*Chiaramonte Gulfi, Fontana del Ferriero (Parco Melfi – Fontana e Abbeveratoio – Torrente e Cava Ferriero – Camparao – Para)

Chiaramonte Gulfi

*Fontana del Ferriero
(Parco Melfi – Fontana e Abbeveratoio – Torrente e Cava Ferriero – Camparao – Para)

A sudest di Chiaramonte Gulfi, tramite la Via Ferriero, raggiungiamo l’area nota appunto come “Fontana del Ferriero” posta presso la sorgente principale che alimenta il Torrente Para. Il nome di questa zona secondo alcuni studi sarebbe di origine bizantina o araba mentre è completamente da escludere il legame col termine “Fourriére”, ma comunque sia il luogo è localmente chiamato “Furrieri” ed era un’area rurale comprendente una stalla rupestre (oggi sede di un ristorante noto appunto come “Antica Grotta”) affiancata da un grande abbeveratoio di pietra e dal lavatoio pubblico della città chiaramontana. L’area a partire dagli anni 1990 viene chiamata “Parco Melfi”.

In questa zona contraddistinta da uno spiazzale raggiungibile dall’area sudorientale di Chiaramonte Gulfi tramite la Via Ferriero, è posto un ampio spiazzale posto sul tratto iniziale del Torrente Para, noto appunto come “Torrente Ferriero” che si origina presso il retrostante rilievo ibleo collocato nell’area nota come “Camparao” da cui inizia una larga cava iblea in cui a nord si affaccia la città di Chiaramonte Gulfi. Le acque di questa sorgente alimentano il grande abbeveratoio di pietra (posto nell’area settentrionale dello spiazzale) formato da una lunga vasca di pietra calcarea locale, a sinistra del quale è posta la “Fontana del Ferriero” avente quattro vaschette semicircolari. Di fronte vi è posto il “Parco Melfi” comprendente uno spiazzale con sedili di pietra delimitato da aiuole fiorite. A sud è posto il vecchio Lavatoio di Chiaramonte Gulfi formato da varie vasche di pietra (oggi utilizzate come fontana pubblica) coperte da una tettoia di legno. A poca distanza è posta l’ex stalla rupestre oggi coperta da una struttura edile in legno in cui è posta al suo interno il sopracitato ristorante – pizzeria (per saperne di più clicca qui).

Ad ovest si apre la cava in cui scorre il tratto più a monte del Torrente Para, il più importante corso d’acqua del territorio comunale chiaramontano che più ad ovest (presso il confine tra le Province di Ragusa e Catania, in prossimità del sito archeologico di Scornavacche) si immette presso il Fiume Dirillo. In questa cavità iblea posta in Contrada Camparao e raggiungibile da una traversa asfaltata che conduce sui rilievi iblei a sud di Chiaramonte Gulfi (aree di Camparao, Cassarella e Castellana) che funge da “sentiero di mezzacosta” da cui poter ammirare il fondo di questa cavità, che si può raggiungere da sentieri posti in questa strada o sulla parete opposta raggiungibili dalla città chiaramontana (prima traversa a sud di Via Michelangelo). Presso le pareti di questa cava (nord e sud) vi sono varie rovine rupestri (necropoli? insediamenti abitativi?) e ruderi riconducibili a insediamenti rurali e terrazzamenti a strapiombo sulla cavità, dalle cui alture possiamo ammirare un ottimo panorama della zona circostante. Lo sbocco di questa cavità è posto in Contrada Orto Rabito, vicino all’area di Villaggio Gulfi in cui il Torrente Para (che nonostante la presenza della Sorgente Ferriero si presenta in prevalenza secco) comincia a scorrere verso ovest lambendo gran parte del territorio comunale di Chiaramonte Gulfi di cui vanno citate le frazioni di Villaggio Gulfi, Roccazzo e Sperlinga.

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