Chiaramonte Gulfi, Chiesa Madre di Santa Maria La Nova (Chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi – Canonica della Chiesa Madre e Porticato)

Chiaramonte Gulfi

Chiesa Madre di Santa Maria La Nova
(Chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi – Canonica della Chiesa Madre e Porticato)

L’elegante Chiesa Madre di Santa Maria La Nova posta presso la centrale Piazza Duomo ad angolo tra le Vie Angelo Maiorana, Natolia e Sanzone al centro del quartiere da cui prende il nome, è il principale monumento della cittadina di Chiaramonte Gulfi. Al pari del Santuario di Santa Maria di Gulfi posto presso la frazione di Villaggio Gulfi, questa chiesa è considerata come il più importante edificio sacro della città chiaramontana in quanto principale chiesa della città iblea, sede di una vasta parrocchia che ingloba al suo interno tutti i principali luoghi sacri collocati all’interno del perimetro cittadino.

Il suo nome “Santa Maria la Nova” deriva dalla ricostruzione della “Chiesa Madre” presso la trecentesca città di Chiaramonte, dopo che l’antica Chiesa Madre di Santa Maria la Vetere (ossia la “vecchia” o la “preesistente”) venne distrutta nel 1299 in seguito al “Massacro di Gulfi”, in cui l’omonima antica città posta più a valle (presso l’attuale frazione di Villaggio Gulfi) in seguito alla “Guerra del Vespro” venne rasa al suolo e i suoi abitanti uccisi indiscriminatamente dalle truppe angioine. Nella nuova città il compito di “Chiesa Madre” venne temporaneamente svolto dall’ex Chiesa di Santa Maria Annunziata collocata a poca distanza dalla “Porta della Piazza” (attuale “Arco dell’Annunziata”) poco più a nord del “Castello” che si affacciava in quella che allora era la “piazza principale” (attuale Piazza San Giovanni). La nuova chiesa madre cittadina venne costruita a partire dagli ultimi anni del 1300 molto probabilmente in stile gotico chiaramontano (come ad esempio la Chiesa di Santa Maria del Carmine a Modica) venendo ultimata nel 1450 e consacrata alla “Madonna” presso l’area del “Borgo” sorta al di fuori della preesistente cerchia muraria trecentesca. Nel 1608 la chiesa venne ampliata e successivamente il prospetto venne modificato in stile barocco. L’11 Gennaio 1693 la Chiesa di Santa Maria la Nova venne gravemente danneggiata e in buona parte crollò, venendo poi ricostruita nelle sue attuali forme barocche nel 1765. Di fianco alla chiesa ad angolo con Via Sanzone venne costruita la Casa Canonica col suo caratteristico porticato. Nel 1784 venne fondata la Confraternita del Santissimo Sacramento che si riuniva all’interno di una cappella posta nella parte sinistra della Chiesa Madre. Nel 1808 l’Arcivescovo Filippo Trigona dell’Arcidiocesi di Siracusa (di cui faceva parte anche il territorio chiaramontano in quel periodo) elevò la Chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi al ruolo di “Basilica Minore”. Nel 1885 venne completato il terzo ordine della facciata con la torre campanaria. Nel 1909 la chiesa venne poi pavimentata occultando le sepolture gentilizie e la cripta mortuaria posta sotto di essa, che sono state riportate alla luce in seguito a recenti interventi di restauro (queste aree sepolcrali sono ancora in fase di restauro e quindi chiuse al pubblico). Oggigiorno la Chiesa Madre di Santa Maria La Nova è aperta al culto ed è sede della principale Parrocchia cittadina sotto la cui giurisdizione sono vincolate tutte le altre chiese poste all’interno di Chiaramonte Gulfi ed è inoltre la chiesa in cui si tengono gran parte dei riti religiosi durante tre delle principali feste cittadine che sono “Santa Maria di Gulfi”, “Santa Maria delle Grazie” e “San Vito Martire”; inoltre è sede dell’antica “Confraternita del Santissimo Sacramento”, una delle principali di tipo religioso presente in città assieme a quelle del “Santissimo Salvatore”, di “San Filippo”, di “San Giovanni” e di “San Vito”.

La Chiesa di Santa Maria la Nova è posta nel tratto sudorientale di Piazza Duomo tra le Vie Angelo Maiorana, Sanzone e Natolia occupando una vasta area del suo omonimo quartiere, collocata su di una breve scalinata.

