*Giarratana, Sorgenti e Valle del Fiume Irminio (Tratto a nord di Giarratana: Sorgenti Berlinga e Favara – Bosco Marchesa – Portella – Neviera Grande, Confluenza col Torrente Miele, Contrada Canalotto, Contrade Cascarano – Scenza e ex Ferrovia SR – RG – Vizzini,  Confluenza col Torrente Liequa; Tratto a sud di Giarratana: Gagliano – Vignazza – Piano del Conte – Mulino Dronco, Confluenze con i Torrenti Cuccovio e San Giorgio, Diga e Lago di Santa Rosalia)

Giarratana

*Sorgenti e Valle del Fiume Irminio

Cenni generali sulla Valle del Fiume Irminio

Il Fiume Irminio è il più importante corso d’acqua della Provincia di Ragusa lungo circa 52 km che nasce presso i rilievi di Contrada Marchesa (a sudovest del Monte Lauro) in territorio giarratanese, lambendo la cittadina di Giarratana a sud della collina di Terravecchia e ricevendo le acque dei Torrenti Miele, Liequa, Tiracavalli, Cuccovio, San Giorgio, per poi scendere in territorio di Ragusa in cui viene sbarrato da una grossa diga in Contrada Santa Rosalia formando un invaso artificiale noto appunto come “Lago di Santa Rosalia” (uno dei laghi artificiali più importanti della Sicilia) continuando la sua discesa in territorio ragusano lambendo ad est la città capoluogo (in particolare l’area occupata dallo storico quartiere di Ragusa Ibla) ricevendo le acque dei Torrenti Mastratto, Cava Volpe, Ciaramite – Misericordia, San Leonardo e Santa Domenica oltre ad altri corsi d’acqua minori, delimitando i confini territoriali tra i territori di Ragusa e Scicli, sfociando nel Mare Ionio in località “Torre Giardinelli”.

In epoca greco – romana questo fiume lo si riteneva sacro al dio Hermes (noto anche come “Mercurio”) in quanto lungo le sponde di questo fiume la divinità si innamorò della ninfa “Dafnide” e dalla cui unione nacque il semidio Dafni; ciò venne citato anche dal filosofo Plinio il Vecchio (vissuto in epoca romana) nella sua opera nota come “Naturalis Historia”.

Il Fiume Irminio, che un tempo aveva una vasta portata idrica (essendo stato anche “navigabile” nelle aree più a valle) scorre circondato da una vasta macchia mediterranea (formata prevalentemente da alberi di eucalipto, pino marittimo, salici, platani orientali oltre che da vasti canneti) che danno rifugio anche a varie specie animali. Nelle acque del fiume sono presenti varie specie animali di cui, oltre a mammiferi, anfibi, rettili ed insetti tipici delle aree iblee, vanno citate le varie specie ittiche comprendenti pesci di acqua dolce (rovelle, trote, anguille e carpe nelle aree antistanti al Lago di Santa Rosalia) a cui si aggiungono lumache e granchi di fiume.

Tratto a nord di Giarratana: Sorgenti Berlinga e Favara – Bosco Marchesa – Portella – Neviera Grande, Confluenza col Torrente Miele, Contrada Canalotto, Contrade Cascarano – Scenza e ex Ferrovia SR – RG – Vizzini,  Confluenza col Torrente Liequa

Il Fiume Irminio si origina in territorio giarratanese presso la Contrada Marchesa, un tavolato roccioso posto a sudovest del Monte Lauro raggiungibile dalla S.P. 12 Giarratana – Buccheri, in cui è posto anche l’ingresso dell’Area Attrezzata “Monte Lauro”comprendente il Bosco di Contrada Marchesa (l’ingresso è posto sulla nostra sinistra venendo da Giarratana ed è individuabile grazie alla presenza di un blocco di pietra lavica in cui è inciso il nome di questa area boschiva). Seguendo il sentiero principale all’interno del bosco, arriviamo presso un bivio in cui a sud si prosegue per il sentiero mentre a nord tramite una stradina raggiungiamo la principale fonte da cui si origina il fiume, nota come “Sorgente Berlinga” in cui è posto una fonte – abbeveratoio alimentata con le acque proveniente da questa sorgente.

