Giarratana, Castello dei Settimo e Parco Urbano

Giarratana

Castello dei Settimo e Parco Urbano

Sulla sommità del rilievo ibleo noto come “Puoju di li Ddisi” è posto il “Castello dei Settimo”, il palazzo di proprietà della potente famiglia dei Settimo, Principi di Fitalia e Marchesi di Giarratana che però oggi risulta diroccato. Esso, chiamato localmente “U Castieddu”, è raggiungibile percorrendo il quartiere noto come “U Cuozzu” imboccando le Vie Nino Bixio e Catania, arrivando al termine di quest’ultima dove troviamo un serbatoio idrico, affiancato da un cancello che conduce alla diruta residenza nobiliare. L’area la si può raggiungere anche dal Corso Umberto I proseguendo alla nostra sinistra risalendo la vetta del rilievo tramite una strada asfaltata.

La cittadina di Giarratana, sin da quando era collocata sul colle di Terravecchia, apparteneva alla famiglia Settimo dall’anno 1454 quando l’allora Conte di Modica Conte di Modica Giovanni Bernardo Cabrera vendette l’intero feudo facente capo alla cittadina giarratanese che nel frattempo divenne una “baronia” prima ai nobili Nicolò e Guglielmo Casasagia che, a loro volta, lo rivendettero alla famiglia nobile di origine pisana dei Settimo che si fregiò prima del titolo di “Baroni di Giarratana” e che successivamente acquisì il titolo di “Principi di Fitalia” divenendo una delle principali famiglie nobiliari siciliane. Nel 1559 i Settimo vennero elevati al rango di “Marchesi di Giarratana” poiché il barone Carlo Settimo (il reggente della cittadina giarratanese), distinguendosi in battaglia contro i saraceni, venne premiato dal Filippo II di Spagna (il cui regno comprendeva allora anche la Sicilia) col titolo di “Marchese”. La famiglia dei Settimo (nota anche come “Settimo – Calvello”) viveva presso l’antico Castello medievale cittadino fino a quando il terribile terremoto dell’11 Gennaio 1693 distrusse la cittadina posta sul sito collinare che venne appunto chiamato “Terravecchia” per distinguerla dalla “nuova” (e attuale) Giarratana che venne ricostruita a partire dagli ultimi anni del 1600 sul sito collinare noto come “Puoju di li Ddisi”. La famiglia Settimo decise quindi di far ricostruire la loro nuova proprietà sulla parte più alta del sito collinare corrispondente all’area posta immediatamente a nordovest del popolare quartiere noto come “U Cuozzu”. La costruzione dell’edificio iniziò il 24 Maggio 1703 terminando poi qualche decennio dopo. Il “Castello dei Settimo” si presentava come un’austera ed imponente costruzione avente stanze da cui si poteva ammirare la cittadina giarratanese e le sue aree iblee (corrispondenti alle vallate solcate dai vari corsi d’acqua che si immettono lungo il Fiume Irminio, tra cui i limitrofi Torrenti Tiracavalli, Cuccovio e Liequa), che oltre a presentare una certa eleganza data la presenza di vari affreschi e stucchi decorativi, servivano anche per controllare l’area limitrofa alla cittadina giarratanese. Il castello però non venne abitato con continuità dalla famiglia (la cui dimora principale era collocata a Palermo presso il Palazzo Settimo di Fitalia, demolito nel 1920) e solo alcuni esponenti dei quali il più noto “Ruggero Settimo” (che fu uno degli esponenti principali del “risorgimento” siciliano). Con la morte di Pietro Settimo nel 1865 l’edificio venne abbandonato del tutto cadendo in rovina. Ovviamente su questo “castello” (che in realtà era una casa palazzata settecentesca) vi sono varie leggende legate a presunti tesori sepolti sotto i ruderi dell’edificio, che però non sono mai stati trovati nonostante molti giarratanesi andassero a scavare sotto l’edificio nella speranza di rinvenire “A Truvatura” ossia un ricco tesoro; il tutto mentre il castello veniva mano a mano “smembrato” per ricavarne “materiale da costruzione”.

Il Castello dei Settimo oggi si presenta come un casolare completamente diroccato di cui rimangono solo alcuni ambienti corrispondenti all’area più esterna dell’edificio in cui si possono ammirare alcuni locali che vennero utilizzati come stalle; l’unico elemento architettonico originario che possiamo ammirare è un portico arcuato abbellito in sommità da un mascherone grottesco raffigurante la testa di un ariete, avente alla propria destra un fregio raffigurante un pinnacolo a coppa. Vi sono inoltre i ruderi di alcuni muri perimetrali dell’edificio.

Attorno al castello è stato creato un parco urbano noto anche come “Parco dei Settimo” comprendente alcuni sentieri adiacenti ai ruderi dell’edificio che è facilmente raggiungibile sia dal “Cuozzu” che dal tratto settentrionale del Corso Umberto I. Si tratta della più importante area di verde pubblico da cui si può ammirare Giarratana dall’alto e le limitrofe vallate iblee in cui scorre il Fiume Irminio (ad est) e i Torrenti Cuccovio (ovest), Tiracavalli e Liequa (sudest) suoi affluenti, oltre al Bosco di Calaforno (sudovest), ai Monti Cortese, Difisi, Erbesso, Serra Casale e Lauro (nordest) e alle limitrofe aree iblee di Donna Marina, Ulbisate, Gazzena, Montagna (nordovest), Piano del Conte, Monterotondo, Orto Marchese e Margi (sud).

Il Castello dei Settimo è infine la principale area di svolgimento dell‘evento noto come “MeMu Fest” (in cui si tengono vari spettacoli che commemorano il passato medievale di Giarratana) che si tiene l’ultimo Sabato di Luglio, mentre nel periodo natalizio diviene scenario della Natività durante lo svolgimeto del Presepe Vivente di Giarratana (che si tiene all’interno del quartiere “Cuozzu” ).

Per saperne di più come visitate il “Castello dei Settimo” visitate le pagine facebook dell’Ufficio Turismo Giarratana o dell’associazione “Giarratana on the way”.

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