Giarratana, Festa di San Bartolomeo Apostolo

Giarratana

Festa di San Bartolomeo Apostolo

La festa che si svolge in onore di “Bartolomeo Apostolo” con cui si celebra il “Santo Patrono di Giarratana” il 24 Agosto di ogni anno (giorno in cui ricade la sua memoria liturgica), è una delle più importanti feste che si tengono all’interno della cittadina giarratanese che da onore al suo primo e principale “Patrono”. Questa ricorrenza è in procinto di essere iscritta all’interno del “Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia” (sito web reis.cricd.it).

La vivace festa consacrata al “Santo Apostolo Bartolomeo” è la più antica ricorrenza religiosa giarratanese consacrata al principale “Patrono” della piccola cittadina iblea che, oltre ad essere attesa per buona parte dell’anno, viene acclamata con gioia dai giarratanesi. I residenti e coloro che vivono altrove (ma che ritornano nella propria cittadina in occasione delle ferie estive), oltre a visitatori provenienti dai limitrofi centri urbani e ovviamente anche molti turisti, ammirano questa festività che è considerata tra le più importanti della Provincia di Ragusa, acclamando con gioia il simulacro del “Santo Patrono” che per buona parte dell’anno è collocato all’interno della Chiesa di San Bartolomeo Apostolo (anche se vi è un’altra statua del medesimo “Santo” posta all’interno della Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata).

I festeggiamenti del 24 Agosto sono organizzati dal “Comitato Festa San Bartolomeo” (i cui esponenti indossano dei fazzoletti rossi), e prevedono lo svolgimento delle due Processioni: quella “Diurna” contraddistinta dalla scenografica “Sciuta” caratterizzata dal lancio di tanti “Nzaiareddi” colorati, e quella “Serale” per gran parte della cittadina giarratanese. Oltre ai riti sacri si tengono anche vari tipi di eventi che allietano la solennità, ma soprattutto vanno citati gli imponenti spettacoli pirotecnici che sono tra i più rinomati del ragusano e comprendono appunto i fuochi della “Sciuta” (comprendenti il lancio degli “Nzaiareddi”) e quelli conclusivi che si effettuano dopo la Processione serale.

Storia di “San Bartolomeo Apostolo”

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Della vita di “San Bartolomeo Apostolo”, nato in Giudea (non si sa se prima o dopo di Cristo) si sa ben poco, dato che le sue notizie le si hanno da frammentarie fonti storiche citate nel Vangelo di Giovanni e negli Atti degli Apostoli (libri contenuti nel “Nuovo Testamento” della Bibbia.

Si sa che era conoscente dell’apostolo Filippo che, durante una predicazione tenuta da “Gesù Cristo” disse lui “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret”, ma Bartolomeo (noto anche come “Natanaele”) rispose “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?”. Filippo dicendogli “Vieni e vedrai” lo invitò ad incontrare Gesù che, appena vide Bartolomeo gli disse “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. Bartolomeo sentendosi un po’ spiazzato chiese al “Cristo” come sapeva di lui, e Gesè rispose “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. Bartolomeo capì che davanti a lui aveva il tanto atteso Messia ed esclamò “Rabbi (Maestro), tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”. A questa affermazione Gesù gli rispose “Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa”. Da allora Bartolomeo fece parte degli “Apostoli” che seguivano il “Cristo” lungo l’allora Giudea.

