Comiso, Chiesa e Convento di San Francesco all’Immacolata (Statue della “Madonna Immacolata” e di “San Francesco” – Collegio Serafico – Chiesa dell’Immacolata – Cappella Naselli – Rovine archeologiche)

Comiso

Chiesa e Convento di San Francesco all’Immacolata
(Statue della “Madonna Immacolata” e di “San Francesco” – Collegio Serafico – Chiesa dell’Immacolata – Cappella Naselli – Rovine archeologiche)

Al centro del quartiere comisano di “San Francesco”, presso la Piazza Immacolata (raggiungibile dal Corso Vittorio Emanuele II tramite il Corso San Francesco o le Vie Amedeo e degli Studi) è posta la Chiesa di San Francesco all’Immacolata con l’annesso Convento dei Frati Minori Conventuali di Comiso. È una delle più importanti chiese della città comisana essendo prima di tutto uno dei luoghi di culto della Provincia di Ragusa a resistere alle scosse sismiche del terremoto del 1693 presentando ancora l’originario assetto costruttivo, venendo proclamata nel 1997 come “Monumento Nazionale” dallo stato italiano (oltre ad essere un’attiva sede parrocchiale).

La chiesa sorge sul sito della trecentesca “Chiesa di Sant’Antonio di Padova” (fatta erigere dalla famiglia Chiaramonte) che, nel 1478 venne donata all’ordine dei Frati Francescani dal Barone Periconio II Naselli che intendeva costruire presso quella chiesa il “mausoleo” per ospitare le sepolture degli esponenti della sua famiglia nobiliare. L’opera di costruzione venne continuata dal nipote Pietro Naselli noto come “Periconetto” che fece iniziare i lavori di ampliamento della chiesa che durarono dal 1549 al 1571 che avevano previsto anche la realizzazione della cappella funeraria posta in un’Abside a sezione ottagonale. Durante il terremoto dell’11 Gennaio 1693 la chiesa venne gravemente danneggiata ma non crollò, venendo prontamente restaurata e quindi riaperta al culto nei primi anni del 1700 (anche se all’interno vennero inseriti elementi decorativi in stile barocco). Il convento rimase aperto al culto fino al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, che decretò il termine delle attività conventuali all’interno dell’edificio sacro. Nonostante ciò la chiesa rimase aperta al culto divenendo anche sede parrocchiale per tutta la prima metà del 900, in cui venne restaurato per l’interessamento dell’archeologo comisano Biagio Pace che, durante i restauri, trovò alcuni ruderi di epoca romana riconducibili ad un insediamento abitativo. Dopo la seconda guerra mondiale con la nascita della nuova Diocesi di Ragusa il 6 Maggio 1950, il Convento tornò ai frati francescani, divenendo nel frattempo sede del Seminario Minore diocesano o “Collegio Serafico” (dal 1953 al 1977) e del postnoviziato (dal 1986 al 1989). Nel 1997 oltre a diventare “Monumento Nazionale”, la Chiesa di San Francesco all’Immacolata è stata proclamata “Santuario Mariano Diocesano” dalla Diocesi di Ragusa. Oggigiorno la Chiesa di San Francesco all’Immacolata assieme al suo limitrofo Convento continuano ad essere uno dei luoghi sacri più importanti della città ipparina.

La Chiesa di San Francesco all’Immacolata si affaccia su di un ampio sagrato raggiungibile da una scalinata. Essa presenta all’esterno una sobria facciata in stile manierista delimitata da due imponenti pilastri ai vertici sorretti da due contrafforti; al centro è posto il portale della chiesa di forma rettangolare inquadrato da due pilastri che sorreggono un travone rettangolare su cui è posta una formella semicircolare, su cui è posta una finestra circolare avente un rosone raffigurante una “Croce” stilizzata. Un elegante frontone triangolare sormontato da una “Croce” ferrea corona la facciata. Il prospetto laterale posto lungo Via degli Studi presenta un elegante portale laterale sormontato da un travone su cui è posta una formella tondeggiante, mentre vi sono due eleganti finestre arcuate sulla sommità del prospetto laterale. Qui è posta una bella statua di pietra raffigurante la “Madonna Immacolata”. Nel retro della chiesa (tra Via degli Studi e Via Vittorio Veneto) è posta l’Abside a sezione ottagonale che ospita il Mausoleo dei Baroni Naselli di Comiso, che si compone di otto eleganti finestrelle circolari nonché di una copertura spiovente. A poca distanza è posta la torretta campanaria e l’accesso retrostante della chiesa.

