Comiso, Area Annunziata – San Nicola (Quartiere Annunziata o San Nicola – Piazza dell’Annunziata, Quartiere Favacchio – Fonte Diana, Quartiere Matrice – Piazza delle Erbe, Quartiere Itria – Via Amedeo)

Comiso

Area Annunziata – San Nicola
(Quartiere Annunziata o San Nicola – Piazza dell’Annunziata, Quartiere Favacchio – Fonte Diana, Quartiere Matrice – Piazza delle Erbe, Quartiere Itria – Via Amedeo)

L’area del centro storico comisano collocata all’interno del quartiere noto come “Annunziata – San Nicola” che è collocato attorno alla Piazza dell’Annunziata in cui si affaccia l’omonima chiesa barocca. Quest’area comprende anche le vicine aree note come “Favacchio” comprendente l’area limitrofa alla centrale Piazza Fonte Diana ossia la principale piazza di Comiso presso la quale è collocata l’omonima fontana (oltre ad eleganti edifici nobiliari), “Matrice” che è collocato attorno ala Piazza delle Erbe su cui si affaccia la Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle e l’ex Mercato Ittico (che oggi ospita il “Museo di Storia Naturale” della città) e infine il piccolo quartiere noto come “Itria” posto in prossimità della Chiesa di Santa Maria dell’Itria. Il quartiere è attraversato al centro dal Corso Vittorio Emanuele II (che affianca il prospetto meridionale della Chiesa dell’Annunziata) mentre il suo perimetro esterno è delimitato a sud dalla Via Principessa Elena, ad ovest dalle Vie Papa Giovanni XXIII e Amedeo, a nord da Via Giuseppe Morso e ad est dalle Vie Dante Alighieri e Silvio Pellico.

Questa vasta area collocata all’esatto centro di Comiso rappresenta il vero e proprio “cuore pulsante” della città ipparina in quanto proprio in questa zona sorse il primitivo villaggio di epoca greco – romana noto come “Komidzo” o “Jhomisus” collocato attorno alla sorgente che era consacrata alla “Dea Diana”, da cui man mano cominciò a prendere forma l’attuale città collocata sulla sponda orientale del Fiume Ippari. Il preesistente sito greco – romano venne quindi inglobato all’interno del nascente tessuto urbano medievale venendo perciò occultate. Comunque sia durante campagne di studi effettuate dall’archeologo Biagio Pace (oppure in maniera saltuaria) vennero alla luce molti ruderi risalenti al III secolo d.C. (201 – 300 d.C.) circa che facevano parte di siti abitativi e sepolcrali di epoca romana che erano collocati presso l’area posta tra il Corso Vittorio Emanuele II e le Vie Tenente Meli, Monsignor Domenico Ruscica e Generale Salvatore Pelligra, oltre ai ruderi delle “Terme di Diana” posti lungo la Via Emanuele Calogero (vedi più sotto).

Comunque sia questo quartiere era noto col nome di “San Nicola” o “San Nicolò” in quanto vi sorgeva l’antica Chiesa di San Nicola di Bari che svolse fino al 1480 il ruolo di “Chiesa Madre” della città comisana (che poi passò all’attuale Chiesa di Santa Maria delle Stelle). La chiesa venne poi consacrata a “Santa Maria Annunziata” dando così il nome al limitrofo quartiere, venendo ricostruita in forme barocche dopo il crollo subito durante le scosse sismiche del terremoto che l’11 Gennaio 1693 distrusse l’antica città medievale comisana (e ovviamente gran parte dell’attuale Provincia di Ragusa). Oggigiorno l’area è compresa attorno alla Piazza dell’Annunziata in cui oltre alla suddetta chiesa si affaccia l’ex Chiesa del Convento di San Filippo Neri dei Frati Filippini (ora sconsacrata) e un tempo la non più esistente Chiesa del Convento di Santa Maria Regina Coeli delle Suore Teresiane, sul cui sito ora è posta la sede della Scuola Edmondo De Amicis (entrambi gli edifici conventuali vennero fondati dal religioso comisano Pietro Palazzo). A sud di Piazza Annunziata sul Corso Vittorio Emanuele si affaccia un insieme di stradine (Vie Senatore Caruso, Tenente Meli, Monsignor Domenico Ruscica, Generale Salvatore Pelligra, Principe di Carignano, Santissima Annunziata, Duca d’Aosta e Biagio Pace) in cui sono collocati interessanti edifici storici in stile barocco e neoclassico, appartenuti certamente a ricche famiglie dell’alta borghesia comisana; due di questi sono il Palazzo Caruso in Via Senatore Caruso e il Palazzo Calafato, elegante edificio settecentesco ospitante il Centro Pastorale “Paolo VI” della città comisana. Va comunque detto che l’asse viario formato dalle Vie Duca d’Aosta e Papa Giovanni XXIII è interessato da quello che è il corso urbano del Torrente Cucca che, dopo aver solcato il sottosuolo di questo quartiere, si immette a nordovest presso il Fiume Ippari in località “Acqua di Poma – Passaporto” (di fronte all’area dell’ex stabilimento “Teverina”).

