Ferla, Feudo Braida e Resti del Monastero Benedettino (Villa Raudino – Feudo Braida Tarallo – Ex Convento Benedettino di Contrada Braida)

La zona iblea ad est di Ferla comprende la grande Contrada Braida (che prende il nome da un antico toponimo gallosiculo di cui rimangono alcuni influssi nel dialetto locale) che anticamente comprendeva il feudo appartenente alle famiglie Rau e Tarallo – Borgia di Ferla, posta lungo la Strada Regionale 11 che collega Ferla a Pantalica .

 Questo grande appezzamento di terreno posto tra le Contrade Braida, Santa Croce, San Martino e San Leonardo (ad alto contenuto di rovine archeologiche) ed era diviso dalle  comprende la settecentesca Villa Raudino appartenente un tempo alla famiglia dei Rau della Ferla (ora abitazione privata) caratterizzata da eleganti elementi architettonici e da un giardino mediterraneo lussureggiante, dal Feudo Braida – Tarallo che sorgeva su un’antica abbazia benedettina, e la zona rurale di San Martino – San Leonardo in cui è posta una vasta necropoli paleocristiana (vedi link “Zona Archeologica di San Martino – San Sisto – San Leonardo” nella pagina precedente).

La Villa Raudino (o Rau) è posta di fronte alla traversa che conduce al campo sportivo e come detto primo è un’abitazione privata che fungeva da residenza estiva della famiglia feudataria di Ferla.

La vera e propria zona del Feudo Braida invece è posta nell’area in cui sorgeva l’antico Monastero Benedettino (a destra della S.R. 11 per Pantalica ma raggiungibile anche dall’area artigianale di Contrada Braida Inferiore posta a poca distanza dal campo sportivo di Ferla), di cui rimangono alcune rovine poste a poca distanza dalla residenza della famiglia Tarallo – Borgia (abbandonata). Esso era un centro ecclesiastico molto importante per il territorio ferlese in epoca medievale poiché comprendeva una comunità di monaci di cui facevano parte anche eremiti di origine bizantina che dimoravano presso le limitrofe grotte rupestri. Col tempo questo Monastero venne abbandonato e parte di esso divenne così residenza estiva dei Baroni Tarallo di Ferla. Oggigiorno possiamo visitare i ruderi del monastero con la zona occupata dalla Chiesa (consacrata a “San Gregorio Magno”) di cui restano i basamenti di colonne, altari e vi è anche la presenza di sepolcri e sarcofagi in cui venivano seppelliti i frati.

Presso la tenuta feudale (che sembra essere di proprietà privata) possiamo ammirare invece: la residenza, le stalle, il granaio, i magazzini dove venivano riposti gli attrezzi agricoli e un grandioso cortile interno presentante un interessante vasca – abbeveratoio alimentata dalla limitrofa Fonte di San Martino.

Da ammirare anche l’ingresso monumentale posto alla nostra sinistra sulla S.R 11 per Pantalica (venendo da Ferla) da cui si accedeva all’interno del vasto feudo di Braida.

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