*Comiso, Valle del Fiume Ippari; Ex Cartiera di Comiso

Comiso

Valle del Fiume Ippari

*Ex Cartiera di Comiso

Ad ovest di Comiso, percorrendo la Via Natale Maione, arriviamo al termine di quest’ultima in cui è posta la traversa che si collega alla SS 115 all’altezza dell’ipermercato “Le Dune”; percorriamo quindi la strada di fronte a noi che scende presso la vallata in cui scorre il Fiume Ippari posta tra le Contrade Giardinello e Frategianni (occupanti rispettivamente le sponde settentrionali e meridionali del tratto ad ovest di Comiso del fiume) arrivando al sito in cui è collocata l’ex Cartiera di Comiso.

Si tratta di un importante stabilimento di origine settecentesca che ha subito sostanziali ammodernamenti durante gli anni. Infatti essa venne inaugurata nel 1729 dal Conte Baldassare V Naselli entrando in funzione nel 1733 divenendo il primo stabilimento specializzato nella produzione industriale di carta ad essere avviato in Sicilia. La materia prima della produzione di carta era dovuta alla lavorazione di vecchi stracci che da gran parte del Val di Noto (area corrispondente alle attuali Province di Ragusa, Siracusa e a buona parte dell’area del catanese e del calatino) venivano inviati nello stabilimento di Comiso e lavorati tramite una speciale lavorazione da cui si ottenevano varie qualità di carta grazie a speciali macchinari azionati grazie alle acque del fiume che garantivano una continua ed accurata lavorazione che prevedeva il pestaggio e la macerazione degli stracci in apposite vasche, il cui composto veniva stirato e lasciato ad asciugare formando così vari fogli di carta destinata a vari utilizzi. Questo stabilimento, la cui costruzione venne guidata dall’ingegnere di origine genovese Michelangelo Canepa, era una delle più importanti fonti economiche della città fino a quando una serie di incendi di cui il primo nel 1816, il secondo nel 1824 (a cui seguirono restauri e miglioramenti del sito industriale) e il terzo nel 1844 che compromise la produzione industriale della “carta comisana” che a quei tempi era molto richiesta in Sicilia e in altre aree dell’Italia. La produzione di carta cessò anche perché la cartiera venne utilizzata per un certo periodo come stabilimento per la lavorazione del cotone a seguito di un nuovo riadeguamento. Dopo circa un secolo (anni 1930) grazie all’operato dell’imprenditore Salvatore Farruggio, venne ricostituita la Cartiera di Comiso con l’ingrandimento della struttura industriale e la sistemazione dello stabilimento, che prese il nome di “Cartiera Diana” con la collocazione di macchinari che all’epoca erano all’avanguardia per la produzione artigianale della carta. Lo stabilimento rimase in funzione fino all’anno 1993 quando a causa della presenza di impianti industriali più moderni con processi di lavorazione più rapidi (presenti anche in territorio siciliano) la cartiera comisana non era più in grado di soddisfare la produzione di carta. Oggigiorno lo stabilimento è abbandonato e andrebbe restaurato, magari destinandolo a funzioni turistico – culturali (ad esempio creando un “Museo” incentrato sulla lavorazione della carta a Comiso e con il conseguente riadeguamento di una piccola area per la produzione di piccole quantità di carta a scopi artigianali – didattici).

La cartiera, posta in un’ansa compiuta dal Fiume Ippari oggigiorno presenta due capannoni di cui quello originario avente tre piani, e uno di aspetto moderno (a poca distanza dal preesistente impianto industriale settecentesco) al cui interno sono posti ancora i macchinari utilizzati per la produzione della carta. Vi è posta una canalizzazione che convogliava le vicine acque dell’Ippari sotto l’impianto industriale che un tempo utilizzava la forza motrice dell’acqua canalizzata la cui pressione azionava gli antichi macchinari che lavoravano gli stracci da cui veniva prodotta anticamente la carta. Un tempo qui vi erano collocati gli alloggi degli operai della cartiera e una piccola Chiesa consacrata a “Santa Maria del Lume”. In questo stabilimento vi era anche un’area in cui veniva prodotto sapone in maniera artigianale.

Attorno alla cartiera, presso il Fiume Ippari e la limitrofa area di Contrada Giardinello, vi è un’interessante area naturalistica contraddistinta dalla presenza della tipica macchia mediterranea di tipo ibleo oltre a vari sentieri che seguono il corso del fiume scendendo presso il corso del fiume collocato tra i territori di Comiso e Vittoria o che risalgono i limitrofi rilievi iblei.

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