Ispica, Palazzo Bruno di Belmonte

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Ispica

Palazzo Bruno di Belmonte
(Municipio di Ispica)

Lungo il centrale Corso Umberto I tra le Vie Mazzini e Bonghi, troviamo l’imponente Palazzo Bruno di Belmonte, attuale sede municipale della città di Ispica.

Si tratta di uno dei più importanti palazzi in stile liberty dell’intera Sicilia fatto erigere dall’aristocratica famiglia dei Baroni Bruno di Belmonte, proprietaria di diversi terreni e “feudi” tra i territori di Ispica, Modica nel ragusano, e Noto, Rosolini, Pachino, Portopalo nella limitrofa zona meridionale della Provincia di Siracusa (di questa zona basti citare il Castello Tafuri a Portopalo e il Feudo Burgio nella zona meridionale del territorio comunale di Noto, a poca distanza da Pachino).

Viene anche chiamato “U Castieddu” per la sua forma simile ad una fortezza medievale.


L’elegante Palazzo Bruno di Belmonte, sede del Municipio di Ispica.

Questa famiglia, proprietaria anche di diversi palazzi storici ad Ispica, fece erigere in prossimità dell’ormai diroccato  Palazzo dei Statella (il cui portico di ingresso è collocato di fianco all’edificio qui descritto) incaricando l’architetto palermitano Ernesto Basile (che tra l’altro progettò anche il limitrofo Palazzo Cappello) di progettare un sontuoso palazzo abitativo la cui costruzione terminò nel 1906.

Il palazzo venne abitato poche volte dalla famiglia ovviamente per via dell’intricata situazione storica che vide lo svolgersi delle due guerre mondiali, ma anche perché molti esponenti della medesima si trasferirono lontano da Ispica (chi a Roma, chi in altre città siciliane).

Il palazzo venne quindi venduto al Comune di Ispica nel 1975, ma solo nell’anno 1978 divenne l’attuale sede del Municipio cittadino.

L’edificio è stato oggetto di vari interventi di restauro.

Il Palazzo Bruno di Belmonte, annoverato tra i più grandi esempi del liberty siciliano assieme al suo “gemello” ispicese, il Palazzo Bruno posto presso Piazza Unità d’Italia (anch’esso appartenente un tempo alla suddetta famiglia), è considerato come il più importante edificio del medesimo stile presente in Provincia di Ragusa.

Questo edificio ha un austero ma allo stesso tempo elegante, presentando ben tre ordini orizzontali delimitati da pilastri formati da blocchi di pietra bianca locale nei prospetti che rispettivamente si affacciano presso il Corso Umberto I e le Vie Giuseppe Mazzini e Ruggero Bonghi.

Il palazzo presenta tre torrette, di cui una settentrionale posta tra il Corso Umberto I e la Via Mazzini, mentre le altre sono collocate nel prospetto orientale dell’edificio.

Il prospetto di Corso Umberto I, che è quello settentrionale dell’edificio (nonché quello “principale”), presenta un’elegante facciata di tre ordini avente un corpo centrale, mentre ai vertici vi sono un’elegante torre (tra Corso Umberto I e Via Mazzini) e un loggiato interno, il cui accesso è dato da un porticato settecentesco facente parte del non più esistente Palazzo Statella.

L’ordine inferiore che si presenta lastricato con blocchi di pietra bianca, presenta un elegante portale centrale arcuato e sei finestre della medesima forma, di cui quattro facenti parte del corpo centrale e le altre due di quelli laterali.

Sopra di essi nell’ordine centrale vi è un’ampia balconata sorretta da mensoloni e racchiusa da un’elegante inferriata in ferro battuto, avente cinque aperture rettangolari sormontate da travoni con fregi floreali in bassorilievo.

L’ordine superiore presenta tre balconi di cui quello centrale simile alla balconata appena citata (avente tre aperture) mentre quelli laterali di dimensione inferiore, hanno un’unica apertura.

Il corpo a sinistra della facciata presenta una piccola verandina che fa ad angolo col giardino interno e il Corso Umberto I, mentre il corpo destro è occupato dalla caratteristica torretta settentrionale del palazzo facente ad angolo con la Via Giuseppe Mazzini, meglio nota come “Torre del Municipio”.

Questa torretta, divenuta uno dei simboli di Ispica, è contraddistinta da due verande coperte formate da un’apertura rettangolare incassata in un corpo avente quattro pilastri con frontone decorato da fregi floreali simili a quelli dei balconi.

Il tutto risulta sorretto da mensoloni simili a quelli dei balconi sopracitati, ma aventi fregi decorativi.