Poco più a sud il corso d’acqua viene alimentato dalle acque provenienti dalla vicina “Sorgente Favara” posta nell’area nordorientale della “Contrada Montagna” al confine col territorio di Monterosso Almo (raggiungibile da una stradina posta dietro l’azienda Eurocarni il cui ingresso è posto presso la S.P. 11 Monterosso – Buccheri), da cui si origina un ruscello delimitato da filari di alberi che a sudest del rilievo noto come “Poggio Cantarello” si immette nel corso d’acqua che si origina dalla Sorgente Berlinga. La confluenza con i due corsi d’acqua la si può ammirare dal sopracitato sentiero principale, che percorreremo arrivano ad un primo guado che attraversa il tratto iniziale del Fiume Irminio.

Seguendo questo sentiero andiamo verso sud dirigendoci verso l’area del colle di Terravecchia in cui sono poste le rovine dell’antica Giarratana risalendo il limitrofo rilievo, mentre se si ha intenzione di continuare a seguire il fiume basta seguire il suo corso più a valle tramite stradine sterrate arrivando presso l’area nota come “Portella”, che si può anche raggiungere dalla S.P. 12 tramite una mulattiera nota come “Strada Comunale della Portella” (ubicata dopo una serie di tornanti presso l’area del Monte Cortese in cui possiamo notare una casa cantoniera ed una masserie, il tutto posto sulla nostra sinistra venendo da Giarratana; percorrendo questa strada bisogna andare verso sudovest) facendo però attenzione in quanto questo tratto della valle solcata dal Fiume Irminio è piuttosto difficoltoso da esplorare. In questa zona nota anche come “Portella dei Francesi” in quanto nell’anno 1299 in seguito alla “Guerra del Vespro” vi fu una cruenta battaglia tra gli eserciti angioini (molti dei quali di nazionalità francese) e aragonesi alle porte dell’antica Giarratana posta sul colle di Terravecchia (la cui sommità la si può raggiungere da alcuni sentieri scoscesi andando verso ovest).

Nell’area limitrofa possiamo ammirare i ruderi di antichi mulini ad acqua alimentati dalle acque del fiume e quelli dell’antica “Neviera Grande”, ossia un edificio semi rupestre in cui durante l’inverno veniva immagazzinata la neve sotto forma di blocchi che venivano utilizzati per alimentare il freddo all’interno delle ghiacciaie in cui venivano conservati alimenti deteriorabili (la neve veniva anche utilizzata per la preparazione di gelati, granite e sorbetti).

Poco più a sud il Fiume Irminio, alimentato da vari ruscelli che si originano dalle limitrofe alture, riceve le acque del Torrente Miele a sud del colle di Terravecchia (ad ovest del Monte Cortese) presso la Contrada Canalotto, area raggiungibile sia dalla S.P. 12 imboccando una traversa posta a sud del Monte Cortese (delimitata da due pilastri con due nicchie) oppure dal tratto dell’ex Ferrovia Siracusa – Ragusa – Vizzini che si collegava a Palazzolo Acreide imboccando da Giarratana la Via Stazione fino all’ex fermata ferroviaria (ora abitazione privata) proseguendo lungo la “Strada Comunale Cascarano” fino alla curva sul Fiume Irminio percorrendo il sentiero di fronte a noi che costeggia il corso d’acqua. In questa zona vi sono molti ruderi rupestri situati sui limitrofi rilievi di Terravecchia, Contrada Cava, Cascarano, Scenza e Canalotto (posti a ridosso del fiume) oltre ad antichi terrazzamenti e caseggiati rurali.

Dalla Contrada Canalotto, il Fiume Irminio scende in un’ampia vallata posta tra le Contrade Gagliano e Vignazza venendo scavalcato dalla S.P. 57 Giarratana – Palazzolo Acreide, bagnando un’ampia area agricola posta ad est della cittadina giarratanese in cui vi sono anche molti casali e masserie rurali. Ad est di Giarratana il Fiume Irminio riceve le acque del Torrente Liequa in località “Piano del Conte”, area raggiungibile dalla “Strada Comunale Monterotondo” posta al termine di Via dei Martiri nella periferia sudorientale della cittadina giarratanese; infatti qui possiamo ammirare il particolare rilievo della Contrada Monterotondo in cui è collocato un sito archeologico di epoca romana.

