*Chiaramonte Gulfi, Vecchia Stazione di Chiaramonte Gulfi e tracciato ferroviario Ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini

Chiaramonte Gulfi

*Vecchia Stazione di Chiaramonte Gulfi e tracciato ferroviario Ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini

A sud di Chiaramonte Gulfi, in Contrada Santissimo, è posta la vecchia Stazione della città chiaramontana, che fungeva da fermata per la linea ferroviaria Siracusa – Ragusa – Vizzini appartenente all’ente noto come “SAFS” (“Società Anonima per le Ferrovie secondarie della Sicilia”) inaugurata nel 1915 e chiusa del tutto nel 1956. Questa linea ferroviaria collegava la grande città di Siracusa ed il suo porto all’entroterra ibleo posto tra le Province di Siracusa, Ragusa e Catania permettendo così il rapido spostamento di passeggeri e merci (olio d’oliva, grano, farine, vino e soprattutto la neve raccolta ed immagazzinata nelle Neviere Iblee e trasportata in appositi vagoni presso i centri abitati della Sicilia sudorientale che ne facevano richiesta), in particolare con le città di Ragusa e dell’area sudoccidentale della provincia catanese nota come “Calatino” (in cui era posto lo scalo ferroviario di Vizzini) solcando importanti aree dei Monti Iblei come la “Valle dell’Anapo” in cui è posta la Necropoli di Pantalica (tra i territori di Ferla, Cassaro e Sortino, in Provincia di Siracusa). Dopo la chiusura, la ferrovia venne smontata e il suo tracciato divenne sede di strade rurali o piste ciclabili (come ad esempio il tratto della Valle dell’Anapo) mentre i fabbricati (stazioni, caselli e magazzini) o vennero acquistati da privati cittadini divenendo o abitazioni private o strutture ricettive (come ad esempio l’ex stazione di Chiaramonte Gulfi) o divenendo abbandonati e del tutto diroccati. Va anche detto che il tratto di questa ferrovia posto nella provincia ragusana veniva chiamato localmente “A Ferrovia ri Cicciu Piecura” (“La Ferrovia di Ciccio Pecora”), termine derivante dalla “Nciuria” ossia il soprannome (“Piecura” ) di un noto commerciante di giocattoli di Ragusa (ma famoso anche nei limitrofi centri) che si chiamava Francesco Battaglia Ciulla. Questo negoziante oltre a giochi di vario tipo, vendeva anche modellini di locomotive simili a quelle che solcavano questa tratta ferroviaria; da ciò infatti deriva il termine “U Trenu ri Cicciu Piecura” indicante i convogli che attraversavano il tratto ragusano di questa non più esistente ferrovia.

Il tratto chiaramontano della ferrovia è raggiungibile dalle S.P. 8 Chiaramonte – Maltempo, S.P. 62 Bivio Chiaramonte – Bivio Giarratana e S.P. 10 Ragusa – Chiaramonte, poiché segue la morfologia o è parallela a queste strade veicolari.

Ex Stazione Ferroviaria di Chiaramonte Gulfi

Al centro del tratto chiaramontano di questa ferrovia è posta l’ex Stazione di Chiaramonte Gulfi, che dopo la chiusura della linea ferroviaria è stata lasciata in abbandono, venendo però restaurata divenendo sede di una struttura ricettiva nota appunto come “Antica Stazione” (per saperne di più visita il sito www.anticastazione.com). Essa venne costruita e inaugurata nel 1922 divenendo il principale scalo ferroviario del territorio chiaramontano, collegato alle stazioni di Ragusa SAFS (ormai demolita) e di Bivio Giarratana. La stazione si presenta come un tipico edificio ferroviario dal tetto spiovente caratterizzato da ingressi e finestre di forma rettangolare disposte in prospetti di tre ordini orizzontali. L’interno è stato adibito ad albergo – ristorante. Presso l’ingresso è posto un casello ferroviario ormai dimesso. Lo spiazzale è posto presso l’area in cui erano collocate le rotaie, ora occupata da un giardino mediterraneo.

