*Francofonte, Torrente Ragameli – Area Archeologica Cava Sapillone

Dalla S.P. 5 Buccheri – Francofonte torniamo indietro verso la città francofontese ritornando presso la S.P. 92 Fondacazzo – Ragameli in Contrada Fornazzo e quindi arrivando al bivio Francofonte (Traversa Pizziferri) – Lentini – Pedagaggi in cui è posta un’edicoletta votiva andando poi in direzione di quest’ultima località alla nostra destra tramite la Strada di Bonifica 31 “Eremiti – Pedagaggi” fino ad arrivare ad un tornante che ci conduce al ponte che oltrepassa il corso basso del Torrente Ragameli, posto nell’area settentrionale della Cava Sapillone, una delle principali cave dei Monti Iblei posta tra i territori di Buccheri, Ferla, Carlentini e appunto Francofonte (per saperne di più su questa cava visitate le sezioni riguardanti Ferla, Carlentini – Pedagaggi e Buccheri). E’ l’unica cava di tipo ibleo presente in territorio francofontese se si escludono i bassi corsi dei torrenti Frassino, Risicone e del Fiume San Leonardo (direttamente da Francofonte possiamo percorrere la S.P. 5 in direzione Buccheri, imboccare la Traversa Pizziferri e arrivare al bivio citato sopra seguendo le indicazioni per Pedagaggi).

Il tratto francofontese della Cava Sapillone noto anche come “Cava di Stomaco” (che in realtà è un altro corso d’acqua posto in territorio pedagaggese che si unisce a questo torrente) per poi chiamarsi “Margi” nei pressi della confluenza col Fiume San Leonardo è ugualmente impervio come l’interessante tratto alto (area di Bosco Ragameli) ma di più facile esplorazione rispetto a quelli posti nel tratto iniziale, visto che lungo le sponde di questo torrente vi sono posti anche agrumeti e l’area è abbastanza antropizzata. Prima del ponte vi è anche un piccolo spiazzale dove poter parcheggiare in cui è posto un sentiero che scende fino al torrente.

Questo tratto del fiume, incassato all’interno di importanti falesie di roccia calcarea, si presenta circondato da una folta macchia mediterranea tipica delle cave iblee della Sicilia sudorientale sia a nord, sia a sud del ponte sulla strada di bonifica. Risalire il corso del fiume non è facile ma gli accessi agli agrumeti sulla strada potrebbero facilitare l’esplorazione della cava, che dopo aver formato profonde anse, termina nell’area pianeggiante di Contrada Margi – Eremiti. Da qui in poi il torrente ingrossa la sua capacità idrica immettendosi più a valle presso il Fiume San Leonardo nei pressi della SS 194 Lentini – Francofonte – Vizzini.

La Cava Sapillone ospita un importante sito rupestre presso l’area del Bosco Ragameli risalente all’età del bronzo posto a poca distanza dall’area buccherese sotto il Monte Tallarita nota come “Raimeli – Cavigliano” (visitate sempre le sezioni di Buccheri, Ferla e Carlentini – Pedagaggi per saperne di più) ma presso l’area francofontese sono stati localizzati ipogei rupestri lungo la cava (catacombe rupestri?) e tracce di insediamenti e terrazzamenti rurali. Visto che nel periodo medievale questa era un’area feudale vi potrebbero essere tracce di rovine di masserie o migliorie fondiarie (canalizzazioni, pozzi ecc…) della medesima epoca (magari inglobate in strutture più “moderne”). L’area passò poi alle famiglie Gravina e Monforte che le tennero fino alla seconda metà del’800, mentre l’area limitrofa a Pedagaggi divenne proprietà delle famiglie Paternò – Castello e Beneventano.

Presso il fiume troviamo anche numerosa fauna acquatica (pesci, insetti, anfibi e rettili) ma anche mammiferi e volatili. Tornando a parlare della flora invece non è raro trovare in primavera varie specie di orchidee.

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