*Ispica, Cava Scardina

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Ispica

*Cava Scardina
(Cava del Signore – Scardina – Cipolla – Bufali)

La Cava Scardina fotografata dalla SS 115 per Rosolini.

L’estremità settentrionale del territorio ibleo ispicese è delimitata dalla Cava Scardina, solcata dall’omonimo torrente.

Essa è una cavità di tipo ibleo che va a delimitare il confine col limitrofo territorio rosolinese,  e a sua volta quello tra le Province di Ragusa e di Siracusa.

La cavità è nota anche come “Cava del Signore”.

La cava è raggiungibile dalla SS 115 “Ispica – Rosolini” (che la scavalca tramite il cosiddetto “Ponte Cipolla”), imboccando la traversa d’ingresso per la ditta vitivinicola “Curto”, dalla quale imbocchiamo il sentiero a ridosso dei rilievi di Contrada Sulla andando verso settentrione, oppure immettendoci presso la S.P. 48 “Conocchielle – Scorsone” (seguendo le indicazioni per quest’ultima contrada) dalla quale dobbiamo a nostra volta percorrere le traverse poste alla nostra destra.

Questa cavità è raggiungibile anche dal territorio rosolinese tramite la S.B. 7 “Ristallo – Masicugno” (imbocco posto nei pressi del mobilificio “Pulino” andando in direzione dell’Eremo di Croce Santa), dalla quale imbocchiamo a nostra volta varie traverse poste a sud che conducono presso il ciglio della cavità


Una tomba rupestre posta presso la Cava Scardina.

Questa cava nasce presso il confine tra i territori comunali di Ispica e Rosolini tra le Contrade Scorsone e Commaldo Inferiore.

Nella cava vi sono rovine di necropoli rupestri di epoca protostorica e alto medievale.

La più interessante di esse è posta in Contrada Commaldo Inferiore (in territorio rosolinese), ed è contraddistinta dalla presenza di una camera sepolcrale avente vari loculi scavati al suo interno.

L’area di Cava Scardina è caratterizzata anche dalla presenza di concrezioni rocciose, coperte da una folta vegetazione.

Lo sbocco della cava lo si può ammirare dal “Ponte Cipolla” sulla SS 115.

Ad est della SS 115 il Torrente Scardina entra nell’area in cui sono poste le Contrade Uccieri e Cipolla (quest’ultima rappresenta una porzione appartenente al territorio comunale di Noto), presso le quali viene incanalato in un lungo canale costeggiato da terreni coltivati e da un piccolo colle noto come “Poggio Calamiccio” (estrema propaggine nordoccidentale del Promontorio di Pachino) entrando del tutto in territorio ispicese.

Il torrente costeggia quindi aree occupate da impianti serricoli scorrendo fino alla Contrada Bufali scorrendo nei pressi del Poggio Salmeci immettendosi nel Torrente Favara, corso d’acqua facente capo all’area iblea di Cava d’Ispica che sfocerà presso la località balneare di Santa Maria del Focallo.

In questa zona, presso la località “Poggio Gallarazzo” vi sono rovine rupestri riconducibili ad un insediamento neolitico (per saperne di più vedi il link “Area iblea e rovine di Poggio Gallarazzo” posto nella pagina precedente).

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