La principale facciata dell’edificio sacro di aspetto sobrio ma elegante allo stesso tempo è divisa in tre ordini orizzontali solcati da eleganti pilastri. L’ordine inferiore ultimato nel 1608 e ricostruito nei primi anni del 1700 è inquadrato da sei pilastri a capitello corinzio poggianti su una robusta base quadrangolare di cui due collocati ai vertici del prospetto mentre due coppie inquadranti la parte centrale dell’ordine in cui è posto il portale d’ingresso divisi da nicchie arcuate recanti statue di pietra seicentesche (opera dello scultore caltagironese Simone Mellini) raffiguranti “San Francesco di Paola” e “San Vito Martire” (rispettivamente a destra e a sinistra) con al di sopra altre due nicchie rettangolari delimitate da una breve merlatura; nella parte centrale è posto il portale rettangolare posto in un corpo arcuato, mentre ai lati vi sono formelle rettangolari con sommità arcuata sopra cui sono poste finestre della medesima forma inquadrate da eleganti pilastri retti da mensoloni con fregi floreali in bassorilievo e sormontate in sommità da eleganti travoni. Una bella trabeazione merlata divide l’ordine inferiore da quello centrale, avente un corpo contraddistinto da una bella finestra centrale di forma anch’essa rettangolare  delimitata da pilastrini con capitello corinzio che sorreggono un travone arricchito con bassorilievi geometrici ad alto pregio decorativo; a sua volta la finestra è inquadrata da due coppie di pilastri (anch’essi a capitello corinzio) che sorreggono il frontone superiore della chiesa poggiante su una trabeazione merlata. Ai lati vi sono due contrafforti a spirale che sorreggono il secondo ordine della chiesa, affiancati da due semi obelischi arricchiti da pinnacoli a carciofo. Il terzo ordine forma la torre campanaria della chiesa solcata da quattro pilastri a capitello ionico che reggono in travone poligonale di coronamento e inquadrano al centro una nicchia murata in cui è posto un’orologio meccanico mentre di fianco vi sono le due nicchie campanarie. Una Croce di ferro battuto posta su di un pinnacolo corona tutta la Chiesa Madre chiaramontana.

Il prospetto laterale di Via Angelo Maiorana è solcata da sette imponenti pilastri che inquadrano cinque finestre semicircolari, possiede un piccolo portale arcuato che funge da ingresso laterale all’edificio sacro (presso la Navata destra) posto sull’estremità sinistra di questo prospetto. Qui possiamo ammirare un’edicola votiva arcuata delimitata da colonnine recante al centro una statuina raffigurante “Santa Maria di Gulfi” (Patrona della città di Chiaramonte Gulfi).

Il prospetto laterale di Via Sanzone risulta affiancato dal piccolo “porticato” neoclassico costruito nel 1800 e collocato alla sinistra della chiesa appartenente alla “casa canonica” della chiesa. Esso è formato da una serie di portici composti da tre arcate che si affacciano in Piazza Duomo e due in Via Sanzone, delimitate da pilastri con capitelli in stile ionico (quattro in Piazza Duomo e tre in Via Sanzone) con trabeazione merlata. All’interno del loggiato vi sono eleganti portali che comunicano con l’interno della canonica rettangolari, mentre a fianco vi è un portale arcuato che funge da ingresso secondario alla chiesa (presso la Navata sinistra). La parte superiore reca l’elegante casa canonica con parete a lastroni delimitata da pilastri scanalati con capitelli corinzi che sorreggono un elegante frontone merlato, avente un elegante balcone ad apertura arcuata sorretto da eleganti mensoloni. Il prospetto di Via Sanzone possiede eleganti aperture laterali. Il prospetto laterale della chiesa è comunque simile a quello di Via Angelo Maiorana presentando una finestra che comunica con l’interno della Cappella del Santissimo Sacramento (posta al centro della sopracitata navata).

L’interno della Chiesa Madre di Santa Maria la Nova presenta tre Navate disposte a “Croce Latina” divise da dieci colonne in marmo rosso (cinque per lato) con capitello tuscanico che sorreggono eleganti arcate. La Navata centrale è coperta da un’elegante volta a crociera avente eleganti stucchi decorativi (opera dello stuccatore Agrippino Maggiore da Mineo) recanti al centro esatto un interessante dipinto affiancato da due lunette raffiguranti coppie di Angeli. Sul portale d’ingresso è posta la bella cantoria in cui è collocato un interessante organo a canne realizzato nel 1835 dall’organaro palermitano Francesco Andronico (con rifacimenti della ditta dei fratelli Polizzi di Modica nel 1910). Qui possiamo ammirare anche un interessante Pulpito ligneo settecentesco.

