*Ispica, Cava Carrubba – Lavinaro

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Ispica

*Cava Carrubba – Lavinaro
(Maddaura – Carrubba – Feudi Bruno e Vaccaro – Gianlupo – Cancaleo – Torrente Lavinaro)

La zona orientale del territorio ibleo di Ispica è solcata dal Torrente Carrubba, che nasce in Contrada Maddaura al confine col territorio rosolinese (Contrada Ucceri).

Questo corso d’acqua, dopo aver ricevuto le acque del torrente Lavinaro, si immette nel Pantano Longarini, grande specchio d’acqua salmastra posto a confine con i territori di Ispica (Santa Maria del Focallo) e Pachino, lungo la linea di confine tra le Province di Ragusa e Siracusa.

Si tratta di un corso d’acqua di modesta portata idrica che si presenta secco con scorrimento idrico dovuto al fatto che buona parte del suo corso funge da “canale di drenaggio” per i terreni agricoli circostanti.

Dalla Contrada Maddaura raggiungibile dalla S.P. 49 “Ispica – Pachino” (imbocco dalla SS 115 “Ispica – Rosolini) tramite le Traverse “Cavafilo” (a nord dell’Oleificio Rizza) e “Ponte Cipolla” (ad est della “Fortezza Bruno” andando in direzione “Contrada Ponte Cipolla”) tramite strade sterrate alla nostra sinistra.

Il torrente attraversa vari siti collinari di cui il principale è il “Cozzo Maltempo”, scendendo nell’area nota come “Carrubba” in cui vi sono vari ruderi rurali, ma anche zone adibite a terreni agricoli con aree serricole.

Qui vi sono varie proprietà appartenenti alle famiglie Modica, Bruno e Vaccaro.

Questa zona è solcata anche dal Torrente Lavinaro, noto anche come “Lavinaro Bruno”, che delimita il confine tra i territori comunali di Ispica e Pachino.

Quest’ultimo corso nasce in territorio di Noto in Contrada Cipolla delimitando una vasta area posta tra le zone di Belliscala, Maccari, Burgio (in territorio siracusano) e Carrubba (che da il nome al corso d’acqua) e Gianlupo in territorio ispicese.

In queste aree vi sono le masserie feudali delle famiglie Bruno (a sud della S.P. 49 il cui accesso è delimitato da un cancello di ferro battuto posto dopo la traversa “Pantano Secco” che conduce alla Contrada Marza quindi a Santa Maria del Focallo) e Vaccaro (a nord della S.P. 49 raggiungibile dalla Traversa Gianlupo posta a sinistra di una vecchia casa cantoniera) ormai in rovina.

A sud della Contrada Gianlupo, presso la S.P. 49, vi è la confluenza tra i Torrenti Carrubba e Lavinaro, la cui unione forma un canale scavalcato in territorio siracusano dalla S.P. 22 “Pachino – Ispica” (corrispondente alla S.P. 49 situata in territorio ragusano).

Questo corso d’acqua, costeggiato ad ovest da una stradina posta a sud della S.P. 49 (imbocco posto alla nostra destra venendo da Ispica prima del ponte ubicato presso il confine tra le due province), come detto prima, sfocia presso il Pantano Longarini.

Da qui raggiungiamo anche l’area nota come “Cancaleo” posta nell’estrema area orientale del territorio comunale ispicese, formata da una vasta pianura molto fertile al centro della quale è posta una piccola tenuta feudale divenuta una struttura ricettiva (per saperne di più visita il sito www.tenutacancaleo.it).

Questa zona, oltre ad essere importante per l’agricoltura, lo è anche dal punto di vista naturalistico per la presenza di una folta macchia mediterranea.

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