Comiso, Centro urbano e storico di Comiso

Comiso

Centro urbano e storico di Comiso


Foto aerea della città di Comiso con il suo centro storico e le cupole delle sue due principali chiese.

La città di Comiso è posto al centro di una conca collocata ai piedi dei rilievi di tipo ibleo noti come “Cozzo di Apollo”, “Colle Sante Croci” e “Cozzo del Monaco” posti ad oriente. Il centro urbano cittadino è collocato allo sbocco di tre cavità di tipo ibleo note come “Cava Petraro”, “Cava Porcaro” e “Cava Cucca”, il cui corso attraversa buona parte del sottosuolo cittadino immettendosi nel vicino “Fiume Ippari”, che lambisce la città comisana ad occidente.

La città presenta quindi un particolare assetto urbano che si è evoluto da un preesistente insediamento abitativo di epoca greco – romana posto nei pressi dell’attuale “Fonte Diana” nei cui pressi sono state rinvenute le rovine di un impianto termale di epoca romana noto appunto come “Terme di Diana”, divenendo sin dal medioevo un importante centro di notevole importanza acquisendo particolare prestigio architettonico nel periodo in cui la città comisana appartenne ai Conti Naselli tra il 1453 e la prima metà del 1800 comprendente anche il periodo della ricostruzione avvenuta dopo il terribile terremoto dell’11 Gennaio 1693 in cui la città comisana venne ricostruita sul preesistente sito. Dal 1900 fino ai giorni nostri la città ha avuto una notevole crescita del suo tessuto urbano arrivando ad inglobare parzialmente le antiche cave di pietra in cui veniva estratta la “Pietra di Comiso” a ridosso dei sopracitati rilievi iblei, ma anche il corso iniziale del Fiume Ippari che proprio a sud della città comisana comincia ad avere una notevole portata idrica (anche grazie alla presenza di sorgenti che lo alimentano, di cui forse anche quella che da vita alla “Fonte Diana”), dando vita a borgate residenziali collocate al confine col vicino territorio comunale vittoriese che man mano sono andate ad inglobare anche l’area dell’ex Base NATO ora divenuta sede dell’importante Aeroporto “Pio La Torre” (che è l’infrastruttura logistica più importante della Provincia di Ragusa e dell’estrema zona meridionale della Sicilia sudorientale).

Dal punto di vista urbano Comiso presenta un tessuto viario misto: l’area più moderna della città comprende vari quartieri nella parte orientale e settentrionale della città aventi isolati delimitati da assi viari disposti a scacchiera, mentre il centro storico posto nell’area sudoccidentale della città presenta assi viari misti tra isolati “a scacchiera” e insiemi di vicoli e strade curve che ricalcano l’antico tessuto urbano di epoca medievale. 

L’area moderna è divisa da quella storica ad oriente dall’asse viario facente parte del tratto urbano della SS 115 che collega Comiso alle città di Ragusa e Vittoria (e quindi al resto della principale rete viaria siciliana in attesa della costruzione dell’Autostrada Siracusa – Gela che prevede la presenza di uno svincolo per la città comisana) composto dal Corso Garibaldi e dal tratto orientale del Corso Vittorio Emanuele, che da sud in cui è posto l’imbocco della SS 115 per Ragusa (che si collega anche alla SS 514 Ragusa – Catania e al tratto della SS 115 Ragusa – Modica), prosegue verso nordovest tramite le Vie Principe di Piemonte, Generale Girlando, Corso Ho Chi Minh, San Biagio e Gandhi presentandosi come l’arteria viaria più trafficata della città comprendente anche un piccolo viadotto sul Fiume Ippari (tra le Vie San Biagio e Gandhi) che si collega al tratto della SS 115 che collega Comiso a Vittoria. Qui possiamo ammirare la Chiesa del Sacro Cuore di Gesù e le limitrofe aree di Piazza Karl Marx con l’ex Stabilimento Tabacchi, Piazza Angelo Maiorana, il Viale della Resistenza che conduce alla Villa Comunale di Comiso, le Vie Tolomeo e Galileo Galilei (sotto le quali scorre il Torrente Petraro) a poca distanza dal Campo Sportivo di Comiso e la Via Casmene facente parte del quartiere noto come “Saliceto” posto nell’area settentrionale del centro storico comisano (posta presso il tratto urbano del Torrente Porcaro).

L’area settentrionale della città è solcata dalle Vie degli Eucalipti, Leonardo Sciascia e Sandro Pertini che vanno a collegarsi rispettivamente alle S.P. 7 Comiso – Chiaramonte Gulfi e S.P. 4 Comiso – Pedalino – Grammichele (che conduce all’Aeroporto “Pio La Torre”) che si vanno a collegare con la SS 514 Ragusa – Catania.

La periferia nel suo intero tratto orientale (da sud a nord) è lambita dall’asse viario composto dalle Vie Canicarao, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Rosario Livatino, Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, che va a collegarsi tramite Via Leonardo Sciascia sia al sopracitato asse urbano della SS 115 che alla S.P. 7 per Chiaramonte in cui è posta la moderna Chiesa di Sant’Antonio di Padova, ma anche alle S.P. 4 (per l’Aeroporto di Comiso e la frazione di Pedalino) e alle SS 115 per Vittoria.

A sudovest la città di Comiso è lambita dalla Via Villafranca che delimita una dimessa area artigianale antistante alla Stazione Ferroviaria di Comiso (posta sulla linea ferroviaria “Siracusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi”), mentre a sud la città è attraversata dalla Via Roma a ridosso delle aree (facenti parte del centro storico comisano) note come “Cava delle Grazie” (occupata da una dimessa cava di estrazione della “Pietra di Comiso” inglobata all’interno della città comisana) e “Monserrato”.

