Floridia, Festa di San Sebastiano

Floridia

Festa di San Sebastiano

La festa consacrata a “San Sebastiano” è una delle celebrazioni più importanti di Floridia consacrate al “Santo Bimartire” che, dopo un lungo periodo, sta venendo di nuovo ricelebrata presso la città floridiana i cui fedeli ogni anno si recano in pellegrinaggio la notte tra il 3 e 4 Maggio a Melilli per la festa principale di “Sammastianu i Miliddi”. Questa festa era stata abolita poiché la Chiesa in cui viene celebrata, quella di Sant’Antonio, è rimasta inagibile per lunghissimi anni a causa del terremoto del 13 Dicembre 1990 prima che venisse restaurata e riaperta; con la sua riapertura “San Sebastiano” (il cui Simulacro è posto al suo interno) è tornato di nuovo ad essere festeggiato nella sua data liturgica che ricorre il 20 Gennaio di ogni anno, data in cui viene commemorato il suo martirio.

Storia di San Sebastiano

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Sebastiano nacque a Narbona (Francia) da genitori cristiani intorno al 256 d.C. Dopo la morte del padre, il piccolo Sebastiano si trasferì a Milano insieme alla madre e lì venne avviato allo studio culturale dei Classici greci e romani, considerati come la massima espressione della cultura letterale di allora. Sebastiano, cresciuto con la dottrina cristiana non ebbe scelta, per diventare qualcuno doveva studiare le presunte “gesta” di dei pagani il cui culto stava man mano scemando poiché nessuno si beveva più che ogni cosa (il sole, l’acqua, la terra ecc..) avesse un proprio dio bizzoso che voleva essere venerato con inutili privazioni di denaro e assurdi sacrifici (di animali). Anche il culto sull’Imperatore di Roma stava scemando a favore del Culto Cristiano in cui si venera “Cristo”, la sua “Famiglia” e tutti i “Martiri” morti sotto le persecuzioni romane (tra cui molti Santi che hanno calcato il suolo aretuseo come “San Paolo”, “Santa Venera”, i “Santi Alfio Cirino e Filadelfo”; e addirittura Santi originari del siracusano come “Santa Lucia”, “Santa Sofia” e “San Marziano”); così l’Imperatore di allora, Diocleziano, ordinò che tutti i Cristiani venissero torturati ed uccisi in modo che il Cristianesimo svanisse facendo spaventare chiunque volesse seguire la “Religione infedele all’Imperatore di Roma”.

A Sebastiano non importava e andò a Roma sia per fare la carriera militare, sia per “Aiutare i Cattolici romani a continuare a perseguire la loro fede”. L’Imperatore Diocleziano e il suo uomo di fiducia, Massimiliano, notarono che Sebastiano era intelligente e colto; così il “giovane milanese” venne promosso con il grado di “Comandante della prima Corte della Guardia Pretoriana”. Teoricamente Sebastiano aveva il compito di “perseguitare i Cristiani”, ma lui, all’insaputa dell’Imperatore, aiutò moralmente molti Cristani durante la prigionia e fece scagionare tanti di essi salvandoli dal martirio.

Dopo i primi miracoli (tra cui la guarigione di una giovane dal mutismo) Sebastiano, indignato per le torture atroci subite dai Cristiani, incominciò a predicare il Cristianesimo davanti a tutti senza paura di essere arrestato e torturato. Un tirapiedi dell’Imperatore lo spiò e andò a riferire a Diocleziano quanto visto. L’Imperatore non volle credere che il suo allievo prediletto fosse uno “Sporco Cristiano” (così venivano chiamati dai Romani coloro che credevano in “Cristo”) e lo fece chiamare. Diocleziano allora chiese a Sebastiano se era vero quanto detto sul suo conto. Il giovane rispose di si, e che fin dalla nascita era stato educato col “Cristianesimo” e che era ormai stanco di queste assurde persecuzioni contro gente civile che dovrebbe “Amarsi come è stata amata da Gesù” e no ammazzarsi a vicenda. Diocleziano andò su tutte le furie e fece condannare a morte il giovane Sebastiano.

