Giarratana, Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (Portico di Via Nino Bixio)

Giarratana

Chiesa di San Bartolomeo Apostolo
(Piazza San Bartolomeo – Portico di Via Nino Bixio)

La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo è uno dei più importanti edifici monumentali di Giarratana in quanto è una delle tre grandi chiese giarratanesi oltre ad essere consacrata al “Santo Patrono” cittadino. Essa è infatti la più grande delle chiese giarratanesi ed è posta nell’area compresa tra il tratto occidentale del Corso XX Settembre, affiancata dalle Vie Ruggero Settimo, Nino Bixio e Giuseppe Garibaldi.

Nella vecchia città di Giarratana collocata un tempo sul vicino colle di Terravecchia (ora sede del sito archeologico in cui sono poste le poche rovine della sua area urbana medievale) la chiesa era presente e la sua più antica catalogazione risale agli anni 1308 – 1310 in quanto essa era registrata come “pagatrice della Decima” (un tributo verso le autorità ecclesiastiche vaticane); ovviamente in questo periodo il culto verso “San Bartolomeo” era già diffuso.

Nell’anno 1592 il Marchese di Giarratana Michele Settimo impose al comune il pagamento di una cospicua somma di denaro per finanziare la festa in onore di “San Bartolomeo” riconosciuto come “Patrono di Giarratana”. Nel 1605 venne donata una reliquia appartenente a “San Bartolomeo Apostolo” da parte dell’allora Papa Paolo V,  e in seguito a questo evento venne istituita  venne istituita la “Fiera di San Bartolomeo”. Nel 1611 grazie all’editto del Viceré di Sicilia Pietro Giron dei Duchi di Ossuna, “San Bartolomeo” venne riconosciuto ufficialmente come “Patrono di Giarratana”.

Questa chiesa venne ampliata nel 1665 venendo riconsacrata da Monsignor Giovanni Capobianco (l’allora Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Siracusa che comprendeva al suo interno anche il territorio dell’attuale Provincia di Ragusa in cui è posta oggi Giarratana). Nel 1667 all’interno della chiesa venne collocato lo scheletro appartenente a “Sant’Ilaria Martire” che molto probabilmente venne uccisa nel II secolo d.C. assieme ad alcuni membri della sua famiglia durante il periodo dell’Impero Romano segnato dalle persecuzioni contro i cristiani che venivano uccisi, che venne acquistato a Roma presso le catacombe pontificie per volere del prete Antonio Di Stefano, anche se diverse fonti storiche narrano che il corpo della Martire è stato donato dall’allora pontefice Papa Alessandro VII alla famiglia dei Marchesi Settimo di Giarratana; comunque sia “Sant’Ilaria Martire” venne proclamata “Protettrice della Gioventù Femminile di Giarratana” e “Titolare dell’Associazione di Azione Cattolica”. La chiesa nel 1670 divenne filiale della principale Parrocchia di Santa Maria Annunziata. La chiesa crollò in seguito al terribile terremoto che l’11 Gennaio 1693 distrusse gran parte dell’area compresa all’interno del Val di Noto, comprendente anche la città giarratanese posta sulla collina che da allora venne denominata “Terravecchia” per distinguerla dal sito in cui venne poi edificata l’attuale Giarratana a partire dai primi anni del 1700; si salvò solo un Altare marmoreo in stile barocco seicentesco consacrato a “San Bartolomeo” in cui era posto un dipinto raffigurante il “Martirio del Santo Apostolo” oltre all’antico simulacro del “Santo Patrono”, che venne ricollocato presso l’attuale Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata; di questo edificio sacro rimane solo parte delle mura perimetrali presenti presso l’area meridionale del sito archeologico di Terravecchia. Assieme alla città e alle altre chiese principali (Santa Maria Annunziata e Sant’Antonio Abate) venne progettata la nuova Chiesa consacrata al Patrono “San Bartolomeo Apostolo” che prevedeva  la ricostruzione in chiave tardobarocca. I lavori di ricostruzione della chiesa vennero condotti da architetti e maestranze locali e partirono già dal periodo posteriore al sisma in seguito alla ricostruzione della cittadina giarratanese sull’attuale sito noto come “Puoju di li Ddisi”. La ricostruzione dell’edificio sacro fu lenta e laboriosa e terminò solo agli inizi del secolo 1800; infatti la chiesa venne consacrata ufficialmente il 29 Settembre 1872 dall’allora Vescovo di Noto Monsignor Benedetto La Vecchia (in quanto Giarratana passò a far parte della giovane Diocesi di Noto). La chiesa per tutto il 1900 rimase sempre aperta al culto in quanto consacrata al “Santo Patrono” cittadino facendo però parte della Parrocchia della Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata. Oggi la Chiesa di San Bartolomeo Apostolo dovrebbe essere oggetto di lavori di restauro già finanziati.