Ad est dell’area dell’Annunziata (o di “San Nicola”) è posto il quartiere noto come “Favacchio” corrispondente all’area limitrofa alla Piazza Fonte Diana; difatti il toponimo deriverebbe dall’arabo “Fawwara” ossia “Fonte”, che nella parlata locale veniva molto probabilmente storpiato assumendo difatti l’attuale nome di “Favacchio”. Questa zona è delimitata dal Corso Vittorio Emanuele a sud, mentre ad ovest lo è dalle Vie Principe di Carignano e Nicola Cabibbo, a nord l’area è delimitata dalle Vie Calogero Emanuele e Monsignor Rimmaudo (oltre che dalle limitrofe Vie San Biagio e Giuseppe Di Vita), mentre ad est la Via Silvio Pellico chiude il perimetro di questa pittoresca zona, comprendente l’antica “Porta del Cassero”, un portico di epoca medievale, solcata dalla Via Tenente Meli che conduce presso Piazza Fonte Diana. A destra e a sinistra della “Porta del Cassero” vi sono collocate rispettivamente la stretta ma pittoresca Via Gioacchino Ferreri (nota anche come “U Strittu”) dove possiamo ammirare il Palazzo Ferreri dei Marchesi dell’Anguilla, e la Via Gioacchino Iacono che conduce presso la Piazza Fonte Diana, collocata al centro del quartiere Favacchio che rappresenta la principale piazza della città comisana al centro della quale è posta la “Fonte di Diana” che è il vero e proprio “simbolo” della città ipparina, mentre attorno vi sono gli eleganti Palazzi Criscione, Iacono, Leopardi – Romano Melfi, Iacono – Ciarcia, il Municipio e l’ex Albergo Casmene.

Da Piazza Fonte Diana se percorriamo Via degli Studi arriviamo presso Piazza dell’Annunziata (costeggiando l’ex Convento di San Filippo Neri, divenuto sede della Biblioteca Comunale di Comiso), invece percorrendo Via Calogero Emanuele costeggiamo l’ex Cinema Vona ma soprattutto le rovine delle “Terme di Diana” di epoca romana (collegate un tempo alla limitrofa sorgente che alimenta la “Fonte di Diana”) abbellite da mosaici, arrivando presso la scenografica Piazza delle Erbe, al centro del quartiere  della “Matrice” posto immediatamente a nord dell’area dell’Annunziata (e da essa raggiungibile tramite Via Papa Giovanni XXIII). Qui è posta la monumentale Chiesa Madre di Santa Maria delle Stelle e l’ex Mercato ittico della città comisana (che come detto in precedenza è divenuto sede del “Museo di Storia Naturale”).

L’estrema area sudoccidentale di questa vasta area vi è il piccolo quartiere dell’Itria, lambito a sud dal tratto del Corso Vittorio Emanuele II (che conduce in direzione della S.P. 20 per Santa Croce Camerina lungo i quartieri di “San Francesco” e delle “Grazie”) e dalla Via Amedeo formando un isolato di forma rettangolare il cui vertice è la vicina Piazza Annunziata raggiungibile dalla Via degli Studi. Questa zona comprende il Palazzo Pace in stile liberty, altri due portici di epoca medievale (la “Porta della Posteria” sotto la quale passa il Ronco Pier Capponi e la presunta “Porta del Castro” nei pressi del numero civico 166 del Corso Vittorio Emanuele II?) e l’antica Chiesa di Santa Maria dell’Itria.

Va detto infine che in questa vasta zona del centro storico comisano, oltre agli edifici monumentali sopracitati, ve ne sono anche moltissimi altri sempre di epoca settecentesca, ottocentesca e novecentesca in stile barocco, neoclassico e liberty dislocati all’interno di essa che vengono tuttora utilizzati come appartamenti abitativi, esercizi commerciali, strutture ricettive e ovviamente locali di ritrovo.

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