*Chiaramonte Gulfi, Area iblea delle Contrade Santissimo – Maltempo – Cava Volpe (Neviere di San Giuseppe e Maltempo – Siti rupestri e Sorgente del Torrente Volpe)

Chiaramonte Gulfi

*Area iblea delle Contrade Santissimo – Maltempo – Cava Volpe
(Neviere di San Giuseppe e Maltempo – Siti rupestri e Sorgente del Torrente Volpe)

A sudest di Chiaramonte Gulfi è posta l’area iblea formata dalle Contrade Santissimo e Maltempo, raggiungibile dalla città chiaramontana tramite la S.P. 8 Chiaramonte – Maltempo che, in questo punto si ramifica nelle S.P. 62 Bivio Chiaramonte – Bivio Giarratana (che conduce presso le città di Monterosso Almo e appunto di Giarratana collegandosi con la SS 194 “Ragusana”) e S.P. 10 Ragusa – Chiaramonte Gulfi che si collega col capoluogo ragusano. Questa zona è infatti collocata al confine con i territori comunali di Ragusa e Monterosso Almo tra i rilievi montani noti come Monte Arcibessi, Serra Burgio e Monte Scannalupi posti rispettivamente a nord, ovest e sud di questa importante zona del territorio ibleo chiaramontano che un tempo era solcata dalla Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini con la presenza di quella che era la stazione ferroviaria della cittadina chiaramontana (ora sede di un albergo noto appunto come “Antica Stazione”). In questa zona sono posti anche molti ruderi rupestri e antiche costruzioni rurali note come “Neviere”, comprendenti un piccolo edificio avente all’interno una cameretta da cui si raggiunge un grande magazzino sotterraneo in cui veniva immagazzinata la neve raccolta presso le circostanti alture venendo stipata in vari blocchi suddivisi da strati di paglia, facendo in modo di riutilizzarla nel periodo estivo per mantenere il freddo all’interno delle ghiacciaie in cui venivano posti alimenti deteriorabili (carne, pesce, frutta e verdura) oppure venendo utilizzata per la produzione di gelati, sorbetti e granite. Le Neviere sorsero nel periodo medievale venendo soppiantate intorno alla prima metà del 1900 dai moderni sistemi di refrigerazione.

Questa zona si presenta come un tavolato che digrada sia verso sudovest formando la Cava dei Modicani in cui scorre il Torrente Canicarao che si immette in territorio comisano nel Fiume Ippari, che verso sudest dando origine alla Cava Volpe in cui scorre l’omonimo torrente che va ad immettersi nel Fiume Irminio in territorio ragusano (poco più a sud del Lago Artificiale di Santa Rosalia). L’area più settentrionale è formata dalla Contrada Santissimo in cui è posta la traversa che conduce presso la vetta del Monte Arcibessi (collocata presso la S.P. 8 di fronte all’ex stazione ferroviaria della cittadina chiaramontana, alla nostra sinistra, vedi link “Monte Arcibessi” nella pagina precedente per saperne di più) arrivando poi presso l’altopiano di Contrada Maltempo che precede il bivio tra le sopracitate S.P. 62 e S.P. 10.

Imboccando la prima traversa alla nostra destra posta dopo l’ex stazione ferroviaria seguiamo una stradina che conduce presso il versante orientale della Serra Burgio e al rilievo noto come “Monte Scannalupi” chiamata appunto “S.C. Maltempo – Scannalupi – Monte Raci”, potendo notare all’orizzonte una grande masseria. Subito alla nostra destra possiamo ammirare l’antica “Neviera di San Giuseppe” perché era di proprietà dell’omonima chiesa situata all’interno della città chiaramontana. È nota anche come “Neviera di Santissimo”. L’edificio si presenta come una costruzione rustica (in parte ormai interrata) caratterizzata da blocchi di pietra “a secco”, avente tetto spiovente e una piccola apertura che conduce alla stanza sotterranea (oggi non più praticabile). A poca distanza dalla strada è posta un’altra piccola Neviera detta “di Catalano” il cui nome deriverebbe dal cognome del proprietario di questa costruzione di cui ormai, resta un piccolo corpo con l’apertura conducente alla camera sotterranea in cui veniva posta la neve. Più ad ovest, a sinistra della masseria che intravvediamo all’orizzonte, troviamo la “Neviera di Maltempo”, collocata in un pendio racchiuso da muri a secco e raggiungibile da una mulattiera posta alla nostra destra, formata da tre grandi massi e da un corpo interno di tipo semiterraneo in cui si accede alla fossa interna, la cui apertura oggi è chiusa da un grosso masso. Proseguendo verso ovest, alla nostra sinistra sotto un segnale stradale di pericolo (di forma triangolare) troviamo un’altra Neviera simile a quella sopracitata delimitata da muri a secco perimetrali, al cui centro è posta una grossa apertura arcuata in cui si accede alla fossa interna in cui veniva stipata la neve. Nell’area a ridosso tra la Serra Burgio e le Contrade Maltempo, Santissimo e l’area che si affaccia presso la Cava Volpe vi sarebbero altri ruderi delle cosiddette Neviere.