Dopo i fatti della “Morte e Resurrezione di Cristo”, secondo la tradizione cristiana l’Apostolo Bartolomeo andò a predicare il “Culto Cristiano” in Mesopotamia, Siria, Persia, India e Atropatene (attuale nazione dell’Azerbaigian), compiendo importanti miracoli (guarigioni, liberazioni dal demonio ecc…) e subendo il martirio presso quest’ultima area geografica anche se notizie certe di ciò non ve ne sono. Sempre secondo i Dottori della Chiesa “Sant’Agostino d’Ippona”, “Sant’isidoro di Siviglia” e “Beda il Venerabile” che molto probabilmente si affidarono a “fonti non scritte” o a documentazione ormai andata perduta (comprendenti il sopracitato operato del martire), l’Apostolo Bartolomeo venne ucciso mentre predicava nella regione dell’Atropatrene (anche se viene citata anche la Siria) venendo condannato a morte dall’allora sovrano Astiage che, istigato da alcuni sacerdoti che adoravano divinità oggi ritenute vicine al satanismo, venne condannato a morte venendo scuoiato vivo prima e in seguito decapitato presso la città nota come “Albanopoli”. 

Comunque sia non si sa con precisione come sia morto l’Apostolo, il periodo della sua morte e neppure il suo preciso operato, ma molto probabilmente egli cessò di vivere qualche decennio dopo la morte di Cristo (crocifisso nell’anno 33 d.C.). 

Le presunte reliquie dell’Apostolo Bartolomeo che venne proclamato “Santo” in quanto martirizzato per aver predicato il cristianesimo e la cui memoria liturgica ricade il 24 Agosto, nel periodo dell’Impero Romano vennero rinchiuse in una cassa, portate in Mesopotamia e qui seppellite molto presumibilmente nel periodo tra il 100 e il 200 d.C. (non si sa il nome della località in cui era posta la tomba dell’apostolo). L’urna con il corpo del “Santo Apostolo” venne però gettata in mare e, trascinata dalle correnti marine, riemerse presso l’isola di Lipari (facente parte dell’arcipelago delle Isole Eolie, facenti parte dell’attuale Provincia di Messina) nella data del 13 Febbraio 264 d.C.

La cassa, secondo la tradizione popolare, venne rinvenuta dal Vescovo Agatone (altra figura misteriosa del cristianesimo) che proclamò “San Bartolomeo” col titolo di “Patrono di Lipari e delle Isole Eolie”. In seguito il vescovo si rifugiò presso l’attuale località di Brucoli (frazione di Augusta) in Provincia di Siracusa presso le grotte poste all’interno dell’Eremo della Madonna dell’Adonai per sfuggire alle persecuzioni cristiane, mentre le spoglie del “Santo Apostolo” rimasero tumulate a Lipari. In seguito all’invasione araba della Sicilia avvenuta tra i secoli 800 e 900, venne ritrovata la tomba di “San Bartolomeo” e i suoi resti mortali vennero sparsi lungo l’attuale cittadina di Lipari. Le ossa vennero raccolte da un eremita che viveva sull’isola liparota che le raccolse (si dice grazie all’ausilio dello stesso “Santo” che gli apparve in sogno) e le ripose dentro un’urna che venne affidata ad una nave il cui equipaggio stava fuggendo verso la Campania. Questa nave sbarcò a Salerno e le ossa del “Santo Apostolo” vennero affidate al principe longobardo Sicardo che le portò a Benevento, in cui oggi sono poste all’interno della Basilica di San Bartolomeo Apostolo.

“San Bartolomeo Apostolo” è il protettore dei conciatori di pelli ed è invocato per le guarigioni delle malattie alla pelle. Oltre ad essere “Patrono di Giarratana”, in Sicilia è venerato a Lipari e Isole Eolie (ME), Geraci Siculo e Ustica (PA), Caltagirone (CT), Scicli (RG) e Città Giardino – Frazione di Melilli (SR).

