Chiaramonte Gulfi, Chiesa di San Vito Martire (Campanile ed Ex Chiesa di San Lorenzo, Ex Convento dei Frati Carmelitani e Istituto Rosso – Rizza)

Chiaramonte Gulfi

Chiesa di San Vito Martire
(Campanile ed Ex Chiesa di San Lorenzo, Ex Convento dei Frati Carmelitani e Istituto Rosso – Rizza)

La Chiesa di San Vito Martire, posta nell’area meridionale del quartiere “Borgo San Vito”, è uno dei luoghi di culto più importanti della città di Chiaramonte Gulfi in quanto è consacrata al “Santo Patrono” della città chiaramontana (che ne ricopre la carica assieme a “Santa Maria di Gulfi”). Essa è posizionata presso la panoramica Piazza Filippo Turati (che funge da “Sagrato” all’edificio sacro) a poca distanza da Via Gaetano Martino, essendo facilmente raggiungibile sia dal centro storico chiaramontano (venendo da Via Conte Manfredi) o dal Corso John Fitzgerald Kennedy (tramite la stessa Via Gaetano Martino).

Questa chiesa in passato era consacrata a “San Lorenzo Martire”, il “Protettore” dell’antica città di Gulfi, che venne distrutta nel 1299 in seguito al “Massacro di Gulfi” avvenuto a causa di un’incursione dell’esercito angioino durante la Guerra del Vespro. Con la costruzione dell’attuale città chiaramontana avvenuta nel 1343 ad opera del Conte di Modica Manfredi I Chiaramonte. La prima chiesa posta al di fuori della cerchia di mura trecentesca all’interno della quale era collocata la città chiaramonana doveva quindi essere trecentesca e di ridotte dimensioni, a cui si aggiunse nelle vicinanze un’altra chiesa consacrata a “Santa Maria della Stella” oggi non più esistente (molto probabilmente collocata nell’area tra le Vie Michelangelo e Santa Crescenza). La chiesa venne riconsacrata intorno al 1530 a “San Vito Martire” in seguito alla miracolosa cessazione di un’epidemia di peste che, secondo i chiaramontani, cessò grazie alle preghiere elevate al “Santo Martire” che venne proclamato “Patrono e Protettore” della città assieme a “Santa Maria di Gulfi” (prima “Patrona” cittadina). La chiesa venne quindi ingrandita e affiancata da un Convento che dal 1591 ospitò una comunità di Frati Carmelitani. L’edificio sacro subì vari abbellimenti fino a quando il terremoto dell’11 Gennaio 1693 danneggiò gravemente l’edificio sacro. Nei primi anni del 1700 la chiesa e il limitrofo convento vennero ricostruiti e alla ricostruzione parteciparono molti artigiani ed artisti locali di cui va citato il chiaramontano Benedetto Cultraro che scolpì il fercolo su cui venne adagiata la seicentesca statua di “San Vito” scampata alla furia del sisma. Per tutto il 1800 la chiesa subì vari rifacimenti tra cui l’elevazione dell’attuale prospetto nel 1870 (opera degli scultori chiaramontani Mariano e Rosario Di Stefano). Nel frattempo il limitrofo Convento Carmelitano venne soppresso in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico del Regno d’Italia, divenendo poi nel 1911 sede dell’opera pia nota come “Istituto Rizza – Rosso” (dal nome delle due famiglie che la finanziarono) che si occupa attualmente dell’assistenza agli anziani. Nel 1926 cominciò la costruzione dell’attuale Campanile della Chiesa progettato dall’architetto chiaramontano Giuseppe Gafà, venendo ultimato nel 1930. Attualmente la Chiesa di San Vito Martire è aperta al culto in quanto consacrata al “Patrono” della città chiaramontana, facendo parte della parrocchia appartenente alla Chiesa Madre di Santa Maria la Nova ed essendo sede della Confraternita Religiosa di “San Vito” (fondata nel 1530), una delle più importanti della città assieme a quelle di “Santa Maria del Rosario”, del “Santissimo Sacramento”, di “Santa Maria della Misericordia” e del “Santissimo Salvatore”.