Ad oriente invece vi è un’interessante area rupestre posta sotto il versante sudorientale del Monte Arcibessi, raggiungibile da una mulattiera collocata di fronte alla sopracitata traversa che conduce alle Neviere, delimitata da due grossi cartelli stradali di tipo turistico che segnalano la presenza delle principali attrazioni turistiche della città chiaramontana. Percorrendo questa “Trazzera” ci immettiamo in quello che era il sedime della linea ferroviaria Chiaramonte – Giarratana facente parte della dimessa Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini; questa zona la si può raggiungere anche dalla S.P. 62 andando in direzione della limitrofa masseria posta alla nostra sinistra (venendo dalle S.P. 8 e 10). In ogni caso raggiungiamo l’area orientale della Contrada Maltempo in cui è posta una grande grotta ad apertura rettangolare che molto probabilmente fungeva da “stalla rupestre” di un soprastante insediamento rurale di epoca medievale di cui restano i basamenti posti a ridosso di un’area boschiva facente parte della Pineta di Chiaramonte. Lungo la S.P. 62 che funge da confine tra i territori comunali di Chiaramonte Gulfi (a nord) e Ragusa (a sud) vi sono vari ruderi rurali di cui quelli di un ambiente ipogeico ad apertura arcuata delimitata da un corpo formato da blocchi di pietra locale che non era altro che un sottopasso della limitrofa linea ferroviaria che collegava Chiaramonte a Giarratana, oltre ad altri ruderi semi rupestri (neviere?) e di antichi terrazzamenti ed insediamenti posti nell’area limitrofa.

Entriamo quindi in territorio ragusano in Contrada Addilia, ossia l’estrema porzione settentrionale dell’area comunale appartenente a Ragusa, confinante anche con i territori comunali di Giarratana e Monterosso Almo nel tratto in cui si origina la Cava Volpe. Si tratta di una sinuosa cavità iblea solcata dal Torrente Volpe, corso d’acqua le cui sorgenti sono collocate ad est dell’area di Contrada Maltempo presso l’estremo versante sudorientale del Monte Arcibessi, scorrendo poi verso la valle del Fiume Irminio in cui va ad immettersi. La sorgente è posta presso l’imbocco della traversa che costeggia il versante orientale del Monte Arcibessi (delimitata da un breve spartitraffico) venendo scavalcata da un breve ponte di pietra su cui passava la sopracitata linea ferroviaria. Seguendo la S.P. 62 lambiamo la parete nordoccidentale della Cava Volpe che comincia già a presentarsi come una profonda cavità di tipo ibleo presso le cui pareti possiamo notare in lontananza anche qualche sito rupestre. La Cava Volpe è una delle cave iblee più belle della Provincia di Ragusa per la presenza di ambienti incontaminati, di particolari concrezioni rocciose di tipo ibleo, per il suo torrente caratterizzato da un buon scorrimento idrico (e nelle cui acque sono stati notati anche esemplari di trote), ma soprattutto per varie rovine di tipo archeologico poste all’interno della cava riconducibili ad abitati rupestri noti come “Dieri”, antichi sentieri noti come “Scale” che si inerpicano sulle pareti a strapiombo, siti rupestri di vario tipo di cui un’interessante catacomba paleocristiana con sepolcri a baldacchino. Qui vi è posta infine la “Torre San Filippo” appartenente un tempo alla nobile famiglia ragusana Arezzo (per informazioni più dettagliate visita il link “Cava Volpe” all’interno della sezione del sito che riguarda Ragusa).

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