[riduci]

Culto giarratanese a “San Bartolomeo Apostolo”

Il culto consacrato a “San Bartolomeo Apostolo” praticato presso la cittadina di Giarratana, o per meglio dire nell’area iblea a ridosso di essa, è piuttosto antico e risalirebbe al periodo altomedievale in quanto presso alcune chiese rupestri di epoca bizantina (in particolare quella nota come “Grotta dei Santi” posta in Contrada Pianetti presso la vicina cittadina di Palazzolo Acreide ma in territorio di Noto), era raffigurata la figura del “Santo Apostolo” che secondo la tradizione cristiana venne martirizzato per scorticamento e/o decapitazione.  più precisamente negli anni in cui venne costruita la cittadina medievale giarratanese sul sito collinare ora noto come “Terravecchia”, comprendente anche una grande chiesa consacrata al “Santo Apostolo” le cui rovine sono poste presso l’area meridionale del rilievo ibleo. Di questa chiesa si hanno notizie sin dagli anni 1308 – 1310 perché era registrata come “pagatrice della Decima” (un tributo verso le autorità ecclesiastiche vaticane).

Le origini dell’attuale festività secondo alcune fonti storiche risalirebbero al 1592 quando il Marchese di Giarratana Michele Settimo impose al comune il pagamento di una cospicua somma di denaro per finanziare i festeggiamenti del “Santo Apostolo” che venne ufficialmente riconosciuto come “Patrono di Giarratana”, di cui esisteva (ed esiste tuttora) un artistico simulacro cinquecentesco. Nel 1605 inoltre venne donata a Giarratana una reliquia appartenente a “San Bartolomeo Apostolo” da parte dell’allora Papa Paolo V e per l’occasione venne istituita la “Fiera di San Bartolomeo” in cui venivano venduti capi di bestiame e attrezzi agricoli, con lo svolgimento di giochi e gare. Nel 1611 in seguito all’editto del Viceré di Sicilia Pietro Giron dei Duchi di Ossuna, venne riconosciuto ufficialmente il titolo di “Patrono di Giarratana” a “San Bartolomeo”, mentre nel 1641 un editto dell’allora Arcivescovo di Siracusa Francesco D’Elia – Rossi (la cui arcidiocesi comprendeva allora anche Giarratana) fece in modo di rendere più solenne questa festività. Questa chiesa venne ampliata nel 1665 venendo riconsacrata da Monsignor Giovanni Capobianco (l’allora Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Siracusa che comprendeva al suo interno anche il territorio dell’attuale Provincia di Ragusa in cui è posta oggi Giarratana).

In seguito alla distruzione della cittadina giarratanese avvenuta in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693, la chiesa consacrata a “San Bartolomeo” crollò ma si salvarono un Altare seicentesco e il cinquecentesco simulacro che raffigura il “Santo Patrono”, che vennero ricollocati all’interno della Chiesa Madre dell’attuale cittadina giarratanese. Nel frattempo venne ricostruita la nuova Chiesa di San Bartolomeo con la collocazione di un nuovo simulacro (quello che oggi viene venerato e condotto in Processione).

La festa consacrata a “San Bartolomeo” continuarono sempre a svolgersi culminando nelle Processioni del simulacro del “Santo Apostolo” che avvenivano sempre il 24 Agosto di ogni anno per buona parte del 1800, secolo in cui venne istituita di fatto l’attuale “Fiera di San Bartolomeo” (che si svolgeva però da circa due secoli prima) tramite un decreto redatto dal parlamento Regno delle Due Sicilie e nota anche come “A Fera ‘o Patronu” (“La Fiera del Patrono”), e del 1900.

Oggi questa festa patronale è considerata appunto come una delle più importanti della Provincia di Ragusa, in quanto tutti i giarratanesi (tra cui anche coloro che in occasione del periodo estivo passano le ferie proprio presso Giarratana) danno onore al loro “Santo Patrono” assistendo ai solenni riti liturgici e ai fastosi festeggiamenti, i cui preparativi iniziano molti mesi prima con la produzione artigianale dei “Nzaiareddi” (le strisce di carta che vengono lanciate in aria durante la “Sciuta” che da inizio alla Processione Diurna del Santo, che vengono prodotte tagliando grandi fogli di carta colorata in varie strisce a cui viene applicato un chiodo, che funge da peso quando esse vengono lanciate in aria facendo in modo che dopo lo sparo cadono rapidamente a terra) e l’organizzazione generale dei festeggiamenti.

