Comiso, Chiesa di San Biagio Martire

Comiso

Chiesa di San Biagio Martire

Al centro di Piazza San Biagio tra le Vie San Biagio e Carrera, di fronte alla torre angolare del Castello Aragonese della città comisana (divenuto poi residenza dei Conti Naselli), è posta la barocca Chiesa di San Biagio Martire, consacrata al “Patrono di Comiso”. Localmente è nota come la Chiesa di “San Milasi” (versione in dialetto locale del nome “Biagio”) e da il nome anche al limitrofo quartiere cittadino posto nell’area settentrionale del centro storico comisano.


La bella Chiesa di San Biagio Martire.

Si tratta di una delle più importanti e più antiche chiese della città comisana e dell’intera Sicilia sudorientale di cui si ha notizia sin dall’epoca tardoromana in cui nell’area del quartiere limitrofo noto appunto come “San Biagio” ma anticamente chiamato “Abraxia” venne costruito un luogo di culto consacrato al “Santo Martire” (ucciso presso l’antica città di Sebaste ossia l’attuale Sivas in Turchia, di cui ricopriva la carica “Vescovo” della locale comunità cristiana), il cui culto si diffuse rapidamente in tutta l’area mediterranea e quindi anche in Sicilia. E presso l’antica “Comicio” venne quindi costruita tra il 300 e il 400 d.C. una prima chiesetta in onore del “Martire”, che sin da allora godeva di una grande venerazione da parte della popolazione locale (molto probabilmente in seguito ad un evento “miracoloso”). Difatti il culto comisano a “San Biagio” è uno dei più antichi dell’intera Sicilia che risalirebbe al IV secolo d.C.  (301 – 400 d.C.) nell’epoca in cui venne costruita la sopracitata chiesa consacrata al “Santo Turco”, venendo proclamato “Patrono” del centro abitato comisano nel VII secolo d.C. (601 – 700 d.C.) secondo le indagini storiche condotte dallo studioso comisano Vincenzo Lena. Dopo il periodo dell’invasione araba della Sicilia, la chiesa venne ricostruita sul sito dell’antico luogo di culto bizantino in stile romanico venendo ulteriormente ingrandita; difatti  lo studioso e abate catanese Vito Amico nella sua opera “Lexicon Topographicum Siculum” (“Dizionario Topografico Siciliano”), nominava l’antica Chiesa di San Biagio di Comiso, che secondo lo studioso aveva tre Navate ed un’alta cupola (molto probabilmente doveva essere di aspetto arabo – normanno simile alle “Cattedrali” della Sicilia nordoccidentale). L’antica Chiesa di San Biagio venne gravemente danneggiata  in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693. Le due navate laterali crollarono e, seppur gravemente compromessa dalle scosse sismiche, rimase in piedi solo quella centrale. La struttura della navata centrale venne quindi restaurata e inglobata nell’attuale Chiesa settecentesca consacrata al “Santo Patrono di Comiso”, la cui costruzione (affidata ad architetti e capomastri locali) durò pochi anni venendo completata nel 1700. Al 1736 risale la statua in pietra raffigurante “San Biagio” posta a sinistra della chiesa in prossimità del suo ingresso laterale posto nella limitrofa Via San Biagio. La Chiesa, che oggigiorno appartiene alla Parrocchia della Chiesa Madre di Maria delle Stelle,  ha poi subito vari restauri e rifacimenti ed è tuttora aperta al culto, anche se la sua attività ecclesiastica è concentrata in occasione dei festeggiamenti in onore di “San Biagio Martire” che vengono celebrati la seconda Domenica di Luglio di ogni anno.

L’esterno della Chiesa comprende un vasto Sagrato caratterizzato da una scalinata delimitata da 12 basamenti quadrangolari sormontati da pinnacoli sferici, in cui si affaccia la facciata principale dell’edificio sacro. Essa è del tipo “a torre” e si presenta delimitata ai lati da quattro pilastri a capitelli corinzi (due per lato a coppia) caratterizzate da robusti basamenti quadrangolari alla base; lo spazio tra le coppie di pilastri è occupato da quattro nicchie arcuate (due per lato, disposte l’una sopra l’altra). Questi pilastri sorreggono l’elegante frontone triangolare di tipo merlato che reca al centro un bassorilievo raffigurante la “Mitra” e il “Pastorale” in quanto “San Biagio” come detto in precedenza, quando venne martirizzato ricopriva la carica di “Vescovo” della comunità cristiana della città di Sebaste). Al centro è posto l’elegante portale arcuato arricchito in sommità da eleganti bassorilievi floreali, inquadrato da due colonne a capitello corinzio che sorreggono un timpano triangolare adornato da bassorilievi e merlature. Al centro della parte superiore della facciata è posto un finestrone rettangolare adornato ai lati da lesene a spirale. Infine una “Croce” di ferro sormonta l’edificio.

