*Città Giardino, Riserva Naturale Grotta Palombara

Nella zona occidentale del territorio ibleo di Città Giardino è collocata la Riserva Naturale della Grotta Palombara facente parte dell’estremità meridionale del territorio comunale melillese, confinante con quelli di Siracusa, Priolo Gargallo e Floridia. Essa è posta ad ovest dell’Autostrada Siracusa – Catania ed è raggiungibile dall’uscita autostradale per Siracusa Nord (svincolo per Floridia e Solarino venendo dalla corsia nord oppure Siracusa Nord venendo da quella sud) mentre da Città Giardino (e Siracusa) bisogna percorrere la S.P. Melilli – Belvedere in direzione Melilli – Solarino – Floridia in ogni caso oltrepassando l’autostrada sotto il viadotto e procedere fino ad uno spiazzale alla nostra sinistra recintato da paletti di legno in cui sono posti i cartelli che indicano la presenza della riserva della Grotta Palombara.

Questa grotta è divenuta tale dopo il crollo di parte della volta avvenuto secoli fa; difatti questa spaccatura funge da ingresso alla caverna sotterranea molto probabilmente utilizzata anche come rifugio o abitazione rupestre, anche perché nei paraggi vi sono i resti di un villaggio abitativo di tipo neolitico riconducibile alla “Civiltà di Palombara – Serraferlicchio”, ossia di un ceppo neolitico che si sarebbe evoluto sui territori di Melilli (in prossimità della Grotta Palombara) e di Serraferlicchio (una località archeologica vicino Agrigento). La Grotta con la sua Riserva (difatti la dicitura è “Riserva Naturale Integrale della Grotta Palombara”) appartiene al Cutgana (Centro Universitario per la Tutela e la Gestione degli Ambienti Naturali e degli Agroecosistemi) ente appartenente all’Università di Catania.

La Grotta Palombara è una grotta semicarsica formatasi per via dello scorrimento di un fiume sotterraneo (ormai prosciugato) e misura circa 800 metri; all’interno di essa si accede dalla spaccatura di cui abbiamo parlato prima tramite una corda o una scala (che misurino circa 12 metri) e ovviamente munirsi di torce e di corde per non perdersi dentro la grotta.

Dentro la Grotta Palombara, oltre ad ammirare stupende stalattiti, stalagmiti, cannule, colonne, vele e altre meraviglie di roccia (cristallizzata o no), vi sono di due ambienti molto interessanti; la “Sala dei Vasi” chiamata così perché vi sono stati ritrovati due vasi di epoca siculo – castellucciana (di cui si sono perse le tracce) il che significa che la grotta era “popolata”; e la “Sala del Guano”, interessante sezione della grotta di forma circolare avente sulla sommità una cupola rupestre interamente popolata da Pipistrelli, le cui deiezioni solide sono andate a formare vere e proprie montagne di “guano” poste sul pavimento. Dalla “Sala del Guano” vi sono due piccoli corridoi, uno chiamato “Ramo del Laghetto” (poiché vi si formano piccoli “laghetti” ossia pozzanghere di acqua che o con l’umidità o con le piogge, trapana la roccia andandosi ad accumulare nelle conche sul pavimento roccioso) e l’altro chiamato “Ramo del Geode”.

Come detto prima, dentro la grotta vi sono numerose specie di Pipistrelli, ma anche di anfibi (rane o rospi) e insetti; possono esserci anche dei mammiferi e dei volatili dentro la grotta.

La vegetazione della Riserva è di tipo ibleo e presenta piante erbacee, arbusti e alberi tipici della macchia mediterranea di tipo ibleo (vedi link “Territorio ibleo melillese e necropoli”).

La Grotta Palombara e la sua riserva sono semiantropizzate, ma per informazioni più dettagliate su come e quando visitare l’interno della grotta è necessario rivolgersi al Cutgana , il cui sito (avente recapiti telefonici e di posta elettronica) è www.cutgana.unict.it.

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