*Comiso, Cava e Torrente Petraro (Sentiero “Castiglione – Cozzo di Apollo – Petraro”)

Comiso

*Cava e Torrente Petraro
(Sentiero “Castiglione – Cozzo di Apollo – Petraro”)

Da Comiso, tramite la Via Francesco De Sanctis, raggiungiamo il fondo della Cava Petraro, in cui scorre l’omonimo torrente che va ad ingrottarsi nel sottosuolo della città comisana (area solcata dalle Vie Tolomeo e Galileo Galilei) per poi immettersi nel Fiume Ippari ad ovest della città comisana. Questa cavità di tipo ibleo si origina a sudovest dell’altopiano di Castiglione (posto tra i territori comunali di Comiso e Ragusa) noto per la presenza di un sito archeologico di epoca tardosicula che comprende i resti di un antico villaggio abitativo (vedi link “Area comisana di Castiglione” nella pagina precedente per saperne di più) che è raggiungibile dalla SS 115 Comiso – Ragusa dalle Traversa “Margitello” (andando in direzione dell’Agriturismo Tenuta Margitello), “Case Tartula” (dopo la serie di tornanti in direzione Ragusa) e dal sentiero “Castiglione – Cozzo di Apollo – Petraro” (posto alla nostra sinistra prima dello svincolo per Ragusa e la SS 514 Ragusa – Catania, che costeggia per intero la Cava Petraro e si collega al tratto urbano della Via Francesco De Sanctis).

La cava, alimentata un tempo da un piccolo corso d’acqua ormai prosciugato, va ad allargarsi verso ovest venendo lambita dai rilievi noti come “Cozzo di Apollo” a nord e “Colle Sante Croci” a sud (compreso nell’altopiano noto come “Margitello”) presentandone il fondo completamente secco fatta eccezione per lo scorrimento di acque meteoriche che avviene durante forti piogge che un tempo attraversava il centro urbano comisano, ma che è stato “tumulato” per scongiurare il pericolo di allagamenti proprio durante le piogge. 

La Cava Petraro, il cui nome deriva dalla presenza di numerosi impianti di estrazione della “Pietra di Comiso” sia moderni che antichi posti nelle pareti dei rilievi iblei del Cozzo di Apollo e del Colle Sante Croci. Infatti possiamo notare molti “tagli” nella roccia che circonda il torrente che sono tutto ciò che resta delle antiche “Pirrere” in cui veniva estratta la locale pietra utilizzata per la costruzione dei principali edifici cittadini. Queste aree si raggiungono dal sopracitato sentiero “Castiglione – Cozzo di Apollo – Petraro” che inizia al termine della Via Francesco De Sanctis. Questo sentiero conduce al sito che erroneamente venne scambiato con la città di “Kasmenai” (Casmene) posizionato sul Cozzo di Apollo che comprendeva un villaggio abitativo sorto in epoca siculo – greca solcando come detto in precedenza l’intero fondo della Cava Petraro.

La presenza di quest’area ha fatto si che vi siano vari siti rupestri dislocati in buona parte della cavità iblea formati da varie necropoli di epoca neolitico – sicula ma anche di ruderi bizantini di (presunti) siti semi rupestri dovuti anche alla vicinanza con la limitrofa area di Cava Porcaro.

Da citare la presenza di rovine di antichi antichi insediamenti rurali formati da casali e masserie poste nel fondo cava, nonché di terrazzamenti delimitati da muri a secco.

Dal punto di vista naturalistico va detto che nel fondo della cavità vi è inoltre una folta macchia mediterranea formata da vari tipi di piante spontanee erbacee e arbustive, a cui si aggiungono alberi di olivo e carrubo.

Infine va detto che dal sentiero  “Castiglione – Cozzo di Apollo – Petraro” si può godere di un’ottima visuale sulle limitrofe aree iblee ma anche sulla città di Comiso e su gran parte della Piana di Vittoria solcata dalla Valle del Fiume Ippari.

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