*Giarratana, Area iblea di Contrada Margi (Piana di Contrada Margi, Insediamento Rurale Romano, Area iblea di Cozzo Ferraro – Serra Margi)

Giarratana

*Area iblea di Contrada Margi
(Piana di Contrada Margi, Villa Romana, Area iblea di Cozzo Ferraro – Serra Margi)

A sud di Giarratana è posta la vasta area rurale della Contrada Margi, collocata ad est del tratto giarratanese del Fiume Irminio nei pressi della confluenza con la Cava Manna (in prossimità del bosco di Calaforno). Questa zona è formata da una pianura collocata tra il Fiume Irminio che si raggiunge facilmente dalla SS 194 Giarratana – Ragusa, e i rilievi iblei di Serra Margi e Cozzo Ferraro, raggiungibili dalla S.P. 59 Giarratana – Modica. 

Questa zona, dall’alta valenza agraria data la presenza di fondi coltivati, è nota per la presenza di un sito archeologico di epoca romana riconducibile ad un agglomerato di casali rurali che si può raggiungere dalla SS 194 Giarratana – Ragusa tramite un vialetto delimitato da filari di pini posto alla nostra sinistra (venendo da Giarratana, dopo aver superato il ponte sul Fiume Irminio e gli imbocchi della S.P. 59 per Modica e della “Strada Comunale Rabbuina”).

Al termine di questa strada possiamo notare l’area archeologica in cui sono poste le rovine di questo antico casale risalente al II secolo d.C. (101 – 200 d.C.), erroneamente o meglio dire “comodamente” definito “villa romana”  anche grazie alla presenza della ben più nota “Villa di Orto Mosaico” posta a sud della cittadina giarratanese (vedi link “Villa Romana di Orto Mosaico” nella pagina precedente per saperne di più). Infatti non era una “villa” ma un “vicus paganus” ossia un’antica masseria composta da vari edifici che ospitavano le abitazioni di coloro che lavoravano nel fondo limitrofo, oltre a stalle, magazzini, palmenti e fornaci. Del sito archeologico, studiato a partire dall’anno 1988, affiorano i basamenti degli edifici (a sezione quadrangolare) che si affacciavano presso un ampio cortile interno in cui sono stati rinvenuti i resti di una fornace utilizzata per la produzione di laterizi, mentre a nord vi sarebbero i resti di un granaio e di una strada carraia. Presso questi ruderi sono stati rinvenuti anche vari reperti litici e metallici ovviamente di epoca romana. 

L’area alta della Contrada Margi è invece raggiungibile sia dalla S.P. 59 Giarratana – Modica (posta dopo il ponte sul Fiume Irminio) che conduce all’area alta sulla sommità della “Serra Margi” (il rilievo che domina l’area sopracitata), e dalla “Strada Comunale Rabbuina” che conduce alle alture di quest’ultima contrada posta al confine col territorio di Ragusa (il cui imbocco è posto presso la SS 194 presso un bivio posto qualche chilometro a sud della S.P. 59, andando alla nostra sinistra venendo da Giarratana) che invece conduce all’area bassa. Questa zona iblea è nota anche come “Cozzo delle Anticaglie”.

L’area iblea della “Serra Margi” comprende il rilievo noto come “Cozzo Ferraro” posto ad ovest in posizione dominante rispetto alla piana in cui sono posti i ruderi del sopracitato insediamento romano. Ai piedi di questo sistema montuoso vi sarebbero collocati molti ruderi di antichi terrazzamenti delimitati da muri a secco, ma secondo alcuni studi archeologici condotti nell’area qui vi sarebbero i resti di un’antica basilica di epoca bizantina risalente al V secolo d.C. (401 – 500 d.C.), collocata a poca distanza dall’insediamento romano (terreni retrostanti al sito archeologico?) ma in posizione limitrofa alla Serra Margi. Molto probabilmente l’area in cui questo sito è collocato la si raggiunge dalla “Strada Comunale Rabbuina” tenendo come riferimento ampi terrazzamenti o spiazzali in cui dovrebbero esserci basamenti di mura perimetrali.

Va detto infine che presso l’intera area della Contrada Margi possiamo ammirare caseggiati rurali di diverse epoche, mentre dalla sommità dei limitrofi rilievi si può godere di un’ottima vista panoramica sulle limitrofe aree iblee poste tra i territori di Giarratana e Ragusa, tra cui il Lago di Santa Rosalia, il Fiume Irminio e il bosco di Calaforno. 

Torna indietro