Ispica, Chiesa della Sciabica

Homepage – IspicaChiesa della Sciabica

Ispica

Chiesa della Sciabica
(Ex Chiesa di Santa Maria Immacolata)

Dalla Piazza Sant’Antonio, alla destra dell’omonima chiesa, raggiungiamo la vicina Piazza II Ottobre in cui è collocata la cinquecentesca ex Chiesa di Santa Maria Immacolata, meglio nota come “Chiesa della Sciabica”.

L’edificio prende dal nome dell’antica e omonima congregazione nata nel 1515 (attuale Arconfraternita di Sant’Antonio Abate) che la fece erigere nel 1576 sulla parte alta dell’antica città di Spaccaforno (laddove ora è ubicata l’attuale Ispica), che allora era in gran parte posta sul fondo dell’omonima cava presso l’attuale area archeologica del “Parco Forza”.

Essendo allora la chiesa più “giovane” della città di Spaccaforno, essa resistette alle scosse del terremoto dell’11 Gennaio 1693 che distrusse quasi del tutto l’antico centro abitato.

Nonostante ciò la chiesa venne gravemente danneggiata dal sisma.

Dopo vari interventi di restauro la Chiesa passò alla Congregazione dei Gesuiti di Ispica, a cui appartenne fino alla seconda metà del 1800 quando venne chiusa al culto in seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico, emanato dall’allora Regno d’Italia nel 1866.

La Chiesa venne quindi abbandonata cadendo ovviamente in rovina, venendo restaurata durante gli anni 2000.

Nel 2007 la chiesa è stata restaurata e riaperta al pubblico venendo utilizzata come “spazio espositivo” in cui si tengono mostre ed eventi culturali di vario tipo.

Il prospetto della Chiesa della Sciabica, delimitato da un pilastro nel suo vertice sinistro, possiede una semplice facciata in stile gotico – catalano il cui portale d’ingresso di forma rettangolare è raggiungibile da una rampa di scale.

Su di esso vi è un timpano semicircolare su cui è collocata la finestrella tonda posta al centro del frontone triangolare che corona l’edificio.

Accanto vi è collocata la porta laterale in cui vi è ancora lo spazio in cui era posta la “ruota” in cui venivano lasciati i bambini indesiderati.

Sul retro è posta la piccola torretta campanaria, che funge da “campanile” per l’adiacente Chiesa di Sant’Antonio Abate.

L’interno della chiesa possiede un’unica Navata in cui vi sono tuttora le tracce degli Altari che sono stati o smontati (l’Altare Maggiore è stato portato presso la Chiesa dell’Eremo di Santa Maria delle Grazie) o distrutti.

I corredi sacri dell’edificio sacro sono stati posti all’interno di altri luoghi sacri.

Da ammirare l’originaria pavimentazione ceramica rimasta intatta e sottoposta ad accurati restauri.

Come detto prima, l’interno di questa chiesa viene utilizzato per mostre e rassegne artistico – culturali che si tengono durante l’anno presso la cittadina ispicese.

Per saperne di più visita la pagina facebook dell’Arciconfraternita di Sant’Antonio Abate.

Torna indietro