Questa festa prevede sempre lo svolgimento della “Fiera di San Bartolomeo” che ricade il 21 Agosto di ogni anno, l’organizzazione di spettacoli ed eventi di vario tipo, e ovviamente la presenza di scenografici spettacoli pirotecnici, che come detto in precedenza sono tra i più rinomati del ragusano e dell’area sudorientale della Sicilia. 

L’Ostensione invernale di “San Bartolomeo” durante la commemorazione del terremoto dell’11 Gennaio 1693

L’11 Gennaio di ogni anno presso la Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata si tiene la commemorazione del terremoto dell’11 Gennaio 1693, che distrusse l’antica Giarratana sul colle di Terravecchia uccidendo gran parte della sua popolazione, risparmiando però l’Altare e il simulacro di “San Bartolomeo”, posti oggi all’interno dell’odierno edificio sacro giarratanese.

In questo giorno, alle ore 15.00 le campane delle chiese giarratanesi suonano a lutto commemorando le vittime del terremoto, con a seguire l’inizio dell’Adorazione con la svelata del simulacro cinquecentesco raffigurante “San Bartolomeo” presso la Chiesa Madre.

Alle ore 17.30 viene recitato il Rosario, con a seguire la solenne Messa che commemora il sisma, che viene seguita da molti devoti che per l’occasione possono onorare il simulacro del “Santo Apostolo” che scampò alla furia distruttrice del sisma. Questa statua verrà esposta nuovamente in occasione dei festeggiamenti estivi in onore di “San Bartolomeo”.

I festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo Apostolo”

La “Scinnuta” del simulacro di “San Bartolomeo” e il periodo preparatorio della festa (16 Agosto)

Il mese di Agosto, dopo la vivace festività in onore di “Santa Maria della Neve” (5 Agosto) e gli eventi legati alla “Sagra della Cipolla di Giarratana” (14 Agosto), comincia il periodo festivo in onore di “San Bartolomeo Apostolo” che interesserà il periodo di tempo limitrofo alla data del 24 Agosto, giorno consacrato al “Santo Apostolo”.

Il 16 Agosto cominciano ufficialmente i riti in onore di “San Bartolomeo”. Alle ore 17.15 circa da Piazza dei Martiri Ungheresi della Libertà comincia il corteo dell’associazione musicale del “Tamburi di Giarratana” che sfila per il Corso XX Settembre suonando marce medievali, arrivando presso il piccolo sagrato della chiesa consacrata al “Santo Patrono” (nota appunto come “Piazza San Bartolomeo”) esibendosi in un piccolo concerto. Verso le ore 17.30 all’interno della chiesa viene celebrato il Rosario. Alle ore 18.00 avviene l’atteso rito della “Scinnuta” del simulacro di “San Bartolomeo”; la statua del “Santo Patrono” viene svelata le tra urla di invocazione e gli applausi dei fedeli presenti, venendo fatta scendere presso il presbiterio dell’edificio sacro e compiendo un “giro d’onore” per poi essere collocato al centro dell’area presbiterale, accompagnato da scampanii e spari di fuochi d’artificio.

Ha così inizio il periodo preparatorio alla festività patronale giarratanese che prevedono eventi di vario tipo che si svolgono nei seguenti giorni all’interno della cittadina iblea.

Il Triduo di Preparazione; la “Fiera di San Bartolomeo”, la “Giornata del Giarratanese nel Mondo” e la Vigilia della Festa (21, 22 e 23 Agosto)

Il 21 Agosto comincia il Triduo di Preparazione alla festa in onore di “San Bartolomeo”, comprendente i tre giorni che precedono la data del 24 Agosto in cui ricade la sontuosa festività. In questo periodo di tempo, all’interno della Chiesa di San Bartolomeo vengono celebrati il Rosario alle ore 18.00 e la Messa alle ore 19.00, mentre in Chiesa Madre viene esposta l’antica statua che raffigura il “Santo Apostolo”. In questi giorni vengono inoltre montate le artistiche luminarie per le strade cittadine, oltre al tradizionale mercatino di bancarelle.

