*Francofonte, Torrente Ossena e Rovine Archeologiche (Ossena – San Lio – Fosso Sperone – Mulini – Necropoli delle Contrade Ossena – San Lio Superiore – Fragalà – Balate)

Il Torrente Ossena è uno dei corsi d’acqua più importanti della Sicilia sudorientale sia dal punto di vista naturalistico – geologico per la presenza dell’omonimo fiume che forma una vera e propria “cava” simile a quelle poste presso i Monti Iblei che scorre all’interno dei rilievi calcarei posti a sud della Piana di Catania su cui sorgono i centro abitati di Militello in Val di Catania, Scordia e appunto Francofonte (per citare quelli bagnati da questo fiume), sia da quello storico per la presenza di numerose rovine archeologiche di varie epoche (vedi i link nelle pagine precedenti).

Il Torrente Ossena (noto localmente come “Ciumi Ussinu” e anticamente col toponimo “Oxena”) nasce tra i territori di Vizzini e Militello, tra le Contrade Nicchiara e Loddiero assumendo un corso irregolare che forma spettacolari cascatelle entrando in territorio siracusano presso l’area settentrionale di Francofonte; dopo aver ricevuto le acque dei Torrenti Sperone, Fosso delle Balate e soprattutto San Lio – Passanitello, in territorio di Francofonte, entra in territorio lentinese affluendo a sua volta presso il Torrente Trigona, corso d’acqua che alimenta l’invaso noto come “Biviere di Lentini”. Per visitare il suo tratto fluviale vi sono numerosi accessi sulla S.P. 13 Francofonte – Scordia e sulla S.P. 47 Francofonte – Militello tutti posti alla nostra sinistra andando verso le due cittadine poste nell’area meridionale della Provincia di Catania. Si consiglia comunque di utilizzare il sentiero posto presso il ponte sul torrente sulla provinciale per Scordia (posto alla nostra sinistra) che scende direttamente presso la riva andando fino alla confluenza col Torrente San Lio – Passanitello che è anche l’area con più rovine archeologiche dovute alla presenza dei ruderi della fortezza medievale di Ossena.

Si può risalire il corso del fiume attraverso vecchi sentieri immersi nella vegetazione (e negli adiacenti agrumeti) fino ad arrivare nell’area delle meravigliose cascate del Fiume Ossena (posta presso le Contrade Mandra San Leo, Ossena di Sotto e Ossena di Sopra) che si presentano come ampie “marmitte” in cui l’acqua, per effetto delle anse e dei restringimenti del fiume, crea cascatelle che terminano presso piccole conche molto simili agli “Uruvi” delle cave iblee (Cava Grande del Cassibile, Valle dell’Anapo ecc…) e  l’area è nota anche come “Piccola Pantalica” per via della sua conformazione e per la ricchezza di siti archeologici di tipo rupestre e no. Risalendo ancora verso ovest vi è la confluenza tra i Fossi Sperone e Balate (in cui è collocata un’altra area archeologica contenente un sito funerario rupestre) oltre a spettacolari cascatelle lungo l’alto corso del fiume che in quest’area bagna quattro territori comunali (Francofonte, Militello, Scordia e Vizzini). Quest’ultima zona è raggiungibile da una traversa alla nostra sinistra posta poco dopo il bivio Scordia – Militello. Scendendo per questo sentiero troviamo tre cava di cui il Fosso delle Balate è la cava posta a sud, il Fosso Sperone è posta al centro mentre il Fiume Ossena scende da nord ovest.

Il corso orientale del Fiume Ossena (ad est del ponte sulla S.P. 13) invece entra nella sua zona più pianeggiante lambendo le Contrade Bulgherano, Grottastella (anch’esse importanti aree archeologiche poste in territorio lentinese) immettendosi così presso il Torrente Trigona (di cui abbiamo parlato poco prima) in un’area caratterizzata dalla presenza di vasti agrumeti.

La turbolenza di queste acque (che si alternano in corsi la cui profondità può essere bassa o medio – alta) ha fatto si che l’area del Torrente Ossena sia interessata dalla presenza di numerosi mulini ad acqua (molti dei quali diroccati) in cui venivano macinati i cereali coltivati sugli altopiani francofontesi, vizzinesi e militellesi. I più importanti di tutti erano i Mulini Bulgherano (posto nella sponda orientale del Fiume Ossena in territorio lentinese), Grande (posto a poca distanza dal ponte della S.P. 13 Francofonte – Scordia), Nuovo (nel corso interno del Fiume in Contrada Ossena di Sopra al confine col territorio di Militello) e Paratore (posto presso il Fosso Sperone), Villarmosa e Paliano (questi ultimi posti in territorio militellese lungo il corso alto del Fiume Ossena) ormai del tutto fuori uso ma con gran parte delle loro “Saie” invase in parte dalle acque del fiume. Sono presenti inoltre caseggiati rurali lungo il corso del fiume (alcuni ancora utilizzati dai contadini locali come magazzini, altri diroccati e abbandonati). 

