*Ferla, Cava Sapillone e Ipogei Rupestri

Percorrendo la S.P. 10 Ferla – Buccheri, arriviamo al bivio per Sortino e per la città buccherese e di fronte vi è una traversa scoscesa e sterrata che conduce all’inizio della Cava Sapillone, nota anche come “Valle Cupa” o col nome di Cava del Margio, in cui scorre il torrente Sapillone o dei Margi, che funge da confine tra i territori di Ferla, Buccheri, Carlentini (Pedagaggi) e l’area montana lentinese – francofontese, la cui morfologia montana comincia ad essere diversa dai Monti Iblei. Questo torrente è affluente del Fiume San Leonardo, che nasce nei rilievi iblei a nord di Buccheri facendo parte a sua volta assieme ad altri torrenti del vasto bacino idrico della Valle del San Leonardo, il terzo fiume per importanza della Provincia di Siracusa assieme all’Anapo e al Cassibile.

La Cava Sapillone, nel suo tratto ferlese, si presenta come un’ampia vallata circondata dall’ area di ripopolamento boschivo (nota come “Bosco Ragameli”) che, dopo aver ricevuto le acque del Torrente Sant’Andrea (in territorio buccherese) scende attraversando la Valle Cupa (ossia irte pareti di roccia scura, molto probabilmente di origine vulcanica) che si unisce alla Valle Ragameli, piccola ma interessante cava iblea posta nel versante nordoccidentale del Monte Santa Venera (considerato il rilievo montano più a nord dei Monti Iblei) in territorio di Carlentini. Una visione panoramica di questa cava la si può avere dalla S.P. 5 Buccheri – San Giovanni (per Francofonte).

La Cava Sapillone per le sue bellezze naturalistiche è divenuto un sito di interesse comunitario possiede anche interessanti ipogei rupestri posti nei pressi della confluenza con la Valle Ragameli. Si tratterebbe di una antica Necropoli neolitica dell’età del bronzo con sepolcri rupestri e a fossa semicircolare. Da ammirare anche le tante masserie che sono poste all’interno di questa grande cava, a poca distanza dal Torrente Sapillone.

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