Il prospetto laterale di Via San Biagio, delimitato da una piccola area verde composta da due giardini divisi da un vialetto, reca un elegante portale laterale di forma rettangolare con sopra un bassorilievo raffigurante lo stemma di una congregazione cristiana che aveva sede all’interno della chiesa (“Congregazione della Carità?”) raffigurante un teschio sormontato da una Croce nella parte destra e una palma su cui è adagiato un leone; sotto il bassorilievo vi è un mascherone fanciullesco. A poca distanza su di un piedistallo è posta la bella statua in Pietra di Comiso raffigurante “San Biagio Martire”. Il prospetto laterale di Via Carrera presenta in alto la piccola torre campanaria con aperture arcuate, sormontate da una copertura piramidale; anche qui è posto un piccolo giardino.

L’interno della Chiesa di San Biagio possiede un’unica ma grande Navata che un tempo era la principale dell’edificio sacro mentre a fianco ve ne erano altre due crollate in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693 di cui non rimane più traccia. L’interno di essa è decorato da stupendi stucchi neoclassici di colore celeste e dorato, opera dello stuccatore Giuseppe Sesta da Polizzi Generosa (PA) che li realizzò nel 1865. La volta è caratterizzata da affreschi ottocenteschi raffiguranti episodi della “Vita di San Biagio” (dipinti dal chiaramontano Gaetano Di Stefano e dal comisano Giuseppe La Leta). Nelle pareti laterali della Navata sono posti gli Altari laterali delimitati da arcate sorrette da colonne in marmo policromo a capitello ionico che un tempo delimitavano le non più esistenti navate laterali, in cui sono poste opere d’arte sacra di tipo pittorico di cui due tele seicentesche del pittore palermitano Pietro Novelli raffiguranti “L’Estasi di Santa Teresa d’Avila” e “La Gloria di Gesù e Maria”, oltre ad una tela del 1714 raffigurante “San Francesco di Assisi e la Madonna” (di cui non si sa il nome del pittore) provenienti dalla non più esistente Chiesa del Convento di Regina Coeli (che era collocato di fronte alla Chiesa di Santa Maria Annunziata) oltre ad un dipinto raffigurante “San Biagio Martire” e ad un “Crocifisso” ligneo. Da ammirare anche un’interessante Organo a canne posto nella parete destra della navata.

Laddove erano collocate le due Cappelle laterali della chiesa ora vi sono i due “Transetti” a sezione semisferica caratterizzati da eleganti Altari marmorei delimitati da colonne con capitelli ionici in marmo e da eleganti stucchi murali in cui sono collocate le statue raffiguranti “San Sebastiano Martire” nel transetto sinistro, e “San Giovanni Battista” nel transetto di destra, insieme ad un elegante Fonte Battesimale.

Il Presbiterio, caratterizzato da eleganti stucchi policromi posti sul catino absidale  presenta ai lati un elegante Coro ligneo. L’Altare Maggiore della chiesa è delimitato da due colonne in marmo giallo a capitello corinzio che sorreggono un elegante frontone triangolare adornato da stucchi dorati, recante al centro la nicchia contenente la seicentesca statua del Patrono di Comiso “San Biagio Vescovo e Martire” che è l’opera d’arte più importante contenuta all’interno della chiesa che gode di un’alta devozione da parte dei cittadini comisani. Si tratta di una raffigurazione scultorea che raffigura il “Santo Martire” seduto nel suo “Trono Vescovile” che reca nella mano sinistra il “Pastorale” mentre con la mano destra benedice i suoi fedeli. La statua è posta all’interno di una nicchia chiusa da una porta lignea riccamente decorata, e viene mostrata ai fedeli durante le ricorrenze liturgiche di “San Biagio” che ricadono l’11 Gennaio (in cui viene commemorata la “protezione” del “Santo Patrono” durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693), il 3 Febbraio (in cui ricorre la “Festa Liturgica” di “San Biagio”) e soprattutto nel periodo della vivace “Festa Esterna” che viene celebrata la seconda Domenica di Luglio (vedi link “Festa di San Biagio Martire” nella pagina precedente per saperne di più).


La statua di “San Biagio Martire”, Patrono della città di Comiso.

Per saperne di più sulla Chiesa di San Biagio e sulle attività che si tengono al suo interno visitate la pagina facebook della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle di Comiso.

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