Va detto infine che presso il Torrente Ossena vi è una fiorente flora di tipo acquatico, ma anche una vasta fauna fluviale composta da varie specie ittiche.

Il sito rupestre della Necropoli di Ossena, posto nella cava dell’omonimo torrente, è uno dei più importanti ed interessanti della Sicilia sudorientale. Esso è raggiungibile dalla S.P. 13 Francofonte – Scordia in due punti diversi; il primo raggiungendo il ponte sul Torrente Ossena superandolo, fermandoci poi alla nostra sinistra in cui c’è un sentiero che scende presso il sottostante fiume arrivando alla confluenza tra il Torrente San Lio – Passanitello; il secondo sulla S.P. 47 Francofonte – Militello presso una traversa posta alla nostra sinistra posta subito dopo il bivio Militello – Scordia che scende invece presso l’area del Castello di Ossena posto sul rilievo che domina la confluenza tra i Fossi Sperone e delle Balate.

Andando da entrambi gli accessi notiamo alcune grotte poste nelle alture circostanti che formano la vasta Necropoli di Ossena, nota anche come la “piccola Pantalica” per la somiglianza al più vasto sito funerario posto tra i territori di Ferla e Sortino nel cuore della Valle del Fiume Anapo. Gran parte dell’accesso a queste tombe rupestri non è del tutto antropizzato per cui la loro esplorazione è un po’ difficoltosa. Va anche detto che molte di queste tombe rupestri purtroppo sono state rovinate a causa dell’incuria a cui sono state sottoposte anche se proprio l’intervento dell’uomo ha fatto si che esse siano rimaste intatte fino ai giorni nostri visto che venivano molto probabilmente usate un tempo come ricoveri rupestri per gli animali da pascolo. Solo grazie ad approfonditi studi archeologici sono stati rinvenuti numerosi reperti ceramici (molti dei quali esposti al Museo Paolo Orsi di Siracusa). Da anni si intende salvaguardare quest’area archeologica (comprendente anche i resti della fortezza medievale di Ossena) e renderla totalmente antropizzata e fruibile ai turisti che vogliono visitare l’area che è interessante sia dal punto di vista naturalistico vista la presenza del Fiume Ossena, sia dal punto di vista archeologica vista la presenza di queste necropoli oltre che dei vari ruderi medievali.

Questo cimitero rupestre posto tra le cave dei Torrenti Ossena (posta a nord ovest) e San Lio – Passanitello (sud ovest) è formato da grotte artificiali al cui interno vi erano vere e proprie catacombe rupestri risalenti al periodo neolitico – siculo tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro. Alcune di queste tombe hanno un interessante prospetto monumentale formato da fregi nella roccia e dovevano appartenere ai capi di un villaggio abitativo siculo (ma poi abitato in epoca grecoromana e bizantina) che sarebbe posizionato alle pendici del Colle Ossino (li dove sorgono i ruderi della fortezza medievale di Ossena).

Molto interessante è la limitrofa area nota come “Fragalà” posta presso l’area di Passanitello – San Lio, in cui sono poste delle piccole tombe rupestri di epoca neolitica. Presso le pareti del torrente che bagna l’area settentrionale di Passaneto vi sono anche piccoli gruppi sparsi di Necropoli rupestri della medesima epoca di quella di Ossena.

Invece presso l’area di Ossena superiore ed inferiore tra i territori di Militello e Vizzini vi è il sistema di cave formato dalla confluenza tra le cave Fosso Sperone e Fosso delle Balate rispettivamente a sud ovest e sud est dell’alto corso del Torrente Ossena. Anche qui sono presenti tombe rupestri specie nell’area di Fosso delle Balate, che sono poste su un rilievo calcareo.

Di tutte le zone cimiteriali elencate, quella di più “facile” esplorazione è quella di Contrada Ossena Inferiore – San Leo, mentre le altre sono più riparate verso l’entroterra e quindi più impegnative da raggiungere. Va detto infine che qui vi sono anche le rovine della fortezza medievale di Ossena.

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