Tratto a sud di Giarratana: Piano del Conte – Mulino Dronco, Confluenze con i Torrenti Tiracavalli, Cuccovio e San Giorgio, Diga e Lago di Santa Rosalia

Il Fiume Irminio, dopo aver ricevuto le acque del Torrente Liequa, scende a sud di Giarratana ricevendo le acque del Torrente Tiracavalli (corso d’acqua che attraversa la cittadina giarratanese) nell’area meridionale di Contrada Piano del Conte, raggiungibile dalla traversa posta dietro il Cimitero cittadino (posto sulla SS 194 Giarratana – Ragusa), attraversando il piccolo ponticello sul Torrente Tiracavalli e seguendo un sentiero che conduce verso sud. Qui sono posti i ruderi di un mulino ad acqua noto come “Mulino Dronco” di cui restano in piedi solo parte della conduttura nota come “Saia” che canalizzava le acque dei limitrofi corsi d’acqua sotto l’edificio principale (ormai diroccato) azionando la macina del palmento interno.

Dalla SS 194 per Ragusa andiamo in direzione della “Locanda Angelica” imboccando la “Strada Comunale Mulino delle Isole” che conduce in Contrada Piano Manna (presso l’area naturalistica del Bosco di Calaforno) e da qui, sulla nostra sinistra, possiamo ammirare la confluenza tra il Torrente Cuccovio (corso d’acqua che si origina in Contrada Ulbisate a nord di Giarratana, che scorre ad ovest della cittadina giarratanese) e il Fiume Irminio posta in Contrada Orto Marchese che si può ammirare dalla suddetta strada dal ponticello che scavalca il tratto finale del torrente. Questa strada lambisce buona parte del tratto a sud del Fiume Irminio in adiacenza dell’area di Piano Manna.

Il fiume comincia a lambire l’area orientale di Calaforno posta tra le Contrade Piano Manna, Torcicoda e Margi ricevendo le acque del Torrente San Giorgio, che è il corso d’acqua che attraversa il Bosco di Calaforno che un tempo alimentava alcuni mulini ad acqua (vedi sezione riguardante l’area naturalistica di Calaforno nella pagina precedente per saperne di più).

Il Fiume Irminio a sud del bosco di Calaforno entra in territorio di Ragusa bagnando le Contrade Rabbuina, Formica, Capo Cervo e Cozzo Priccio fino alla Contrada Santa Rosalia dove il corso d’acqua scende in un’ampia valle sbarrata a sud da un’alta diga che forma il “Lago di Santa Rosalia”, uno dei laghi artificiali più importanti della Sicilia.

Il Lago di Santa Rosalia (posto in territorio ragusano ma posto a poca distanza da Giarratana) venne a formarsi nel 1983 in seguito alla costruzione dell’omonima diga che venne costruita a partire dal 1976 (il progetto dell’invaso risale al 1964) incanalando le acque del Fiume Irminio e dei Torrenti Bafarano, Dirupo Rosso e Gria il cui scorrimento ha formato un profondo lago artificiale divenuto habitat di numerose specie animali oltre a divenire un’area lacustre molto importante per l’intera area iblea con la presenza di infrastrutture turistiche (agriturismi) ed aree iblee limitrofe ad alta valenza naturalistica (Cozzo Priccio, Bafarano, Dirupo Rosso, Cava Gria, Cava Volpe, Torre San Filippo e Cava Mastratto).

All’interno del lago non è consentita la balneazione, mentre le attività di pesca sono fortemente regolamentate in quanto bisogna richiedere l’apposito tesserino alle autorità locali; va comunque praticata la pesca  di tipo “sportivo” con rilascio immediato dei pesci catturati che devono assolutamente rimanere in vita (fattore che vale per tutte le attività di pesca svolte in tutto il corso del fiume). 

Va detto infine che lungo tutto il sopracitato corso del Fiume Irminio è vietato accendere fuochi, lasciare rifiuti, effettuare la balneazione e ovviamente danneggiare flora e fauna locale.

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