Tratto Chiaramonte Gulfi – Bivio Giarratana

Ad oriente della stazione è posto il tratto che collegava Chiaramonte Gulfi a Giarratana, che solcava le aree delle Contrade Santissimo, Maltempo e Rizzarello poste tra i territori comunali di Ragusa e Monterosso Almo. Il tratto chiaramontano è parallelo alla S.P. 62 e lo possiamo ammirare alla nostra sinistra (venendo da Chiaramonte Gulfi) presentandosi come una strada sterrata (che dovrebbe essere riqualificata divenendo una pista ciclopedonale delimitata da muri a secco, che oltrepassa piccoli avvallamenti tramite ponticelli arcuati di pietra. Dall’imbocco della traversa che conduce al versante orientale del Monte Arcibessi, l’ex linea ferroviaria (che attraversa questa strada nel primo tratto posto dopo l’imbocco della provinciale per Giarratana) entra nell’estrema porzione settentrionale del territorio di Ragusa seguendo la morfologia montuosa della Contrada Addilia in cui si origina la Cava Volpe, essendo sempre posta in posizione “parallela” alla S.P. 62 e oltrepassando aree in cui sono posti piccoli siti rupestri appartenenti alla limitrofa cavità iblea. Il sentiero compie una curva verso nord entrando in territorio di Monterosso Almo lambendo vari caseggiati rurali noti come “Case Nifosì” (raggiungibili dalla S.P. 62 tramite una salita posta alla nostra sinistra e lambita da muri a secco) lambendo l’area boschiva di Serra Rossa essendo raggiungibile da una traversa in cui possiamo notare il tratto sopraelevato della ferrovia sotto il quale è posto un sottopassaggio arcuato. Il tratto della ferrovia entra dentro il bosco di Serra Rossa fungendo da sentiero interno oltrepassando anche delle strette gallerie. Dopodiché il tratto ferroviario compie una curva verso nordest lambendo l’area tra le Contrade Serra Rossa e Chiusa Tremula – Poggio Cappello in cui il sentiero passa in mezzo ad una serie di trincee scavata nei rilievi circostanti (comprendenti anche vari siti rupestri) e lastricate con blocchi di pietra, spuntando di nuovo sulla S.P. 62 in prossimità del rilievo noto come “Poggio Giallupo” (che si presenta come una protuberanza tondeggiante molto particolare) entrando in territorio giarratanese e proseguendo poi verso l’ex “Stazione Bivio Giarratana” collocata in Contrada Ulbisate raggiungibile oltrepassando la SS 194 e proseguendo dritto fino ad un caseggiato che ospitava un tempo la stazione in cui vi erano le diramazioni ferroviarie per Siracusa e Vizzini. Tramite la “Strada Comunale Ferrata Ulbisate” proseguiamo verso est arrivando alla Stazione Ferroviaria di Giarratana.

Tratto Chiaramonte Gulfi – Ragusa

A sud della Stazione di Chiaramonte è posto il tratto che collegava la città chiaramontana al capoluogo Ragusa, che per buona parte si presenta parallelo alla S.P. 10. A sud dell’ex scalo ferroviario comincia a delinearsi l’ex tratta ferroviaria delimitata da muri a secco che si presenta come una strada campestre che, taglia in due l’area in cui sono poste le Neviere di Serra Burgio e Maltempo compiendo poi presso la Contrada Gallo una curva a “S” verso nordest collocandosi in maniera parallela alla S.P. 10 in quanto comincia a delinearsi la cavità iblea nota come “Cava dei Modicani” ed entrando in territorio di Ragusa. Qui alla nostra destra in località “Palmera” possiamo ammirare quello che era un casello ferroviario (o una stazione secondaria) ormai diroccato. Oltrepassata la discarica di Cava dei Modicani sulla nostra destra possiamo ammirare un altro casello ferroviario (restaurato ed adibito a villetta privata) in Contrada Serracorna Maiorana. Qui la ferrovia si sposta leggermente più ad ovest fungendo sempre da strada campestre riconoscibile in quanto delimitata da due file parallele di muri a secco, per poi riavvicinarsi alla S.P. 10 tra le Contrade Mennici e Celone (a poca distanza dall’omonimo sito archeologico comprendente un’interessante catacomba rupestre) notando un piccolo edificio che fungeva da casello ferroviario. In questo punto del tracciato il sedime ferroviario è stato manomesso in quanto vi sono state costruite case e strade che ne hanno cancellato parte del tracciato, per poi ricomparire in Contrada Conservatore (a sud di Via Conservatore) scendendo tra le villette residenziali presso l’area abitativa di Contrada Nunziata a nordovest di Ragusa venendo oltrepassata dall’arteria viaria nota come “Viale delle Americhe” in cui, a poca distanza, è posto l’edificio che fungeva da fermata ferroviaria col nome di “Ragusa Nunziata”. Della linea ferroviaria all’interno della città ragusana ora rimane ben poco poiché è stata inglobata all’interno delle vie della periferia occidentale della città ragusana di cui un tratto di strada privata a sud di Contrada Nunziata, scendendo poi lungo le Vie Ingegnere Donato Rondinoni e Avvocato Giovanni Alberto Cartia (lambendo l’area in cui sono posti i principali impianti sportivi della città capoluogo), in cui era posta l’immissione lungo la tratta ferroviaria Ragusa – Comiso (facente parte della Ferrovia Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì) scorrendo in parallelo fino alla non più esistente “Stazione di Ragusa SAFS” che venne demolita qualche anno dopo la chiusura della linea ferroviaria Siracusa – Ragusa – Vizzini.

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