Comiso, Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle

Comiso

Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle

La Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle è il luogo sacro più importante della città di Comiso in quanto ricoprente il ruolo di “principale chiesa cattolica” della città ipparina. SI tratta di una slanciata chiesa barocca con rifacimenti novecenteschi posta nei pressi della Piazza delle Erbe su di un sopraelevato sagrato che è noto come “U Cianu ra Matrici” (“Il Piano della Matrice”) raggiungibile dalla piazza tramite scalinate poste lungo le Vie Matrice e Emanuele Calogero, mentre dalla vicina Piazza Fonte Diana e da Via San Biagio (in cui è posta l’area retrostante della chiesa) la si può raggiungere tramite Via Monsignor Francesco Rimmaudo.


La Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle, elegante edificio sacro in stile barocco.

La chiesa è di origini tardoquattrocentesche poiché venne costruita tra la seconda metà del 1400 e la prima del 1500 sul sito dell’antica chiesa medievale nota come “Santa Maria del Mulino” poiché era collocata nei pressi di un mulino ad acqua (ormai inesistente) che era posto tra il corso del Torrente Cucca (attuale Via Papa Giovanni XXIII) e un corso d’acqua alimentato dalla sorgente posta sotto la Fonte Diana (molto probabilmente posto sotto Via Emanuele Calogero, nei pressi delle antiche “Terme di Diana”) nell’area facente capo al quartiere medievale di “San Nicola”, ossia della prima “Chiesa Madre” cittadina, che venne riconsacrata a “Santa Maria Annunziata”. Nel 1480 la costruenda Chiesa di Santa Maria delle Stelle acquisì il titolo di “Chiesa Madre” della città comisana perché, secondo alcune fonti storiche, la comunità della Chiesa di Santa Maria Annunziata (che allora ricopriva il ruolo di “Chiesa Madre” cittadina) si rifiutò di abbandonare il rito greco – ortodosso introdotto sin dalla fondazione dell’edificio sacro durante il periodo bizantino. Questo avvenimento creò due “fazioni” all’interno della città: i “Matricrisiari” ossia la comunità ecclesiastica della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle, che a partire dal 1777 divennero devoti alla “Madonna Addolorata”, e i “Nunziatari” ossia la comunità della vicina Chiesa dell’Annunziata, devota all’omonima “Madonna”. Questa divisione ha provocato alcuni screzi tra le due “fazioni” ma tuttora questo campanilismo è stato progressivamente abbandonato, anche se ciò comportò anche l’attuale uscita dei simulacri del “Cristo Morto” e di “Santa Maria Addolorata” ad anni alterni durante la processione del Venerdì Santo: negli anni pari escono i simulacri dall’Annunziata, la cui vergine Addolorata è chiamata “Madonna dei Sette Dolori” per distinguerla dall’Addolorata venerata in Chiesa Madre che esce in processione negli anni dispari, ma che viene celebrata nel mese di Maggio con una vivace festa dall’anno 1777. Comunque sia durante i secoli 1500 e 1600 la chiesa divenne rapidamente il fulcro del culto cattolico all’interno della città comisana essendo anche il luogo sacro prediletto dei Conti Naselli. L’11 Gennaio 1693 in seguito al terribile terremoto che distrusse l’attuale Sicilia sudorientale e che colpì duramente anche Comiso, la Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle crollò e di essa rimase in piedi solo parte delle arcate centrali. Il Conte Baldassarre IV Naselli ordinò e finanziò la ricostruzione del luogo sacro che in un primo momento aveva previsto la ricostruzione delle navate interne in modo tale da riaprire al culto la chiesa nel 1699 ad appena sei anni dal crollo. La riapertura avvenne il 13 Dicembre 1699 in presenza dell’allora Arcivescovo di Siracusa Asdrubale Termini (dato che Comiso assieme all’attuale Provincia di Siracusa ricadeva all’interno dell’Arcidiocesi di Siracusa). Ad essa seguirono i lavori di abbellimento affidati a valenti artigiani comisani. Per la costituzione della facciata esterna venne chiamato l’architetto siracusano Rosario Gagliardi (che a Comiso progettò la tenuta feudale della famiglia Trigona di Canicarao e i Palazzi Occhipinti e Iacono – Ciarcià), che tra il 1735 e il 1740 ridisegnò per conto della famiglia dei Conti Naselli il prospetto della nuova chiesa dandole un tipico assetto barocco settecentesco provvisto di un’elegante facciata a torre divisa in tre ordini simile a quella di altre chiese progettate dall’architetto nell’attuale Provincia di Ragusa (tra cui le Chiese di San Giorgio di Modica e Ragusa Ibla). Comunque sia il progetto dell’architetto Gagliardi (di cui rimane una copia conservata all’interno degli archivi parrocchiali) non venne applicato e la chiesa all’esterno rimase incompiuta (mentre all’interno era già stata abbellita e i suoi Altari recavano già importanti opere d’arte). Al pari della limitrofa Chiesa dell’Annunziata, anche la Chiesa di Santa Maria delle Stelle ebbe il ruolo di “Collegiata”. Durante il 1800 l’esterno della chiesa venne completato in seguito ai progetti degli architetti Mariano Battaglia e Giovanni Galeoto, che progettò anche la cupola della chiesa edificata nell’anno 1894 in stile neogotico. Nei primi anni del 1900 con la costruzione della Piazza delle Erbe venne delimitato l’ampio e scenografico Sagrato della chiesa, noto come “U Cianu ra Matrici”. Nel periodo del primo dopoguerra l’architetto comisano Santoro Secolo progettò il terzo ordine della facciata comprendente la torre campanaria, che venne costruito nel 1936. Durante il periodo della II guerra mondiale la chiesa non subì danneggiamenti malgrado i bombardamenti che colpivano la zona data la vicinanza dell’aeroporto militare “Vincenzo Magliocco” (ora sede dell’Aeroporto Pio La Torre) ma dal secondo dopoguerra in poi vennero effettuati vari interventi di restauro, di cui l’ultimo terminato nel 2016.

