata centrale sono poste le Navate laterali aventi un’elegante volta “a crociera” e culminanti con le Cappelle poste di fianco al Presbiterio recanti molte opere d’arte tra cui vari dipinti di artisti locali tra cui va citato anche il chiaramontano Lorenzo Cutello.

Presso la Navata Sinistra possiamo ammirare dopo l’accesso laterale tre eleganti Altari marmorei posti all’interno di eleganti arcate in cui sono posti rispettivamente il dipinto del 1778 raffigurante “Santa Maria di Monserrato” (opera del pittore chiaramontano Carmelo Battaglia), il dipinto tardorinascimentale raffigurante “La Madonna della Misericordia” di artista ignoto ma che viene attribuita al noto pittore tedesco tardorinascimentale Albrecht Dürer, e infine la tela che raffigura la “Madonna col Bambino” dipinta dal palermitano Vito D’Anna.

Dopo questi tre altari è posta la nicchia arcuata in cui è posto il monumentale fercolo dorato del 1869 (opera degli scultori chiaramontani Mariano e Rosario Di Stefano) in cui è posta la trecentesca statua lignea di “San Giovanni Battista”, il “Protettore di Chiaramonte Gulfi” venerato con molta devozione dai chiaramontani e festeggiato il 24 Giugno di ogni anno con un’allegra festività. Oltre alla statua all’interno della chiesa vi sono anche Reliquie di frammenti ossei provenienti dal corpo di “San Giovanni Battista”.

Al termine della Navata è posta la Cappella sul cui elegante Altare è posta l’ottocentesca statua del “Cristo alla Colonna” scolpita dallo scultore chiaramontano Carmelo Di Stefano e condotta in Processione il Mercoledì Santo di ogni anno. C’è da dire che la statua è adagiata sull’antico fercolo settecentesco utilizzato in precedenza per portare in Processione la sopracitata statua di “San Giovanni Battista”.

Presso la Navata destra, dopo l’accesso laterale, vi sono tre Altari collocati all’interno di altrettante arcate in cui possiamo ammirare rispettivamente una statua raffigurante “San Giovanni Battista” di fattura recente posta su di un moderno fercolo e la tela del 1732 raffigurante “Santa Maria Addolorata” dipinta dal pittore chiaramontano Simone Ventura. 

Al termine della Navata è posta la “Cappella del Santissimo Sacramento” avente un pregevole tronetto ligneo scolpito nel 1915 dallo scultore Bonaventura Puccio.

Da questa navata si accede alla canonica della chiesa in cui è collocata la Sacrestia e alla Cripta sotterranea della chiesa in cui venivano sepolti i membri della Confraternita di Santa Maria della Misericordia. La cripta è stata costituita nel 1587 ed è raggiungibile da una scaletta posta al termine della Navata destra che conduce ad una camera sepolcrale abbellita da affreschi ed iscrizioni. Essa è formata da una cameretta contraddistinta da una volta a crociera terminante con un Altare marmoreo in cui la confraternita si riuniva per pregare in suffragio dei loro confratelli defunti che venivano tumulati in una botola sotto di essa. Qui erano posti anche i colatoi in cui i corpi dei defunti venivano lasciati ad essiccare per poi essere imbalsamati. All’interno di questa cripta possiamo ammirare i resti di alcuni elementi architettonici della preesistente Chiesa di San Giovanni crollata in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Da ammirare infine la Sacrestia con l’adiacente casa canonica in cui sono poste varie opere d’arte sacra, mentre all’interno della Chiesa vi sono raffigurazioni di “Santa Apollonia Martire” e di “San Giuseppe” e una statua raffigurante “San Raffaele Arcangelo” celebrata il 29 Settembre di ogni anno con una festività liturgica, oltre a varie opere d’arte sacra.

Per la visita virtuale all’interno di questa chiesa clicca qui.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito web www.sangiovannichiaramonte.com e la pagina facebook della Chiesa di San Giovanni Battista.

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