Egli venne condotto in un bosco nel “Colle Palatino”, venne legato ad un albero e trafitto con centinaia di frecce (la biografia storica dice che “Fu riempito di dardi tanto da sembrare un riccio”) che lo lasciarono in un primo momento esanime. Ma alcuni suoi proseliti si accorsero poi che “Sebastiano non era morto” poiché “Gesù Cristo lo aveva protetto dalle frecce”. Così, guidati dalla giovane Irene (una ragazza innamorata di lui, divenuta anch’essa “Santa Martire” e “Patrona” di Altamura e Erchie, città situate rispettivamente nelle province di Bari e Brindisi), presero il giovane e lo curarono fino a quando non guarì.

Dopo le inutili implorazioni dei discepoli al loro “Maestro” , Sebastiano andò da Diocleziano e, notato lo stupore dell’Imperatore, gli disse queste testuali parole <“Diocleziano, sono un uomo uscito dalla tomba per avvertirti che si avvicina il tempo della vendetta! Tu hai bagnato questa città col sangue dei servi di Dio e la sua collera poserà grave su di te: morrai di morte violenta e Dio darà alla sua Chiesa un imperatore secondo il suo cuore (Costantino il Grande). Pentiti mentre è tempo e domanda perdono a Dio”>. L’Imperatore sentito quanto detto non volle sentire ragioni e lo condannò definitivamente a morte. Sebastiano venne frustato ininterrottamente finché per le ferite e per il dolore perse i sensi cadendo esanime. Non contento delle torture inflitte al giovane, Diocleziano lo fece strangolare e annegare finché Sebastiano morì definitivamente. Era il 20 Gennaio del 288 d.C.

Dopo il Martirio, “San Sebastiano” (nel frattempo venne canonizzato dal Papa di allora) apparve in sogno alla giovane Lucina dicendogli di “Toglierlo dalla fossa comune in cui era stato posto e di seppellirlo lì dove riposavano i due grandi Apostoli San Pietro e Paolo”. Nel frattempo la premonizione di “San Sebastiano” fatta a Diocleziano divenne realtà; dopo alcuni anni scesero i Barbari (Ostrogoti, Vandali ecc..) e, dopo aver causato numerosi danni alle città dell’Impero,costrinsero Diocleziano a ritirarsi a Spalato dove morì di morte naturale ma tra sofferenze atroci; dopo di lui venne un nuovo grande Imperatore, Costantino il Grande, che abolì il paganesimo e fece divenire il Cristianesimo “Unica religione dell’Impero Romano”. Nel IV Secolo venne costruita a Roma la “Basilica di San Sebastiano”; lì riposano tuttora le spoglie del “Giovane Martire”.

[riduci]

Il culto floridiano di “San Sebastiano”

Il culto di “San Sebastiano” a Floridia risale al periodo della fondazione della cittadina in Provincia di Siracusa, in cui presso la Chiesa di Sant’Antonio venne collocato un Altare recante la statua del “Santo Bimartire” che godeva già di una certa venerazione da parte di coloro che popolava le campagne su cui sarebbe sorta nel 1600 l’odierna città di Floridia. Dopo la ricostruzione della chiesa avvenuta in seguito al sisma del 1693 a Floridia si tennero le prime feste esterne in cui il Simulacro del Santo veniva portato in Processione. “San Sebastiano” venne festeggiato quasi ininterrottamente (a causa delle guerre mondiali) fino al periodo in cui un nuovo terremoto, quello del 13 Dicembre 1990, danneggiò la Chiesa di Sant’Antonio rendendola inagibile facendo si che la festa di “San Sebastiano” non venisse più organizzata fino a quando questo edificio sacro non è stato restaurato e riaperto. Dalla riapertura della Chiesa la festa di “San Sebastiano” viene di nuovo celebrata il 20 Gennaio di ogni anno.