Il 21 Agosto, primo giorno del Triduo, si celebra la secolare “Fiera di San Bartolomeo” ossia la grande esposizione di animali, attrezzi agricoli e prodotti tipici locali che si teneva dal 1600, ma che venne istituita ufficialmente da un decreto redatto dal governo del Regno delle Due Sicilie durante il 1800, nota anche come “A Fera ‘o Patronu” , che si tiene presso la Contrada Mandrevecchie. Si tratta di una delle più antiche fiere di bestiame della Sicilia. La fiera inizia alle ore 06.00 del mattino si tiene in aperta campagna. Qui vengono esposti molti capi di bestiame tra bovini (mucche, tori ecc…) di razza “Modicana”, ovini tra cui capre e pecore (molte delle quali di razza “Comisana”), equini (asini, muli, cavalli), volatili (galli, galline, tacchini, oche, anatre ecc…), conigli ecc… oltre a vari utensili per i lavori agricolo – zootecnici e ovviamente tanti prodotti tipici locali tra cui verdure e “primizie” di vario tipo provenienti dal territorio giarratanese e ragusano, di cui la locale “Cipolla di Giarratana”. A questa fiera, a cui partecipano da buona parte della Sicilia agricoltori, allevatori ma anche privati cittadini (e ovviamente anche tanti turisti), presenziano ovviamente le autorità preposte per salvaguardare la salute ed il benessere degli animali presenti. Alle ore 12.00 termina questa interessante fiera. La sera del 21 Agosto presso la Chiesa di San Bartolomeo si tiene una veglia di adorazione che dura fino alle ore 24.00.

Il 22 Agosto è invece la “Giornata del Giarratanese nel Mondo”, istituita nel 1992 con cui vengono riconosciuti i meriti di varie personalità di origine giarratanese che si è distinta nel resto del mondo, in cui si tengono rassegne ed eventi di vario tipo che culminano in spettacoli che si tengono alle ore 21.00. 

Il 23 Agosto, nell’ultimo giorno del Triduo, viene celebrata la “Vigilia della Festa” nel giorno che precede la data in cui il simulacro del “Santo Patrono” cittadino verrà celebrato. Alle ore 17.30 la banda musicale cittadina percorrerà in corteo le vie di Giarratana e il Corso XX Settembre, fermandosi di fronte al sagrato della Chiesa di San Bartolomeo effettuando un intrattenimento sinfonico. All’interno della chiesa comincerà la preghiera del Rosario alle ore 18.00, seguita dalla recita dei vespri in onore di “San Bartolomeo” delle 18.30. Alle ore 19.00 viene celebrata la solenne Messa con la partecipazione di moltissimi devoti. La sera della Vigilia proseguirà alle ore 21.30 circa  in Piazza Vittorio Veneto con spettacoli ed eventi, che culmineranno col concerto musicale curato da artisti locali che si protrarrà fino a tarda serata, con i giarratanesi che attendono con impazienza l’arrivo della tanto attesa festa celebrata in onore di “San Bartolomeo”.

La Festa di San Bartolomeo (24 Agosto)

I riti mattutini della festa

Il 24 Agosto hanno finalmente inizio i festeggiamenti consacrati a “San Bartolomeo Apostolo” con la prima Messa mattutina celebrata alle ore 07.30 all’interno della Chiesa consacrata al “Santo Patrono” cittadino, al cui termine verso le ore 08.30 seguirà un vivace scampanio accompagnato dallo sparo di colpi di cannone che annunzia l’arrivo del tanto atteso giorno di festa.