Oggigiorno la Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle, avente anche il titolo di “Basilica Minore”, è uno dei più importanti monumenti posti all’interno della città comisana oltre a ricoprire la funzione di “principale luogo sacro cittadino”, presentandosi come una delle più belle ed imponenti chiese della Provincia di Ragusa sia all’esterno che all’interno; inoltre nel periodo della festa in onore della “Madonna Addolorata” (che ricade ogni anno per la terza Domenica di Maggio), essa è particolarmente affollata da un gran numero di devoti provenienti da Comiso ma anche da altre città limitrofe.

La Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle è posta in posizione dominante rispetto alla limitrofa Piazza delle Erbe ed è visibile dalla Via Papa Giovanni XXIII, affacciandosi su di uno scenografico sagrato delimitato da inferriate in ferro battuto collocate all’interno di corpi di pietra locale.

La facciata dell’edificio sacro in stile barocco con elementi neoclassici è divisa in tre ordini orizzontali solcati da eleganti pilastri.

L’ordine inferiore (completato dagli architetti Mariano Battaglia e Giovanni Galeoto) è solcato da otto pilastri a base quadrangolare con capitelli tuscanici disposti in quattro coppie da due pilastri ciascuno raccordate da un’elegante merlatura, che delimitano i tre portali arcuati. Il portale principale è posto al centro e presenta un’elegante arcata sorretta da piccoli pilastri con eleganti capitelli in stile ionico, che al centro reca un’elegante chiave di volta di tipo floreale. Al di sopra è posto un cartiglio recante l’iscrizione in latino “Mater Ecclesia” (“Chiesa Madre”), agghindato ai lati da bassorilievi che formano eleganti ghirlande floreali. Ai lati vi sono i portali laterali sempre di forma arcuata (delimitati sempre da pilastri simili a quelli che inquadrano il portale centrale, ma più piccoli) sormontati da timpani triangolari a base chiusa sopra i quali sono posti eleganti stemmi araldici. Un’elegante travone (sorretto dai pilastri sopracitati) funge da trabeazione con il soprastante ordine centrale delimitato da quattro pilastri a capitello ionico disposti in due coppie che al centro inquadrano la finestra rettangolare recante un’artistica vetrata raffigurante il “Monogramma della Madonna”, sormontata da un timpano triangolare; a fianco vi sono due nicchie arcuate in cui sono collocate due statue in pietra raffiguranti vari “Santi”. A fianco vi sono due eleganti contrafforti a spirale preso i quali sono collocate altre statue di pietra. Tutte le statue poste nell’ordine centrale della chiesa sono note col nome di “Profeti” e in tutto erano sei, ma quella posta sull’estremità destra dell’ordine centrale (a fianco del contrafforte destro) cadde nel 1912 a causa di una forte raffica di vento andando così distrutta. Nei prospetti laterali del secondo ordine vi sono due aperture rettangolari sormontate da timpani triangolari che fungono da lucernari. Una trabeazione merlata (sorretta dai sopracitati pilastri) delimita l’ordine superiore della chiesa caratterizzato dalla torretta campanaria progettata dall’architetto Santoro Secolo e completata nel 1936. Essa è delimitata ai lati da eleganti contrafforti “a spirale”, presenta una nicchia campanaria arcuata delimitata da quattro pilastri con eleganti capitelli che sorreggono il frontone composto da un timpano spezzato su cui è collocata un’affusolata cuspide che corona l’edificio sacro, su cui è collocata una Croce in ferro battuto (sorretta da un pinnacolo sferico). Anche i restanti tre prospetti laterali della torre campanaria (due laterali e uno posteriore) presentano simili elementi architettonici.