I festeggiamenti in onore di “San Sebastiano” (17 – 20 Gennaio)

L’apertura dei festeggiamenti

Le giornate che precedono il Triduo di Preparazione (comprendente i giorni 17, 18 e 19 Gennaio) sono quelle in cui iniziano ad aprirsi ufficialmente i festeggiamenti floridiani in onore di “San Sebastiano” con la recita di Rosari e la celebrazione di Messe presso la Chiesa di Sant’Antonio (facente parte della Parrocchia della Chiesa Madre di San Bartolomeo) che si tengono alle ore 18.00. Nel frattempo la Confraternita di San Sebastiano di Floridia si riunisce per organizzare i festeggiamenti ma anche per alcuni importanti momenti di preghiera. Nel frattempo lungo il Corso Vittorio Emanuele e nei limitrofi quartieri vengono montate le artistiche luminarie.

Il “Triduo di Preparazione”, la “Svelata di San Sebastiano” e la Vigilia della festa (17, 18 e 19 Gennaio)

Il 17 Gennaio si apre il Triduo di Preparazione che comprende i tre giorni che precedono la festività del 20 Gennaio inclusa la Vigilia del 19 Gennaio. Alle ore 12.00 un festoso scampanio della Chiesa di Sant’Antonio annunzia l’inizio dei riti in onore di “San Sebastiano”. Alle ore 18.00 comincia il Rosario che precede alle ore 18.30 il toccante rito della “Svelata di San Sebastiano”; la statua del “Santo Martire” viene fatta uscire dalla nicchia posta nell’Altare a Lui consacrato tra grida di invocazione e applausi da parte dei fedeli. Dopo la “Svelata” comincia la solenne Messa a cui parteciperà un gran numero di fedeli al termine della quale verrà impartita la benedizione con la Reliquia del “Santo” (un piccolo frammento osseo).

Il secondo giorno del Triduo (18 Gennaio) e la sera di Vigilia (19 Gennaio) si tiene sempre una solenne Messa alle ore 18.30 al cui termine avverrà la benedizione con il Reliquiario.

La Festa di San Sebastiano

il Pellegrinaggio dei “Nuri” floridiani e la Processione Serale (20 Gennaio)

La notte tra il 19 e il 20 Gennaio alle ore 05.00 si avrà l’apertura della Chiesa di Sant’Antonio che verrà illuminata a festa mentre alle ore 05.45 circa, i fedeli floridiani a “San Sebastiano” indossando il tradizionale abito dei “Nuri” (ossia di coloro che sono appunto fedeli al “Santo”) formato da camicia e pantaloni bianchi recanti una fascia rossa (o preferibilmente un copricapo del medesimo colore) si riuniscono presso la Piazza del Popolo per poi muoversi in un corteo votivo (espletato da chi ricambia il “Santo” dopo una grazia ricevuta) verso la Chiesa in cui è posto il Simulacro di “San Sebastiano” elevando grida di invocazione al Santo di cui i capogruppi esortano i fedeli al grido “E Chiamamulu (ca n’aiuta, ca è miraculusu ecc…)!!!” a cui tutti risponderanno “Viva Sammastianu!!!”. Al termine del breve corteo che dalla Piazza del Popolo percorrerà la Via Roma e il Corso Vittorio Emanuele per poi entrare nella Chiesa di Sant’Antonio, verso le ore 06.00 comincia la solenne Messa dell’Aurora a cui i “Nuri” assisteranno per omaggiare in maniera ecclesiastica “San Sebastiano”.

Alle ore 08.00 una serie di colpi di cannone sveglia la città di Floridia annunziando l’arrivo del giorno consacrato a “San Sebastiano”. Alle ore 10.30 presso la Chiesa di Sant’Antonio si tiene la solenne Messa mattutina a cui, oltre un buon numero di fedeli, parteciperanno anche le autorità cittadine. Al termine della Messa avverrà la consueta benedizione con la Reliquia del “Santo Martire”. Alle ore 12.00 un festoso scampanio conclude i riti mattutini in onore di “San Sebastiano”.

Alle ore 17.00 presso la Chiesa di Sant’Antonio un solenne scampanio precede il tradizionale “Rosario di San Sebastiano” che verrà recitato fino alle 17.30 quando inizierà la solenne Messa serale a cui partecipa un gran numero di fedeli. Dopo la Messa il Simulacro di “San Sebastiano” verrà posto su un elegante fercolo che da li a poco uscirà in Processione per il centro storico di Floridia.