La Chiesa di San Bartolomeo Apostolo si affaccia sul Corso XX Settembre ed è raggiungibile da una breve scalinata; di fronte ad essa è posto un breve spiazzale noto come “Piazza San Bartolomeo” in cui è posta una fontanella metallica provvista di “Cillitta” (ossia un piccolo rubinetto). 

La facciata dell’edificio sacro di aspetto sobrio ma elegante allo stesso tempo è del tipo “a torre”, e si presenta divisa in tre ordini orizzontali delimitati da una serie di imponenti colonne. L’ordine inferiore è inquadrato da otto pilastri a capitello corinzio di cui due coppie di quattro pilastri delimitanti il corpo centrale (leggermente più avanzato rispetto alla parete principale) in cui è collocato il portale centrale di forma rettangolare sormontato da un travone con fregi geometrico – floreali su cui è posto un timpano triangolare, mentre i corpi laterali sono inquadrati da quattro colonne (due per corpo) che vanno ad inquadrare i portali laterali di forma rettangolare su cui sono poste altrettante finestre arcuate in stile barocco decorate da lesene e sormontate da timpani recanti un conchiglione di pietra posto a coronamento. Le colonne sorreggono una possente trabeazione in cui è incisa l’attestazione in latino della chiesa consacrata al Patrono cittadino “San Bartolomeo”, su cui poggia l’ordine centrale il cui corpo centrale (sempre posto in posizione più avanzata) è delimitato da due coppie di colonne a capitello corinzio più altre due del medesimo tipo (una per lato) collocate ai lati del corpo affiancato da due semplici contrafforti, che reca al centro una finestra arcuata incassata nella parete e  delimitata da due coppie di colonnine che sorreggono il travone di coronamento. Una seconda trabeazione sorregge l’ordine superiore della facciata delimitato da quattro colonne più piccole (avente sempre capitelli in stile corinzio) che vanno ad inquadrale le tre nicchie campanarie di forma arcuata, di cui quella centrale inquadrata da pilastrini a capitello tuscanico e abbellita da eleganti fregi, mentre quelle laterali si presentano più semplici. La sommità della chiesa reca un elegante frontone composto da un timpano spezzato recante al centro un artistico basamento su cui poggia la grande “Croce” in ferro battuto.

Il prospetto di Via Nino Bixio è contraddistinto da un elegante portico arcuato su cui è posto un edificio collegato alla chiesa avente due eleganti aperture rettangolari che fungono da balconi incassati nella parete, sormontato da eleganti timpani semicircolari in stile barocco, mentre sulla parte sommitale è posta una finestra ellittica.

Il prospetto laterale di Via Ruggero Settimo presenta l’elegante portale laterale di forma rettangolare posto su di una breve scalinata, inquadrato da due pilastri a capitello tuscanico che sorreggono un elegante travone abbellito da greche in bassorilievo.

Il retro della chiesa posto in Via Garibaldi si presenta completamente sobrio, fatta eccezione per un’apertura arcuata murata.

L’interno della Chiesa di San Bartolomeo presenta tre eleganti Navate disposte a “Croce Latina” delimitate da arcate sorrette da possenti colonne a capitello tuscanico, abbellite da eleganti stucchi di colore bianco e turchese opera dello stuccatore palermitano Giuseppe Gianforma, che raffigurano eleganti motivi decorativi geometrico – floreali.


L’interno della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo di Giarratana.