L’interno della Chiesa di San Francesco all’Immacolata presenta un’unica ma interessante Navata coperta da una volta lignea. Sull’ingresso è posto un’interessante Cantoria lignea seicentesca abbellita con raffigurazioni pittoriche di tipo floreali, mentre sul fianco sinistro vi sono le moderne statue raffiguranti “San Pio da Pietrelcina” e “San Francesco d’Assisi”. Nelle pareti laterali della Navata vi sono interessanti Altari. Sulla parete destra possiamo ammirare l’Altare di “San Rocco” ricavato dal portale cinquecentesco dell’antica Chiesa del Carmine di Comiso (di forma arcuata e sormontato da un elegante travone sorretto da pilastri abbelliti da vari bassorilievi), che venne ricomposto nel 1920 all’interno di questa chiesa per collocarvi all’interno la statua di “San Rocco Martire”, anch’essa cinquecentesca. A fianco vi è l’Altare con travone sorretto da tre colonne a capitello corinzio recante i dipinti “Santa Maria Immacolata vegliante su Comiso” (cinquecentesco di autore ignoto) e “Sant’Antonio di Padova” (settecentesco, attribuito al pittore saccense Mariano Rossi). Sulla parete opposta è posta una tela cinquecentesca raffigurante i “Santi Placido, Flavia e Donato” (attribuita alla scuola del “Perugino”) posta di fronte all’Altare di San Rocco, mentre sull’Altare simile a quello sopracitato vi sono i dipinti seicenteschi raffiguranti un “Santo Eremita” siciliano (che alcuni indicherebbero però come “San Giovanni Battista”) e “San Francesco d’Assisi”, di artisti ignoti (molto probabilmente siciliani). Sui transetti laterali composti da Altari delimitati da colonne corinzie (a basamento quadrangolare abbellito da fregi decorativi) che sorreggono eleganti timpani spezzati, vi sono i dipinti raffiguranti “San Francesco che riceve le Stimmate” (Altare sinistro) e “Cristo Crocifisso con la Madonna e San Giovanni Evangelista” (Altare destro). Alla fine della Navata è posto un interessante “Crocifisso” ligneo posto su di un’arcata che conduce all’interno dell’area presbiterale.

Il Presbiterio della Chiesa corrisponde con l’Abside poligonale dell’edificio sacro in cui è posto al centro un interessante Altare Maggiore di pietra su cui è posta la venerata statua di “Santa Maria Immacolata” che viene festeggiata l’8 Dicembre di ogni anno. Dietro all’Altare è collocata la tomba cinquecentesca del Conte Pietro Naselli detto “Periconetto” (deceduto nel 1517) formata da un sarcofago in pietra.

Alla nostra sinistra è posta la più importante opera d’arte della chiesa; il cinquecentesco mausoleo marmoreo in cui è tumulato il Barone Baldassarre II Naselli (morto nel 1557 e che volle essere sepolto all’interno di questa chiesa), opera dello scultore palermitano Antonio Gagini. Il monumento sepolcrale si presenta come un sarcofago abbellito da mascheroni di vario tipo, che in sommità riporta la sagoma del barone in posizione supina. Sul monumento, coronato da un elegante travone, vi è posto un cameo marmoreo che raffigura la “Madonna col Bambino” affiancata da un affresco (in gran parte andato perduto) raffigurante “Angeli” svolazzanti. Va detto infine che al di sotto della chiesa è posta una piccola cripta.

Vicino alla chiesa è posto il Convento dei Frati Minori Conventuali il cui prospetto principale è collocato di fianco alla Chiesa di San Francesco all’Immacolata affacciandosi in un ampio spiazzale delimitato da inferriate in ferro battuto. Esso presenta un’elegante facciata solcata da pilastri e divisa in tre ordini orizzontali di cui quello inferiore avente quattro portali rettangolari (di cui quello destro adibito a finestra e poi murato) sormontati da travoni lisci, divisi tre due finestre sempre rettangolari; l’ordine centrale reca sette finestroni rettangolari sormontati da travoni, così come l’ordine superiore che ne presenta altrettanti di forma rettangolare semplice. Il prospetto di Via Vittorio Veneto in cui è posto l’ingresso del “Collegio Serafico”,delimitato da un’inferriata in ferro battuto che conduce all’interno di un giardino in cui è posta una statua bronzea raffigurante “San Francesco d’Assisi”, presenta due ordini orizzontali caratterizzati da un portale rettangolare sormontato da un travone, affiancato da cinque finestre della medesima forma (due a sinistra, tre a destra), mentre l’ordine superiore presenta sei finestre (tutte sormontate da travoni) di cui la finestra centrale formata da tre aperture unite, affiancata da cinque finestre rettangolari poste in posizione simmetrica rispetto a quelle inferiori (più una piccola finestrella posta successivamente). Un terzo ordine delimita l’ala “sobria” del convento formata da moderne finestre che si affaccia in Via Minghetti.

L’interno del Convento (ospitante anche la sede parrocchiale nonché “Casa Canonica” della chiesa) presenta i corridoi, il refettorio e le stanze in cui dimorano i religiosi (corredate da opere d’arte sacre) che si affacciano tramite piccoli ma eleganti finestrelle presso un elegante Chiostro cinquecentesco il cui accesso è dovuto da portoni rettangolari. Il chiostro è formato da portici arcuati sotto ai quali sono posti pannelli in Pietra di Comiso in cui sono raffigurate le “Stazioni della Via Crucis”, mentre al centro vi è un giardino mediterraneo collocato attorno ad un pozzo.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Chiesa di San Francesco all’Immacolata

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