Oltrepassato il Fiume Ippari vi è posta un’area periferica a ridosso delle vicine Contrade Deserto e Difesa attraversata dal Viale Europa (raggiungibile dalla Via Biscari), in cui è posta l’area verde nota come “Parco Urbanistico del Fiume Ippari” (posta sulla riva occidentale dell’omonimo corso d’acqua) oltre alla moderna Chiesa dei Santi Apostoli che da il nome all’omonimo quartiere.

Tutte queste aree circondano il piccolo ma interessante centro storico di Comiso noto per alcune scene del noto telefilm “Il Commissario Montalbano” (che è stato girato in gran parte all’interno della Provincia di Ragusa) che presenta eleganti edifici caratterizzati dalla candida “Pietra di Comiso” che da loro un particolare colore chiaro. Esso è suddiviso in vari quartieri storici ed è delimitato ai margini rispettivamente da Via Casmene (est – nord), Viale Mediterraneo (nord – ovest) e Roma (sud), i cui principali assi viari centrali sono formati dal tratto occidentale del Corso Vittorio Emanuele II da est a ovest, mentre da nord a sud (e viceversa) vi sono il tratto meridionale della Via San Biagio e la Via Conte di Torino (che si mettono in collegamento con la SS 115 nei tratti per Ragusa e Vittoria e con la S.P. 7 per Chiaramonte Gulfi).  

A nord del centro storico è posta la Piazza San Biagio in cui è posto l’ex Castello Aragonese della città che fu la dimora dei Conti Naselli di Comiso. Vicino ad esso vi è posto il “Teatro Naselli” mentre a poca distanza è collocata la barocca Chiesa di San Biagio, consacrata al “Santo Patrono” della città ipparina.

Dalla Via San Biagio raggiungiamo la congiunzione con Via Conte di Torino che si va a rimettere in collegamento con il sopracitato asse viario che collega tra loro i tratti della SS 115 per Vittoria e Ragusa oltre che condurre al tratto centrale del Corso Vittorio Emanuele II che costeggia per intero il centro storico comisano. Esattamente al centro della città è posto il vero e proprio “cuore” della città comisana, la Piazza Fonte Diana che è raggiungibile facilmente dal Corso Vittorio Emanuele II e dalla Via San Biagio, in cui è ubicato il monumento più rappresentativo della città ossia la “Fontana di Diana” che sorge su di un’antica sorgente che, secondo una leggenda popolare tramandata durante i secoli, vi si dissetava la “Dea Diana” (protettrice dei cacciatori e delle arti venatorie) concedendosi anche qualche “bagno rilassante”; le acque di questa sorgente erano appunto considerate “divine” avendo diversi effetti benefici e curativi avendo addirittura il potere di saper riconoscere la “purezza” di chi vi si faceva il bagno (se la persona era “impura” le acque diventavano torbide, al contrario rimanevano limpide). Le acque di questa sorgente alimentavano le “Terme di Diana”, un impianto termale le cui rovine sono state rinvenute a poca distanza dalla piazza presso la Via Emanuele Calogero. In questa piazza si affacciano anche gli eleganti Palazzi Criscione, Iacono, Leopardi – Romano – Melfi, Iacono – Ciarcià e ovviamente il Municipio di Comiso e l’ex Albergo Casmene (uno dei primi veri e propri esercizi alberghieri sorti in Provincia di Ragusa).

A poca distanza vi sono le eleganti Piazze delle Erbe e dell’Annunziata in cui sono poste le principali chiese della città, la Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle e la Chiesa di Santa Maria Annunziata, due splendidi edifici sacri in stile tardobarocco ricchi di opere d’arte sacra al loro interno che meglio descrivono l’evoluzione della città comisana dal punto di vista religioso. Qui possiamo ammirare anche l’ex Mercato Ittico della città comisana divenuto sede del “Museo Civico di Storia Naturale” e dell’ex Chiesa di San Filippo Neri col suo limitrofo convento.

Attorno a quest’area lambita dal Corso Vittorio Emanuele II sono collocati i vari quartieri del centro storico comisano noti come “San Giuseppe”, “San Leonardo”. “Annunziata” (o “di San Nicola” comprendente anche le aree di “Favacchio” al centro della quale è posta la Piazza Fonte Diana, e della “Matrice”), “San Francesco”, “dell’Ospedale” noto anche come “Pero”, “delle Grazie” (in cui è posta anche l’omonima “cava”), dei “Cappuccini”, di “Monserrato” e l’area nota come “Passaporto” (collocata lungo le sponde del Fiume Ippari). In queste zone possiamo ammirare molti edifici e monumenti quali le Chiese di San Giuseppe, San Leonardo, San Francesco all’Immacolata (con al suo interno la Cappella sepolcrale dei Conti Naselli), Santa Maria dell’Itria, Santa Maria della Catena, della Misericordia, Santa Maria delle Grazie, dei Cappuccini (con all’interno una “catacomba” recante vari corpi mummificati e scheletriti appartenenti a frati e ad illustri cittadini), di Santa Maria di Monserrato e infine la chiesetta detta di “San Giusippuzzu”.

Da citare infine anche la presenza di eleganti edifici quali i Palazzi Cappellani, Occhipinti, Leopardi, Pace e Ferreri, i resti delle antiche “porte medievali” cittadine quali la Porta del Cassero, la Porta del Pero e quelle delle presunte Porte della Posteria e del Castro, e i tre ponti posti sui tratti “urbani” dei Torrenti Porcaro e Cucca di cui il più monumentale è il “Ponte Onorio” posto lungo la Via Roma.

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