*Ispica, Area iblea e rovine di Cava Albarcara

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Ispica

*Area iblea e rovine di Cava Albarcara
(Scorrione – Lanzagallo – Catacombe Rupestri)

Da Ispica imbocchiamo la S.P. 46 “Ispica – Pozzallo” in direzione della città portuale pozzallese, fino all’imbocco della S.P. 86 “Zappulla – Scorrione – Ispica” seguendo le indicazioni per la “Villa Modica”.

Percorrendo questa strada bisogna oltrepassare il sottopassaggio della “Ferrovia Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi” (sotto il quale scorre la Cava Salvia), proseguendo fino alla prima traversa alla nostra sinistra che conduce allo sbocco della Cava Albarcara.

Questa cavità iblea si origina in territorio modicano in località “Mandra Vecchia” in cui è collocata la sorgente del Torrente Scorrione dalla modesta portata idrica, che più a valle si immette presso il Torrente Favara (che a sua volta si origina dalla Cava d’Ispica).

Questa cava attraversa le Contrade Albarcara e Lanzagallo.

Quest’ultima zona è caratterizzata da rilievi iblei che separano la Cava Albarcata dalla dalla limitrofa Cava Salvia.

Le pareti della Cava Albarcara (in particolare l’area di Contrada Scorrione, posta nella parete nord della cava) presentano vari siti rupestri riconducibili a siti funerari di epoca protostorica (età del bronzo), ma anche vasti siti catacombali di epoca paleocristiana aventi diversi loculi al suo interno.

Molte di queste catacombe sono state riadattate dai pastori locali fungendo così da “ovili rupestri” di tipo fortificato. Vi sono anche sepolcri ad “arcosolio” scavati nella roccia.

L’area di Lanzagallo presenta invece un’altopiano roccioso collocato come detto prima tra le Cave Albarcara e Salvia – Martorina, raggiungibile da varie traverse sterrate poste alla nostra destra (venendo da Ispica) sulla S.P. 86.

Qui, immersi nella folta macchia mediterranea, vi sono ruderi di insediamenti rurali di varie epoche e molto probabilmente anche siti funerari formati da fosse scavate nella roccia.

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