Ispica, Ex Monastero Benedettino di San Giuseppe

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Ispica

Ex Monastero Benedettino di San Giuseppe
(Ex Pretura – Carcere di Ispica e Ex Chiesa di San Giuseppe)

Presso il tratto occidentale del Corso Vittorio Emanuele, tra le Vie Luigi Cadorna e Luigi Capuana è collocato l’ex Monastero di San Giuseppe appartenente un tempo alle suore benedettine.

Ad oriente di questo edificio era posta la vecchia Chiesa di San Giuseppe  che venne demolita negli anni 1960.

Il preesistente convento era stato costruito presso l’antica Spaccaforno nel periodo precedente all’anno 1661, periodo in cui si hanno i dati più antichi riguardanti l’edificio sacro.

Il convento benedettino crollò in seguito al terremoto dell’11 Gennaio 1693.

Il nuovo edificio conventuale comprendente la Chiesa di San Giuseppe venne riedificato pochi anni dopo il sisma per volere del Marchese Francesco V Statella presso l’attuale sito di Corso Vittorio Emanuele (un tempo nota come “Via Lunga Piazza”).

Dopo la sua costruzione, l’edificio conventuale ospitò la comunità femminile benedettina della nuova Spaccaforno (odierna Ispica) fino alla seconda metà del 1800.

In seguito al decreto di eversione dell’asse ecclesiastico redatto nel 1866 dall’allora Regno d’Italia, il convento venne espropriato alle suore benedettine divenendo sede della “pretura” cittadina, mentre la chiesa rimase consacrata.

Tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900 si tentò la costituzione di un Ospedale all’interno di questo convento con la costituzione di un’Opera Pia intitolata appunto a “San Giuseppe”, ma di ciò non se ne fece più niente (ciò avvenne anche a causa delle due guerre mondiali avvenute nei primi decenni del 1900).

Nel secondo dopoguerra la Chiesa di San Giuseppe rimase in parte aperta al culto e vi era l’intenzione di riconsacrarla ed elevarla a “sede parrocchiale”.

Nonostante ciò venne venduta ad un privato dalla Diocesi di Noto e demolita negli anni 1960 (e ciò avvenne non senza polemiche da parte degli ispicesi).

Nel 1967 presso il “Quartiere 167” (periferia sudoccidentale di Ispica) cominciò la costruzione terminata poi nel 1971 dell’attuale chiesa appartenente alla parrocchia consacrata al “Santo Patriarca”, quest’ultima istituita l’1 Luglio 1966 (vedi “Chiesa di San Giuseppe” nella pagina precedente per saperne di più).

Al posto della preesistente chiesa settecentesca, a fianco dell’ex monastero ora troviamo un moderno edificio sede di esercizio commerciale (supermercato) posto ad angolo con la Via Luigi Capuana. 

Questa chiesa aveva una facciata in stile semplice che recava un portale rettangolare sormontato da un travone su cui era posta una finestra, coronata in sommità da un frontone triangolare.

Il prospetto dell’adiacente edificio conventuale si presenta delimitato da imponenti pilastri a capitello tuscanico.

La facciata, divisa in due ordini, presenta in quello inferiore un portale centrale sormontato da un timpano semicircolare a base aperta, che al centro reca eleganti fregi decorativi.

Di fianco vi sono poste quattro aperture rettangolari (due per lato) sopra cui vi sono altrettante finestrelle.

L’ordine superiore reca cinque finestre rettangolari in stile semplice.

Il prospetto di Via Luigi Cadorna presenta una finestra settecentesca abbellita da un timpano semicircolare a base aperta, e due accessi arcuati.

L’interno dell’ex convento ospita ancora le stanze conventuali (che sono state in seguito modificate) aventi ancora elementi architettonici settecenteschi, che si affacciano presso il cortile interno che fungeva da “chiostro”.

Oggigiorno l’ex Convento è chiuso, ma andrebbe restaurato e riconvertito preferibilmente ad uso turistico – culturale.

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