Alle ore 09.00 inizia il corteo della banda musicale cittadina che suonerà allegre marce per le vie di Giarratana annunziando ulteriormente l’arrivo della festa. Il corteo della banda musicale giarratanese (e, se in programma, di altre bande provenienti dai centri limitrofi) durerà per buona parte della mattinata comprendendo esibizioni musicali presso il sagrato della Chiesa di San Bartolomeo oppure all’incrocio tra i Corsi XX Settembre e Umberto I. Nel frattempo la chiesa rimane aperta con molti devoti che vanno a dare onore al simulacro di “San Bartolomeo Apostolo” per buona parte della mattinata.

Alle ore 11.00 comincia la solenne Messa, celebrata quasi sempre dall’Arcivescovo di Ragusa, che prevede la partecipazione delle principali autorità cittadine giarratanesi che renderanno al “Patrono” un omaggio floreale, e ovviamente di un alto numero di fedeli giarratanesi e no. Al termine della funzione cominciano i preparativi per condurre il simulacro di “San Bartolomeo” in Processione, mentre i fuochisti ultimano il collocamento dei cannoncini al cui interno sono posti gli “Nzaiareddi”.

La “Sciuta” e la Processione Diurna

Alle ore 12.00 il vivace scampanio delle campane della Chiesa di San Bartolomeo annunzia l’inizio della Processione Diurna, mentre i portatori del fercolo su cui è adagiata la statua del “Santo Patrono” si dispongono per sollevarlo; ha inizio così la “Sciuta” del pesante fercolo di “San Bartolomeo” che viene portato a spalla verso l’esterno della chiesa. Non appena il simulacro del “Santo Patrono” esce dal portale principale della chiesa, viene accolto dagli applausi e dalle invocazioni dei giarratanesi. Un forte sparo di fuochi artificiali annunzia l’uscita del “Santo Patrono” dalla chiesa che viene “accolto” dal lancio di numerosi “Nzaiareddi” colorati che danno vita alla scenografica “Sciuta”, accompagnata dal lancio di potenti fuochi pirotecnici diurni.

I portatori (contraddistinti da un fazzoletto rosso) scenderanno le scale poste di fronte alla chiesa con molta perizia reggendo in perfetto equilibrio il fercolo, per poi con molta fatica (acutizzata dalla forte calura estiva) ma anche con tanta devozione verso il “Santo Patrono” di cui stanno portando il simulacro, che verrà seguito da moltissima gente (e ovviamente dalla banda musicale). Dietro al fercolo con la statua del Patrono, ne seguirà un altro più piccolo (portato sempre a spalla) recante la Reliquia di “San Bartolomeo”.

La Processione si dirigerà in direzione del quartiere noto come “U Cuozzu” (posto poco più a nord della Chiesa di San Bartolomeo) inerpicandosi per le ripide salite di quest’area del centro storico giarratanese, andando in direzione della Chiesa di Sant’Antonio Abate in cui il corteo entrerà verso le ore 12.30 per una breve sosta di preghiera, in cui verrà recitata la preghiera dell’Angelus. La Processione riprenderà il suo tragitto uscendo dalla chiesa e dirigendosi verso il Corso Umberto I, andando in direzione della Piazza Vittorio Veneto. Qui, alle ore 13.30 circa, terminerà la Processione Diurna di “San Bartolomeo” con l’entrata del suo simulacro all’interno della Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata, che rimarrà esposto per tutta la giornata alla venerazione dei fedeli.

Terminano così i riti diurni della festa in onore di “San Bartolomeo Apostolo”.

La “Cena” e i riti serali della festa

Dopo la Processione Diurna, durante le ore pomeridiane la Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata diviene meta di molti devoti che vanno ad omaggiare il simulacro di “San Bartolomeo”; anche la chiesa consacrata al “Santo Patrono” cittadino rimane aperta.

Alle ore 17.00 inizia la seconda parte della vivace festa patronale giarratanese con la sfilata della banda musicale cittadina per le vie di Giarratana, percorrendo poi Corso XX Settembre per fermarsi di fronte al sagrato della Chiesa di San Bartolomeo per un breve intrattenimento musicale.

