Ferla, Versante ferlese del Monte Santa Venera

Seguendo la S.P. 29 Ferla – Ficazzi – Sortino (raggiungibile dalla S.P. 10 Ferla – Buccheri) andiamo in direzione Pedagaggi tramite una stradina che costeggia il versante sudorientale del Monte Santa Venera, considerato il rilievo ibleo più a nord della Provincia di Siracusa assieme al Monte Pancali (entrambi sorgono in territorio carlentinese).

Il Monte Santa Venera, contraddistinto dalle Sorgenti Paradiso e Fiumarella, oggigiorno è occupato da una grande centrale eolica che sfrutta i forti venti della zona per generare energia elettrica senza inquinare (anche se le grandi pale eoliche sono di grande contrasto con la affascinante natura selvaggia della zona settentrionale dei Monti Iblei). L’origine del nome potrebbe essere riconducibile ad un ipotetico rifugio in una delle tante caverne rupestri del monte della Martire Predicatrice “Santa Venera” (Patrona della città di Avola e originaria del territorio acese).

Il Monte Santa Venera ospita anche vari siti archeologici di cui quello degno di nota è quello posto in prossimità della Sorgente Paradiso, da cui si origina il Torrente Gelso (affluente del Fiume San Leonardo) in cui vi sono delle grotticelle artificiali di origine neolitico – sicula (molto probabilmente una necropoli rupestre) e i ruderi di antichi insediamenti abitativi. Questo in territorio carlentinese.

Presso il versante ferlese del Monte Santa Venera possiamo ammirare la Cava Favara alla nostra destra (venendo da Ferla), in cui vi è una grande caverna simile alla “Grotta dei Briganti” della Cava Grande del Cassibile che serviva da insediamento abitativo e/o sepolcrale di epoca bizantina e di altre caverne poste sulla cava (tutte in territorio sortinese e molto difficili da esplorare poiché poste a strapiombo sulla cava), nonché resti di insediamenti e terrazzamenti rurali posti a poca distanza dalla strada che collega Ferla a Pedagaggi. Da ammirare anche l’incontaminata macchia mediterranea che sorge attorno alle pale eoliche della Centrale Eolica del Monte Santa Venera.

Torna indietro