Alle ore 18.30 dalla Chiesa di Sant’Antonio uno scampanio vivace accompagnato dalle urla di invocazione dei fedeli nonché dallo sparo di fuochi saluterà l’uscita della Processione di “San Sebastiano” seguita da un gran numero di fedeli a Lui devoti. La Processione percorrerà dal Corso Vittorio Emanuele la Via IV Novembre entrando presso la Piazza del Popolo fermandosi per una sosta di preghiera di fronte alla Chiesa Madre di Floridia dopodiché scenderà presso la Via Roma sostando nuovamente per pregare stavolta di fronte alla Chiesa di Sant’Anna; la Processione percorrerà poi le Vie Matteotti e Alfieri per imboccare nuovamente il Corso Vittorio Emanuele e da qui percorrere le Vie Dante, Anapo, Alfieri, Ariosto, Palestro, Matteotti, IV Novembre per poi ritornare presso il Corso Vittorio Emanuele. Da qui la Processione rientra in Chiesa salutata da un bello spettacolo pirotecnico.

Dopo il rientro in chiesa avviene il toccante rito della “Velata di San Sebastiano” in cui la statua del “Santo Bimartire” verrà posta nella sua nicchia e chiusa tra le toccanti invocazioni dei fedeli floridiani. Così si conclude la festa del 20 Gennaio in onore di “San Sebastiano” che, verrà celebrato in occasione della partenza del pellegrinaggio a Melilli la notte tra il 3 e il 4 per la festa grande di “San Sebastiano di Melilli”.

La solennità primaverile di “San Sebastiano” e il Pellegrinaggio a Melilli (3 – 4 Maggio)

La sera del 3 Marzo di ogni anno molti pellegrini floridiani si apprestano a compiere il pellegrinaggio votivo a piedi da Floridia a Melilli in occasione della “Festa Grande” consacrata al “Martire Milanese” che vede l’arrivo nella cittadina melillese di numerosi pellegrini che, da buona parte della Provincia di Siracusa, si incammina a piedi verso la Basilica barocca in cui è posta la statua del “Santo” rinvenuta nel 1414 presso la Penisola Magnisi (ora in territorio di Priolo Gargallo ma che all’epoca apparteneva a Melilli).

Alle ore 22.00 i pellegrini (ossia i cosiddetti “Nuri” ) di Floridia e di altre città limitrofe (di solito Canicattini Bagni anche se potrebbero esserci anche fedeli di Siracusa, Solarino, Cassibile, Avola, Noto, Palazzolo ecc… che preferiscono partire da Floridia assieme al gruppo dei “Nuri” floridiani) si ritrovano presso la Chiesa di Sant’Antonio dove per l’occasione viene svelata la Statua di “San Sebastiano” tra applausi e grida di invocazione.

Dopo questa “svelata” i “Nuri” cominciano ad incamminarsi verso Melilli di solito percorrendo a piedi le S.P. 25 Priolo – Floridia fino al ponte sull’Anapo (Ponte Diddino) e da qui percorrere “A strata do munti” (S.P. 76 Diddino – Monti Climiti – Saiazza) fino al bivio per Sortino e Melilli (S.P. 30 Melilli – Sortino) andando in direzione di quest’ultima cittadina per potersi incamminare poi in direzione della Basilica di San Sebastiano dando onore al miracoloso simulacro melillese (il primo ad essere venerato in Sicilia sudorientale) assistendo alle funzioni melillesi della festività (vedi link “Festa di San Sebastiano” nella sezione riguardante Melilli per saperne di più).

Nel frattempo il Simulacro floridiano rimane esposto alla venerazione dei fedeli presso la Chiesa di Sant’Antonio dal 3 al 12 Maggio, data in cui dopo una solenne Messa che inizia alle ore 18.30 (a cui parteciperanno anche i devoti solarinesi) e al termine della quale avviene la “Velata” in cui verrà riposto tra le invocazioni dei fedeli nella sua nicchia fino ai festeggiamenti di Gennaio.

Per informazioni varie visita la pagina facebook della Festa di San Sebastiano di Floridia.

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