I prospetti laterali della chiesa posti lungo le Vie Matrice e Monsignor Francesco Rimmaudo, sono delimitati da imponenti pilastri a capitello tuscanico (in tutto dieci per prospetto) che sorreggono imponenti travoni di sostegno collocati in sommità; essi inquadrano cinque finestre di forma semicircolare per prospetto nella parte inferiore mentre in quella superiore ve ne sono sei di forma rettangolare, oltre ai portali laterali di forma rettangolare sormontati da un timpano spezzato che fungono da accesso alle navate laterali dell’edificio sacro. L’area dei transetti reca tre finestre  per prospetto (di cui quella centrale arcuata e le laterali di forma rettangolare) poste in sommità, mentre in Via Monsignor Francesco Rimmaudo è collocata un orologio solare con a fianco (alla nostra destra venendo da Piazza Fonte Diana) un corpo in cui è posto un orologio meccanico collocato nel 1881 oltre ad una piccola struttura campanaria in ferro (utilizzata in sostituzione dell’attuale torre campanaria). Infine vanno citate due finestre rettangolari con timpano triangolare di coronamento (una per prospetto). In cima è posta la cupola in stile neoclassico progettata dall’architetto Giovanni Galeoto e costruita nel 1894, che presenta eleganti arcate ad arco cuspidato delimitate da pilastri, coronata da un’elegante struttura a “tamburo” delimitata da un’inferriata e sormontata da un pinnacolo sferico.

Il retro della Chiesa Madre è caratterizzato dalla “Casa Canonica” che si affaccia tra le Vie San Biagio e Matrice contraddistinta da un edificio avente semplici finestre rettangolari, il cui ingresso è contraddistinto da un portone sormontato da un elegante timpano spezzato recante al centro una nicchia in cui sono poste statue di Angeli che reggono un Ostensorio, sul quale sono poste due finestre rettangolari.

L’interno della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle, lastricato da un’interessante pavimentazione collocata negli anni del secondo dopoguerra, possiede tre eleganti Navate disposte a “croce latina” e delimitate da dodici arcate delimitate da eleganti pilastri marmorei caratterizzate da eleganti stucchi policromi di colore celeste e dorato attribuiti ad allievi del maestro stuccatore palermitano Giacomo Serpotta che raffigurano eleganti motivi geometrico – floreali.


L’interno della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle.

La parte superiore delle arcate è interamente adornata da un’inferriata in ferro battuto. Sul portale d’ingresso sono poste due figure umane che sorreggono di spalla l’iscrizione recante il “titolo” della chiesa, sormontata da un timpano triangolare. Da ammirare la volta lignea della chiesa caratterizzata da cinque tele dipinte (e poste sulle tavole lignee) attribuite al pittore messinese Antonio Alberti (noto come il “Barbalonga”) che raffigurano altrettante scene tratte dall’Antico Testamento della Sacra Bibbia, abbellite da motivi pittorici piuttosto eleganti. I cinque dipinti raffigurano rispettivamente “Il Giudizio di Re Salomone”, “Giuditta ed Oloferne”, “Re Davide danzante di fronte all’Arca dell’Alleanza” (la tela più grande posta al centro), “La Regina Ester” e “Rebecca al pozzo di Giacobbe”. Va citata infine la presenza di un’elegante organo a canne settecentesco con struttura in legno avente eleganti raffigurazioni pittoriche, opera del maestro napoletano Donato Dal Piano.

Un’elegante balaustra marmorea abbellita da inferriate in ferro battuto delimita l’area del Presbiterio, caratterizzata al centro dal marmoreo Altare Maggiore affiancato da un Coro ligneo del 1741 i cui sedili (sei per lato) riportano le figure dei “Dodici Apostoli”. Le pareti laterali e la volta possiedono oltre a stupendi stucchi decorativi, anche le tele del 1707 dipinti dall’artista romano Giovanni Ulisse Ciriaci, che raffigurano rispettivamente “Santa Maria Immacolata”, “La Presentazione di Gesù al Tempio” (poste nelle pareti laterali) e “L’Assunzione di Maria” (posto sulla volta del Presbiterio). Il catino absidale delimitato da quattro eleganti pilastri con capitelli contraddistinti da eleganti fregi, reca al centro l’elegante Tabernacolo in marmo policromo su cui è collocato il dipinto raffigurante la “Natività di Maria” opera del 1698 del pittore marchigiano Carlo Maratta. Durante i festeggiamenti in onore della “Madonna Addolorata” qui avviene il rito della “Svelata” che da inizio ai festeggiamenti accompagnata dal tradizionale lancio di petali di fiori (che avviene grazie a volontari che si arrampicano sulla volta delimitata dalle sopracitate inferriate, da cui lanciano i fiori quando il velo che ricopre “Santa Maria Addolorata” viene svelato). La sommità dell’Abside reca eleganti stucchi e bassorilievi geometrico – floreali che delimitano una nicchia circolare al cui interno vi è una raffigurazione raffigurante la “Gloria di Dio” sotto forma di luce.