Il Presbiterio della Chiesa Madre di Chiaramonte Gulfi, posto alla fine della Navata centrale, risulta anch’esso delimitato da arcate (una per lato) comunicanti con le Cappelle poste al termine delle Navate laterali, sotto le quali è posto il Coro ligneo settecentesco della chiesa opera dello scultore palermitano Ignazio Marabitti. Sull’Altare Maggiore in marmo policromo è posto un’interessante Tabernacolo. Sull’Abside della Chiesa è posta la grande tela settecentesca raffigurante la “Natività di Maria” (opera del pittore Gaetano Mercurio da Palermo), mentre la volta del presbiterio ed il catino absidale sono decorati da eleganti stucchi.

La Navata destra della Chiesa Madre di Santa Maria La Nova reca l’accesso laterale all’edificio sacro, la “Cappella di San Vito” in cui è posto un piccolo Altare su cui è posto un dipinto raffigurante “San Vito” (opera del pittore chiaramontano Gaetano Di Stefano) recante una nicchia in cui viene posta la statua del Patrono di Chiaramonte Gulfi “San Vito Martire” (proveniente dall’omonima chiesa) durante i festeggiamenti in suo onore, e tre Altari marmorei posti all’interno di altrettante arcate in cui sono posti i dipinti settecenteschi (collocati rispettivamente andando dall’ingresso alla fine della navata) raffiguranti “San Giuseppe”, “La Sacra Famiglia” (opere di Gaetano Mercurio) e “La Deposizione di Cristo” (Simone Ventura) e la statua raffigurante “Santa Maria Immacolata” posta su di un mensolone.

Al termine della Navata è posta la “Cappella di Santa Lucia” in cui è posto un Altare barocco delimitato da colonne marmoree con capitelli corinzi che sorreggono un elegante frontone merlato arricchito da pinnacoli a coppa posti sulla sommità di esso, che inquadrano un elegante corpo trapezoidale di coronamento. All’interno dell’altare è posto il dipinto settecentesco del pittore Gaetano Mercurio che raffigura il “Martirio di Santa Lucia” che copre la nicchia in cui è collocata la statua in cartapesta (sempre settecentesca) raffigurante la “Santa Siracusana”.

Presso la Navata sinistra possiamo ammirare (dall’ingresso andando verso il presbiterio) una sepoltura gentilizia adiacente al portale d’ingresso principale e (alla nostra sinistra) l’ingresso laterale della chiesa, la piccola cappella in cui è posto il Fonte Battesimale in cui è posto un dipinto raffigurante “Il Battesimo di Cristo” (racchiusa da un’elegante inferriata), l’ingresso alla Sagrestia della chiesa formato da un portale rettangolare con eleganti fregi, l’Altare in cui è posto il dipinto del pittore Gaetano Mercurio che raffigura le “Anime del Purgatorio”, la “Cappella del Santissimo Sacramento” formata da un transetto collocato al centro della Navata sinistra a cui si accede tramite un elegante portico sormontato da timpani decorativi in cui è posto uno stupendo Altare marmoreo con un alto Tabernacolo consacrato al culto del “Santissimo Sacramento” mentre nelle pareti laterali della cappella sono posti i dipinti settecenteschi raffiguranti “La Natività di Gesù Cristo” e “La Visita dei Re Magi” (opere del pittore Simone Ventura), e infine su di un mensolone la statua di “Santa Maria Addolorata” che sovrasta una nicchia in cui è posto il “Cataletto del Cristo Morto” (entrambi portati in Processione la sera del Venerdì Santo).

Al termine della Navata è posta la “Cappella del Crocifisso” recante un Altare simile a quello della vicina Cappella di Santa Lucia (posta alla fine della Navata destra) recante il dipinto noto come “Calvario” dipinto dal pittore chiaramontano Gaetano Di Stefano sopra cui è posto il “Crocifisso” ligneo opera del padre del pittore Carmelo Di Stefano.

Va detto infine che all’interno della chiesa sono posti i quadretti della “Via Crucis” dipinti dal pittore Gaetano Di Stefano, vari dipinti devozionali e le statue ottocentesche raffiguranti il “Sacro Cuore di Gesù” e “San Francesco di Paola” (rispettivamente opere degli scultori chiaramontani Mariano Di Stefano e Salvatore Puccio), oltre a resti di architravi e di elementi decorativi della preesistente Chiesa Madre crollata in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693. Vi è collocata anche la Reliquia del “Sacro Capello di Maria Santissima” ossia di un capello che secondo la tradizione locale apparterrebbe alla “Madonna” e che venne inviato a Chiaramonte Gulfi nel 1724 per essere venerato, e la cui autenticità è stata garantita tramite un atto papale redatto il 2 Febbraio 1724 da Papa Innocenzo XIII. Sotto la chiesa è posta l’antica Cripta sepolcrale che non è possibile visitare poiché è attualmente in fase di restauro.

Per la visita virtuale all’interno di questa chiesa clicca qui.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Chiesa Madre di Santa Maria la Nova.

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