Donnagona – Piano dell’Acqua, Centro abitato e territorio ibleo di Donnagona e Piano dell’Acqua

Donnagona – Piano dell’Acqua

Centro abitato e territorio ibleo di Donnagona e Piano dell’Acqua

I centri abitati di Donnagona e Piano dell’Acqua sono collocati a nord di Chiaramonte Gulfi venendo solcati per intero dalla S.P. 6 Gulfi – Prete Paolo – Pantaleo che va ad incrociarsi con le S.P. 92 Fegotto – Dicchiara che si collega alla S.P. 38 II per Licodia Eubea (CT), e la ex S.P. 99 Ciambra – Cantonazzo che invece conduce presso l’area del Bosco di Canalazzo appartenente a Monterosso Almo. Entrambi si presentano caratterizzati da graziose villette in stile rustico di costruzione relativamente moderna, collocate in mezzo ad antichi edifici settecenteschi, ottocenteschi e novecenteschi di tipo rurale, di cui oltre ai vari caseggiati vanno citate anche le ville feudali delle famiglie Rizza e Ventura.

L’area di Donnagona è posta tra i Torrenti Sperlinga e, appunto, Donnagona che scorrono rispettivamente a nord e a sud dell’abitato, mentre Piano dell’Acqua è posta sulla sponda settentrionale del Torrente Sperlinga. Questi due corsi d’acqua si originano nelle aree interne confinanti con i territori di Monterosso Almo e Licodia Eubea; il Torrente Sugarello – Donnagona scorre sotto una breve cavità iblea posta in Contrada Paraspola (sede di un interessante sito archeologico) originandosi presso le Contrade Buzzolera e Pezza Cugno (quest’ultima in territorio monterossano), mentre il Torrente Sperlinga (che darà il nome all’omonima località posta più ad ovest) si origina in territorio monterossano presso l’aree note come Chianotto e la sopracitata Pezza Cugno, entrambe poste a sud del Monte Casasia (uno dei più importanti rilievi dei Monti Iblei). I due corsi d’acqua, che si uniscono in Contrada Fegotto (ad est della tenuta nota appunto come “Villa Fegotto”) presentano comunque prevalentemente secchi con scorrimento idrico considerevole durante le forti piogge. Presso la località di Piano dell’Acqua è posta la moderna Chiesa consacrata alla “Sacra Famiglia” affiancata dalla “Palestra” in cui si tengono i principali eventi organizzati in questa zona.

Limitrofe a Donnagona e Piano dell’Acqua sono le aree (da sud verso nord) di Tramostena che è sede di un insediamento rurale, di Chiavola che è posta presso un altopiano che si affaccia su un vallone che si immette a sud del il Torrente Donnagona, la sopracitata area di Paraspola, posta all’interno di una cava iblea in cui oltre a scorrere il Torrente Donnagona, vi sono rovine di insediamenti e di necropoli di epoca neolitica, il Vallone Filo Zingaro in cui scorre il Torrente Rossura posto a nord presso il confine col territorio di Licodia Eubea, e infine a nordovest l’area rurale di Contrada Dicchiara. Da citare le tenute feudali delle famiglie baronali Rizza e Ventura, e le Case Dicchiara, poste rispettivamente ad ovest, ad est e a nord dell’area di Donnagona – Piano dell’Acqua.

Per poter visitare il territorio ibleo di Donnagona e Piano dell’Acqua vanno seguite le seguenti regole:

  • Avere un buono stato di salute (non avere handicap fisici, malattie osseeneurologiche e cardiovascolari);
  • Avere una buona perizia nel sapersi arrampicare su ogni tipo di parete rocciosa di tipo montano;
  • Essere esperti in speleologia (per quanto riguarda l’esplorazione di grotte, caverne o anfratti) o in alpinismo (per quanto riguarda arrampicate ed esplorazioni su pareti montane);
  • Fare attenzione ai serpenti che siano velenosi o no;
  • Saper attraversare fiumi e torrenti di qualsiasi portata;
  • Visitare i territori iblei nel periodo primaverile o estivomai in autunnoin inverno (periodi piovosi) o dopo un temporale poiché le pareti iblee possono essere scivolose e disgregarsi con l’acqua (essendo roccia calcarea è soggette a crollo), stessa cosa dicasi per l’esplorazione di grotte ed ipogei profondi;
  • Non esplorare mai grotte o ipogei sotterranei durante un temporale poiché vi è il rischio di rimanere soffocati nella grotta causa il riempimento di acqua delle pareti calcaree;
  • Non lasciare rifiuti organici ed inorganici;
  • Non accendere fuochi specialmente in estate poiché potrebbero sorgere focolai incendiari;
  • Si possono fare tranquille scampagnate a patto che i luoghi scelti siano sicuri (da evitare specialmente aree vicino a precipizi);
  • Non molestare la fauna locale;
  • Non danneggiare la flora;
  • Non raccogliere funghi senza la specifica autorizzazione rilasciata dalle ASL;
  • Non effettuare scavi archeologici non autorizzati dagli enti preposti;
  • Non tagliare alberi;
  • E’ possibile effettuare scampagnate, campeggi o passeggiate in certi territori iblei ma bisogna rispettare le regole sovrastanti e soprattutto non montare campeggi nelle aree potenzialmente pericolose da visitare;
  • Non tentare di “visitare” forzatamente aree e edifici citati nel sito di proprietà privata in cui l’accesso è vietato.

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