Ferla, Centro storico, case terragne e edicole votive ferlesi

Ferla

Centro storico, case terragne e edicole votive ferlesi

Il centro storico di Ferla e le vecchie case dei contadini

Per la sua posizione montana Ferla si presenta arroccata sul Monte Rigoria, un piccolo rilievo di tipo ibleo posto tra le valli dei Fiumi Anapo e Calcinara comprendendo bellezze architettoniche molto importanti nel suo centro storico composte da interessanti chiese e palazzi barocchi di cui vanno citate le belle Chiese di San Sebastiano, San Giacomo (che funge da Chiesa Madre), Sant’Antonio, Carmine e Santa Maria delle Grazie e i Palazzi Rau, Tarallo e Cicero. Da ammirare anche l’ex Convento di San Rocco (ora Auditorium comunale). Fuori da direttrice viaria vi si trovano le Chiese di Santa Sofia, Santa Maria di Gesù e dei Cappuccini della Madonna di Odigitria (queste ultime facenti parte di complessi monastici) e i Palazzi Pupillo, Mirabella e il Municipio di Ferla (che in origine era un Monastero). Le principali piazze cittadine sono la Piazza San Sebastiano in cui sono poste le Chiese di San Sebastiano e di San Giacomo; la Piazza Sant’Antonio in cui è posta l’omonima chiesa, la Piazza Crispi in cui è posto il vecchio Municipio di Ferla posto nel Palazzo Tarallo, Le altre sono le Piazze Marconi e Santa Sofia.


Vista aerea del centro storico di Ferla con in basso al centro la Piazza San Sebastiano su cui si affacciano le principali chiese cittadine.

La strada principale di Ferla è il Corso Vittorio Emanuele, che parte dall’ingresso alla città (posto al termine della S.P. 10 Cassaro – Ferla) fino al Piano del Calvario (a nord di Ferla presso l’imbocco della S.P. 10 per Sortino e Buccheri) incrociandosi con la Via Umberto I (che a sua volta si immette presso un’altra principale strada ferlese, la Via Garibaldi) presso la Piazza Sant’Antonio divide la città in quattro zone distinte, di cui quelle poste rispettivamente a sud ovest e a sud est sono le più antiche poiché sono sorte presso un’appendice della medievale Ferla, il cui cuore era posto a sud ovest della città presso la Contrada Castelverde, in cui sono molto probabilmente ubicati i ruderi di una fortezza medievale, oltre che di edifici medievali.

E proprio presso questa parte di centro storico di Ferla vi sono delle piccole abitazioni che un tempo fungevano da abitazioni per i contadini che abitavano in città; si tratta delle vecchie “Case Terragne”. Molte di esse sono state inglobate nel perimetro cittadino, altre invece si trovano nelle vallate attorno al colle su cui sorge il perimetro urbano cittadino. Queste case, poste a schiera con altre dello stesso tipo, oppure situate in mezzo al barocco delle chiese ferlesi, ma anche poste tra gli edifici residenziali moderni, ci testimoniano che il passato contadino di questa terra difficilmente lo si potrà cancellare. Molte di queste case presentano ancora la rusticità contadina dei tempi antichi. Alcune di esse si adattano alla conformazione montana del centro storico, per cui le facciate di esse sono di aspetto obliquo. Composte da rampe di scale con doppi accessi, elementi architettonici di varie epoche (da quelli barocchi a quelli liberty), queste case sorgono presso pittoreschi vicoli caratterizzati da portici e scalinate. Molte di queste case sono diroccate, ma molte di esse sono state restaurate per essere adibite o ad abitazioni o a esercizi commerciali (negozi e locali di ritrovo).

Le edicole votive ferlesi

Ferla è l’unica città nella provincia aretusea ad avere un culto quasi arcano legato alla sistemazione delle Chiese e delle “Edicole Votive”. Innanzitutto le principali chiese ferlesi sia quelle sistemate lungo la Via Vittorio Emanuele (ad eccezione di quella dell’ex Monastero di San Rocco) sia quelle di Santa Sofia, Santa Maria di Gesù e dei Cappuccini, rivolgono la loro facciata verso sud – sud est, dove si credeva che fosse arrivato il terremoto del 1693 che distrusse Ferla e tutto il sud est della Sicilia. Ancor più particolare il modo in cui tutte le vecchie edicole votive sono poste. Esse sorgono nelle aree che un tempo delimitavano gli ingressi alla vecchia Ferla; e furono costruite lì in modo che esse “preservassero Ferla” da pericoli provenienti da fuori come per esempio scorribande dei banditi o assalti da parte dei lupi (ora estinti a causa di una atroce caccia perpetrata contro di essi nei secoli passati). La disposizione geografica delle edicole votive ferlesi, tutte sormontate da grandi Croci di ferro, forma a sua volta una grande “Croce”.

 Esse sono tutte sormontate da una grande “Croce” in ferro battuto. In tutto sono 6:

  • Edicola del Carmine posta di fronte all’omonima chiesa a sud di Ferla;
  • Edicola del Vallone posta presso la Via Savonarola” a nord est di Ferla;
  • Edicola del Crocifisso posta alla fine del Corso Vittorio Emanuele, a nord di Ferla;
  • Edicola e Cappella Votiva nota come “Il Calvario” posta a nord di Ferla;
  • Edicola di Santa Maria in Contrada Piano Fiera posta a nord ovest di Ferla presso la Villa Comunale
  • Edicola di Piano Croce (zona iblea a nord di Ferla);

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