Le Navate laterali possiedono dodici eleganti Altari laterali in marmo policromo (sei per navata compresi quelli collocati nei transetti laterali), oltre agli accessi laterali che si collegano alle Vie Matrice e Monsignor Francesco Rimmaudo.

Nella Navata sinistra vi sono posti rispettivamente: l’Altare consacrato a “Santa Maria di Fatima”, il dipinto raffigurante “L’Adorazione dei Pastori” (opera dipinta nel 1778 attribuita ad un certo pittore di origini svedesi noto come “Ludwig Swirech”). la statua raffigurante “La Sacra Famiglia”, il dipinto raffigurante “Santa Lucia da Siracusa” e la statua raffigurante l’omonima “Santa Martire” festeggiata ogni anno il 13 Dicembre, l’altare consacrato a “Santa Rita da Cascia” e il dipinto raffigurante “Il Martirio dei Quattro Santi Coronati”. Presso il Transetto sinistro è posto un elegante Altare incorniciato da un’apertura rettangolare sormontata da un elegante timpano, all’interno del quale è posto un “Crocifisso” ligneo. Accanto vi è posto il sepolcro del Conte Baldassarre V Naselli realizzato nel 1735 (opera dello scultore palermitano Ignazio Marabitti).

Al termine della Navata è posta la neoclassica “Cappella del Santissimo Sacramento” (progettata dall’architetto palermitano Giosuè Durante ed edificata nel 1812) recante eleganti stucchi azzurri e dorati e delimitata da pilastri marmorei recanti eleganti capitelli in stile ionico, caratterizzata da un Altare marmoreo da cui partono sempre due pilastri con capitelli ionici che sorreggono un timpano triangolare, che vanno ad inquadrare un interessante Tabernacolo.

Presso la Navata Destra della Chiesa di Santa Maria delle Stelle possiamo ammirare gli Altari in cui sono collocati  il dipinto e la statua raffiguranti “San Francesco di Paola”, la tela che raffigura i “Santi Agostino e Monica” e gli Altari consacrati ai “Sant’Antonio da Padova”, “Santi Pietro e Paolo” e “Santi Crispino e Crispiniano Martiri”.

Presso il Transetto destro, a fianco dell’ingresso laterale comunicante con Via Monsignor Francesco Rimmaudo, è posto un artistico Altare comprendente varie figure affrescate e sormontato da eleganti pinnacoli, all’interno della quale è posta una nicchia arcuata recante la statua marmorea raffigurante la “Madonna del Carmine” scolpita nel 1706 dallo scultore trapanese Leonardo Vito Corulla. 

Alla fine della Navata è collocata l’elegante “Cappella dell’Addolorata” contraddistinta da eleganti stucchi policromi che adornano le pareti solcate da pilastri con capitelli corinzi che ne sorreggono l’elegante volta decorata. Al centro è posto l’Altare principale delimitato da due colonne in stile corinzio che sorreggono un timpano triangolare, recanti al centro un dipinto raffigurante la “Madonna Addolorata”, che ricopre la nicchia in cui è collocata l’opera d’arte più importante della chiesa, la venerata statua di “Santa Maria Addolorata” che venne scolpita a Napoli nel 1774 e posta all’interno di questo Altare. La statua viene svelata in occasione dei festeggiamenti di Maggio oppure nel periodo pasquale negli anni dispari in cui essa viene condotta in Processione la sera del Venerdì Santo; in entrambi i casi viene vestita da un prezioso manto realizzato nel 1880. Nelle pareti laterali è posto un piccolo “Coro” ligneo.


La statua di “Santa Maria Addolorata”.

All’interno della chiesa vi sono inoltre un Fonte Battesimale in marmo del 1798, il sepolcro della famiglia dei Baroni Ferreri realizzato dallo scultore palermitano Valerio Villareale (in cui è tumulato anche il piccolo baronetto Michele Ferreri, deceduto a 7 anni del 1813), la tomba di Monsignor Francesco Rimmaudo (parroco della chiesa durante la prima metà del 900 a cui è intitolata anche la limitrofa via, nonché autore di un inno in onore della “Madonna Addolorata di Comiso”) realizzato nel 1952 dallo scultore umbro Umberto Diano e un piccolo organetto a canne.

Infine all’interno della Sacrestia vi è posto infine un dipinto seicentesco raffigurante “Santa Maria Bambina” oltre a varie opere d’arte sacra.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle di Comiso.

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