Al di sopra vi sono due finestrelle rettangolari incassate nella parete e, sopra di esse due semplici finestrelle quadrangolari che fungono da lucernaio.

La sommità della torre del Palazzo Bruno di Belmonte, si presenta delimitata da pilastri a sezione prismatica sormontati da semplici capitelli di tipo tuscanico che inquadrano il corpo della torre, formato da quattro vetrate per ogni “vertice” di essa (suddivise in dodici finestre, tre per ogni lato) decorate con fregi in bassorilievo, al cui centro è posto un balconcino provvisto di balaustrini in pietra.

L’elegante frontone formato da pilastrini e balaustrini circonda la cuspide conica della torre, sopra cui è posta una struttura in ferro battuto sormontata da un’antenna che svolge la funzione di parafulmine.


La torre del Palazzo Bruno di Belmonte.

Il prospetto di Via Mazzini (quello occidentale) è piuttosto simile a quello del Corso Umberto I, con l’unica differenza della presenza di balconi separati e non di vere e proprie “balconate”, di cui quello posto sul vertice sinistro dell’ordine centrale della facciata provvisto di tre aperture rettangolari (simili a quelle delle verandine della torre).

Il prospetto di Via Ruggero Bonghi forma il cortile meridionale dell’edificio e, nonostante sia racchiuso da un muro di cinta, possiamo ammirarlo anche dall’esterno.

Nell’ordine inferiore vi è posto un elegante porticato con profonde arcate avente due corpi esterni avanzati formati da due grossi portici, mentre quello centrale ne ha tre più piccoli.

All’interno di questo porticato vi sono aperture di forma arcuata, che mettono in collegamento l’interno del palazzo con questo cortile.

La sommità di questo porticato forma una verandina delimitata da inferriate semplici in ferro battuto, avente varie aperture rettangolari.

Nel vertice sudorientale dell’edificio vi è un altro loggiato formato da un secondo porticato sopraelevato con vetrate di forma rettangolare.

Qui è ubicato l’accesso al cortiletto interno, contraddistinto da un arco d’ingresso con rosetta floreale sulla sua sommità che regge un cancello arcuato, il tutto delimitato da pilastri sormontati da pinnacoli sferici.

Gli ordini superiori sono contraddistinti da un balcone sul vertice sinistro, e da una balconata sulla restante parte del prospetto (sempre simili a quelli citati prima per quanto riguarda la facciata di Corso Umberto I).

Da questo cancello si entra presso il cortile posto sotto il prospetto orientale dell’edificio (collegato col cortiletto sopracitato) che ricade all’interno di una parte del sito in cui era collocato l’antico Palazzo Statella di cui rimane solo il portico d’ingresso e l’accesso laterale all’edificio (posti presso il Corso Umberto I), da cui si raggiunge sempre questa medesima area del Palazzo Bruno di Belmonte.

Si tratta del prospetto più “semplice” dell’edificio, delimitato dalle due torrette “minori” del palazzo.

L’ordine inferiore presenta cinque finestre arcuate ed una rettangolare sul vertice nordorientale.

I due ordini superiori presentano otto finestrelle rettangolari (quattro per ordine e quindi due per lato) poste di fianco a due balconi centrali (due per ordine), aventi tripla apertura rettangolare (oltre a varie piccole finestrelle di forma rettangolare).

Ai vertici del prospetto vi sono le torrette “minori” di cui quella del vertice sudorientale più “massiccia” con aperture rettangolari suddivise in tre parti, mentre quella posta a nordovest più “snella” con uniche finestre rettangolari.

Entrambe le torrette sono delimitate da pilastri a sezione prismatica e hanno tetto spiovente.

Un elegante frontone con merlatura arcuata cinge tutti e quattro i prospetti dell’edificio; esso è anche contraddistinto da piastrelle maiolicate con motivi floreali poste al di sotto di esso.

L’interno del Palazzo Bruno di Belmonte, che come detto prima ospita la sede del Municipio di Ispica, è caratterizzato dalla presenza di eleganti stanze comprendenti vari elementi architettonici in stile liberty.

Possiamo ammirare la bella scalinata del palazzo con un’artistica inferriata in ferro battuto, realizzata negli anni 1980 dal fabbro ispicese Giuseppe Donzella.

Da ammirare l’aula consiliare dell’edificio e le stanze adibite ad uffici comunali, oltre al cortile interno del palazzo in cui sono poste delle eleganti verande.

Dalla torre del Palazzo Bruno di Belmonte inoltre possiamo ammirare un ottimo panorama della città di Ispica e del suo territorio comunale, compreso tra la Cava d’Ispica e la zona marina di Santa Maria del Focallo.

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