La Chiesa di San Vito Martire, adiacente all’ex Convento dei Carmelitani (ora “Istituto Rizza – Rosso”), presenta un’elegante facciata in stile tardo neoclassico progettata dai chiaramontani Mariano e Rosario Di Stefano, che si presenta divisa in due ordini orizzontali. L’ordine inferiore reca al centro l’elegante portale arcuato affiancato da due nicchie della medesima forma e inquadrato da due colonne a capitello corinzio che, assieme ai due pilastri posti ai lati (anch’essi col medesimo tipo di capitello) sorreggono l’elegante trabeazione merlata adornata con ghirlande in bassorilievo. L’ordine superiore reca al centro una grande nicchia arcuata su cui è posta la statua in pietra raffigurante “San Vito Martire”, affiancata da quattro pilastri con capitelli corinzi (due per lato) che sorreggono l’elegante frontone merlato che corona l’edificio sacro avente al centro una cuspide su cui è adagiata la grande Croce metallica, mentre ai vertici vi sono due pinnacoli a coppa. Il prospetto laterale dell’edificio sacro è solcato da robusti pilastri che fungono da struttura portante, avente un accesso laterale di forma rettangolare sormontato da un travone, e in sommità vi è il corpo che racchiude la volta avente sei finestre arcuate (tre per prospetto). Presso il retro dell’edificio sacro è posto l’alto Campanile della chiesa progettato dall’architetto chiaramontano Giuseppe Gafà che forma una torre a sezione quadrangolare delimitata da pilastri ai suoi vertici che sorreggono la torretta campanaria avente quattro aperture arcuate (una per prospetto) delimitate da balaustrini nella parte inferiore e inquadrate da due coppie di pilastri a capitello corinzio. La sommità del campanile presenta una cuspide (anch’essa delimitata da balaustrini) recante un’orologio meccanico sormontata da un “tamburo” raggiungibile da una scala esterna, su cui è posta una Croce metallica.

L’interno della chiesa presenta un’unica Navata coperta da un’elegante volta “a botte” in cui sono posti eleganti stucchi dorati in cui possiamo ammirare dipinti novecenteschi che raffigurano “Episodi della vita di San Vito” (opera del pittore chiaramontano Nicolò Di Stefano che li ha dipinti tra il 1900 e il 1910). Sull’elegante Cantoria sorretta da tre arcate rette da quattro colonne a capitello tuscanico possiamo ammirare uno splendido organo a canne. Nelle pareti laterali sono posti i sei splendidi Altari laterali realizzati alla fine del 1700 dallo scultore catanese Carmelo Bonaventura (tre per lato divisi da altrettante arcate) in cui sono poste interessanti opere d’arte. Nel primo Altare della parete destra è posto il dipinto raffigurante “San Spiridione” (opera del 1878 dipinta dal pittore chiaramontano Gaetano Di Stefano), nel secondo è posta la nicchia arcuata sormontata da un timpano triangolare e delimitata da due pinnacoli recante al centro la statua raffigurante il “Sacro Cuore di Gesù”, nel terzo Altare è posto un “Crocifisso” ligneo. Nella parete sinistra su una lunetta che precede gli altari possiamo ammirare il dipinti raffigurante “San Vito che battezza in Lucania” (tela settecentesca opera del pittore chiaramontano Lorenzo Cutello), e sui tre altari possiamo ammirare il dipinto raffigurante “Santa Maria Maddalena dei Pazzi”, la statua che raffigura “Santa Maria del Carmine” (posta all’interno di una nicchia arcuata) e infine l’Altare in cui è posta la nicchia in cui è collocata la cinquecentesca statua del Patrono di Chiaramonte Gulfi “San Vito Martire” (attribuita allo scultore chiaramontano Melchiorre Ereddia) posta su di un artistico fercolo scolpito dallo scultore Benedetto Cultraro nel 1719; questa statua viene portata in Processione per le strade della città chiaramontana l’ultima Domenica di Agosto, in cui ricade la “Festa Esterna” consacrata al “Patrono di Chiaramonte Gulfi”.

Il Presbiterio della Chiesa è caratterizzato da un elegante Altare Maggiore marmoreo scolpito dallo scultore Carmelo Bonaventura in cui sono posti quattro pannelli marmorei raffiguranti le “Virtù Teologali”, su cui è posta la tela raffigurante “San Vito di fronte a Diocleziano” (dipinta dal pittore Gaetano Di Stefano nel 1893). A sinistra è posta una nicchia in cui è posta una copia della statua di “San Vito” mentre a sinistra è collocato un antico dipinto sulla porta che conduce alla sagrestia. L’Abside della Chiesa risulta decorata con affreschi e eleganti stucchi. Va detto inoltre che all’interno dell’edificio sacro è custodita una Reliquia appartenente a “San Vito Martire”.

A fianco alla chiesa è posto l’ex Convento Carmelitano che è caratterizzato da un edificio in stile tardoneoclassico con facciata principale (che si affaccia presso Piazza Filippo Turati) delimitata da pilastri ai vertici avente quattro portali arcuati nell’ordine inferiore e altrettante finestre della medesima forma nell’ordine superiore. Tra il convento e la chiesa è posto un corpo avente un portone ed una finestra arcuati disposti l’uno sull’altro. Il retro del convento posto in Via Michelangelo presenta un portale arcuato affiancato da due finestre della medesima forma nell’ordine inferiore mentre in quello superiore sono poste tre finestre. Dietro la Chiesa e il campanile vi è un edificio in stile rustico facente parte dell’ex complesso monastico. L’interno dell’ex convento che ora è sede di una casa di riposo per anziani retta dall’ente noto come “Istituto Rizza – Rosso”, presenta le stanze interne contraddistinte da elementi architettonici in stile neoclassico, che si affacciano presso il cortile interno in cui era ubicato il chiostro del convento.

Per la visita virtuale all’interno di questa chiesa clicca qui.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Festa di San Vito Martire e il sito web www.istitutorizzarosso.it.

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