Alle 18.00 presso il sagrato della Chiesa di San Bartolomeo, inizia la “Cena” ossia la vendita all’asta di numerosi doni offerti al “Santo Patrono” (in maniera speciale prodotti tipici locali), il cui ricavato andrà devoluto in buona parte a scopi benefici.

Alle ore 20.30 presso la Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata viene celebrata la Messa serale in onore di “San Bartolomeo” con la presenza di molte persone che rendono onore al “Patrono” cittadino, che precede la Processione Serale del suo simulacro. Al termine della funzione il fercolo di “San Bartolomeo” viene posto su di un artistico carro trionfale con cui uscirà in processione per le strade del centro urbano giarratanese.

La Processione Serale e lo spettacolo pirotecnico finale

Alle ore 21.00 il vivace scampanio delle campane della Chiesa Madre di Santa Maria Annunziata annunzia l’inizio della Processione Serale del simulacro di “San Bartolomeo” che, non appena esce dal portale principale dell’edificio sacro, viene salutato oltre che con l’accensione di fuochi pirotecnici, anche dagli applausi e dalle urla di gioia dei presenti.

Il corteo con a capo il carro trionfale recante la statua del “Santo Patrono” stavolta compie un lungo giro per le vie del centro abitato di Giarratana venendo seguito da numerosa gente, ma anche accolto con molta gioia dai residenti. Vi sono piccoli spettacoli pirotecnici lungo il percorso oltre a vari momenti di preghiera, il tutto accompagnato dalle allegre note intonate dalla banda musicale cittadina.

Il tratto finale della Processione viene effettuato portando il simulacro a spalla percorrendo il Corso XX Settembre, per poi arrivare presso la Chiesa di San Bartolomeo verso le ore 23.00.

Il rientro in chiesa della statua del “Santo Apostolo” viene salutata con un interessante spettacolo di luci, suoni e giochi pirotecnici, oltre che dai rintocchi delle campane e ovviamente dal calore dei fedeli. Dopo l’entrata della Processione, la statua di “San Bartolomeo Apostolo” viene riposta all’interno del suo altare venendo salutata dalle grida di invocazione e dagli applausi dei devoti.

Verso le ore 24.30 presso la Contrada Presti (località posta poco più a nord di Giarratana), si terrà uno dei momenti più attesi di questa festa; lo spettacolo pirotecnico finale che andrà a concludere i festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo Apostolo”. Esso è uno dei più interessanti tra quelli effettuati nel ragusano per la lunghezza del suo svolgimento (circa un quarto d’ora), ma anche per i suoi giochi di colore accompagnati da forti colpi tonanti. Alla fine dei fuochi si conclude così la festa giarratanese consacrata a “San Bartolomeo Apostolo”.

L’Ottava della Festa di San Bartolomeo e la conclusione dei festeggiamenti (25 – 31 Agosto)

Il 25 Agosto si entra nel periodo conclusivo dei festeggiamenti in onore di “San Bartolomeo” con l’inizio del solenne Ottavario, ossia il periodo di otto giorni che va appunto dal 25 al 31 Agosto, data in cui ricade l’Ottava della festa consacrata al “Santo Patrono” di Giarratana. In questi giorni si tengono solenni Messe all’interno della Chiesa di San Bartolomeo che verranno celebrate alle ore 18.30.

Il 31 Agosto, Ottava della Festa, presso la Chiesa di San Bartolomeo verrà celebrata la Messa che concluderà il periodo festivo in onore del “Santo Apostolo”, a cui molti fedeli parteciperanno. Dopo la celebrazione tra grida di invocazione e applausi calorosi avviene il toccante rito della “Velata” della statua di “San Bartolomeo” che va a concludere ufficialmente il lungo periodo di festa che ha allietato l’ultima parte del mese di Agosto. I giarratanesi aspetteranno così con molta devozione l’anno successivo per poter assistere nuovamente alla festività consacrata al loro “Santo Patrono”.

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