La Navata centrale presenta un’elegante volta abbellita dai sopracitati stucchi che adornano i tre stupendi affreschi ottocenteschi dipinti dal pittore Gaetano Di Stefano di Chiaramonte Gulfi, raffiguranti “Episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento” (“La Discesa di Mosè dal Monte Sinai con le tavole dei Dieci Comandamenti”, “La Trasfigurazione di Cristo” e “La Guarigione della figlia della Cananea”). Sull’ingresso principale possiamo ammirare la stupenda cantoria sorretta da due grosse colonne in cui è posto un interessante organo a canne, mentre presso il centro è posto un artistico pulpito in legno,

Al termine della Navata centrale è posta l’area presbiterale che reca uno stupendo Altare Maggiore in stile barocco in pietra locale progettato dall’ingegnere catanese Salvatore Sciuto – Patti e costruito nel 1935 in sostituzione del preesistente altare ligneo. Esso presenta due colonne con capitelli in stile corinzio che sorreggono un elegante timpano spezzato abbellito da merlature, recante al centro un elegante cartiglio; la parte retrostante dell’altare presenta altre due colonne simili che sorreggono il travone di sostegno della struttura abbellito in sommità da pinnacoli a carciofo. La parte superiore presenta le statue raffiguranti “La Speranza” e “La Carità” (opera dello scultore romano Mario Moschetti). Al centro è posta la nicchia coperta da un drappo rosso recante il fercolo settecentesco che reca la statua di “San Bartolomeo Apostolo”, Patrono della città di Giarratana che viene svelata e festeggiata in occasione dei vivaci festeggiamenti che ricadono il 24 Agosto di ogni anno comprendenti la Processione del simulacro per le strade cittadine salutate dalla sontuosa “Sciuta” contraddistinta dal lancio di “Nzaiareddi” dal sagrato dell’edificio sacro. Il catino absidale riporta un affresco raffigurante “La Gloria di San Bartolomeo”.

Nelle due Navate laterali vi sono posti eleganti Altari in cui sono collocati i dipinti settecenteschi raffiguranti “Santa Maria del Buon Consiglio e San Vincenzo Ferreri”, “La Conversione di San Paolo” e “Santa Maria del Carmine” (opere del pittore Marcello Vieri da Siena dipinte tra il 1795 e il 1799), “Il Martirio di San Giovanni Battista” e “Il Martirio di San Bartolomeo” (dipinto nel 1736 dal pittore palermitano Antonio Balistreri). Da citare anche la presenza del dipinto raffigurante “La Lavanda dei Piedi”, delle statue raffiguranti “Sant’Antonio Abate” e “Santa Maria Addolorata” e dell’urna di vetro contenente il corpo scheletrito di “Sant’Ilaria Martire” che riporta la dicitura “Corpo di Sant’Ilaria, Vergine Martire Protettrice della Gioventù Femminile di Giarratana e Titolare dell’Associazione di Azione Cattolica” a seconda dei titoli a cui questa “Santa Martire” è stata localmente consacrata.

Alla fine delle due Navate sono poste le Cappelle laterali consacrate al “Santissimo Sacramento” e a “Santa Maria del Carmine”.

La “Cappella del Santissimo Sacramento” è posta alla fine della Navata sinistra e reca un elegante Altare marmoreo delimitato da due colonne che sorreggono un elegante frontone di coronamento, al cui centro è posto un dipinto che raffigura “Il Cristo alla Colonna” proveniente dalla medievale Giarratana, che copre la nicchia in cui è posta la statua che raffigura il “Cristo legato alla Colonna” che viene esposta nel periodo della “Settimana Santa” assieme ad un largo telone noto come “Taledda” che ricopre per intero l’area dell’Altare Maggiore e in cui è raffigurata la “Passione di Cristo”.

La “Cappella di Santa maria del Carmine”, racchiusa da una cancellata in ferro battuto, è invece posta in fondo alla Navata destra e reca un elegante Altare simile a quello della cappella del “Cristo alla Colonna”, recante al centro una nicchia arcuata in cui è collocata una statua raffigurante la “Madonna del Carmine”.

Da ammirare infine la Sacrestia della Chiesa oltre a varie opere d’arte sacra contemporanee poste all’interno dell’edificio sacro.

Per informazioni più dettagliate visitate la pagina facebook della Parrocchia di Santa Maria Annunziata.

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