*Comiso, Valle del Fiume Ippari; Area iblea e rovine di Contrada Passo Ippari – Comuni (inizio Valle del Fiume Ippari – Riserva Pino d’Aleppo – Rovine archeologiche e masserie)

Comiso

Valle del Fiume Ippari

*Area iblea e rovine di Contrada Passo Ippari – Comuni
(inizio Valle del Fiume Ippari – Riserva Pino d’Aleppo – Rovine archeologiche e masserie)

L’estrema area occidentale del territorio di Comiso confina con quello di Vittoria e la linea di confine è proprio tracciata dal Fiume Ippari (a sponda a sinistra del fiume appartiene al territorio vittoriese, quella a destra a quello comisano) che dalle Contrade Passo Ippari e Comuni comincia a scendere verso il Mare Mediterraneo lambendo ad ovest la grande città vittoriese posta su di una rupe rocciosa che domina la Valle del Fiume Ippari, caratterizzata dalla presenza di aree archeologiche di tipo rupestre facenti parte del sito noto come “Grotte Alte” posta tra le contrade vittoriesi di Martorina, Castello, Lavinia, Santa Rosalia e Cannavata (vedi sezione di Vittoria per saperne di più) tutte a ridosso del Fiume Ippari.

L’area la si può raggiungere da Comiso dalla “Traversa Frategianni” (al termine del Viale Mediterraneo) percorrendola fino in fondo, in cui vi è un sentiero sterrato che scende presso la vallata solcata dal Fiume Ippari oppure dalla “Traversa Profinni – Targena” che si imbocca dalla S.P. 20 Comiso – Santa Croce Camerina oltrepassando il piccolo ponte sul tratto finale del Torrente Profinni bisogna imboccare la strada alla nostra destra venendo da Comiso avendo come riferimento il grosso albero di eucalipto alla nostra destra; da qui percorrere la strada di fronte a noi fino all’azienda agricola “Don Carmelo” (contraddistinta da un impianto serricolo) dopo la quale, oltre ad una tenuta di campagna che un tempo molto probabilmente era di proprietà di qualche importante famiglia locale, è posta una stradina con le indicazioni per la “Riserva del Pino d’Aleppo”, che ci conduce presso il sopracitato sito che si biforca in due direzioni: a sinistra per l’area di Granaro, a destra per l’area di Comuni (noi dobbiamo seguire quest’ultima direzione). L’area la si può raggiungere anche da Vittoria tramite le S.R. 12 Grotte Alte – Castellazzo (in cui imbocco è posto in Via Cavalieri di Vittorio Veneto di fronte al supermercato ARD) oppure dal sentiero al termine di Via Ultimo Marsala (sempre da Vittoria), dirigendoci in entrambi i casi verso la confluenza tra l’Ippari e il Torrente Volpe all’altezza del “Mulino Martorina” (impianto molitorio ormai diroccato posto nel territorio vittoriese che riutilizzava le acque del vicino fiume).

In tutti e quattro i casi scendiamo presso l’area di “Passo Ippari” situata tra Vittoria e l’area occidentale del territorio comisano, di cui fa parte l’altopiano di Contrada Comuni (posto poco più a sud) nel tratto iniziale della Riserva del Pino d’Aleppo. L’area dell’altopiano della Contrada Comuni (ad est dell’Ippari in territorio comisano) si presenta caratterizzata da pareti rocciose con interessanti concrezioni calcaree che scendono dolcemente verso la vallata in cui scorre fiume; da qui si può ammirare uno splendido panorama della città di Vittoria man mano che si scende verso il fondo della vallata.

Dal punto di vista archeologico in questa zona vi sono vari siti rupestri posti presso le pareti antistanti alla vallata in cui scorre il Fiume Ippari, compresi tra le aree di Passo Ippari e appunto di Comuni. Le rovine comprendono vari siti funerari di epoca altomedievale composti da una necropoli di tipo formata da varie fosse sepolcrali oltre a tombe rupestri ad arcosolio disposti sulle pareti rocciose. Vi è anche un antico oratorio rupestre noto come “Grotta del Crocifisso”, chiamato così per la presenza di un bassorilievo raffigurante una “Croce”, collocato sotto un sito sepolcrale composto da ampi arcosoli. Si presume che qui vi fosse collocata anche una conceria in epoca araba dato che buona parte di questa zona viene chiamata “Cunziria”. 

Sull’altopiano sono posti vari casali rurali e masserie di cui la sopracitata masseria (di proprietà privata) posta prima della traversa che conduce al fondo della cava in cui scorre il Fiume Ippari (posta a fianco dell’azienda agricola “Don Carmelo”) con monumentale ingresso racchiuso da una bella cancellata in ferro battuto da cui parte un viale che conduce alla masseria con portico d’ingresso che conduce al cortile in cui si affaccia l’elegante residenza composta da un edificio avente una rampa di scale con al centro un portale arcuato, caratterizzata poi da balconi e finestre ad apertura rettangolare; di fianco vi sono le stalle e i magazzini. Un altro caseggiato rurale diroccato noto come “Masseria Alfieri” è posto presso questo sentiero.

Va detto infine che questo tratto in cui scorre il Fiume Ippari è tuttora importante per l’agricoltura e l’allevamento data la presenza di vaste aree coltivate nell’altopiano o a ridosso del fiume su terrazzamenti o su piccoli appezzamenti noti come “Cannavate”, che venivano irrigati tramite piccoli canali attraversati dalle acque del limitrofo fiume.

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