Ispica, Torre Marabino

HomepageIspicaTerritorio ibleo Torre Marabino

Ispica

Torre Marabino

Dalla S.P. 46 “Ispica – Pozzallo” raggiungiamo la “Traversa Marabino” seguendo le indicazioni per l’omonima contrada e per la Contrada Graffetta, nonché per l’azienda agrituristica “La Moresca”, all’interno della quale è posta la “Torre Marabino”.

Oltrepassato il passaggio a livello sulla linea ferroviaria Siracusa – Ragusa – Gela – Canicattì – Caltanissetta Xirbi nel tratto Ispica – Pozzallo, imbocchiamo una traversa alla nostra destra seguendo le indicazioni per l’agriturismo La Moresca all’interno della quale è compresa la costruzione medievale nota come “Torre Marabino”.

Arriviamo quindi all’interno di una lussuosa struttura ricettiva adiacente ad una torre costruita molto probabilmente nel periodo della dominazione araba in Sicilia (periodo posteriore all’anno 827).

Dopo la cacciata degli arabi dalla Sicilia la torre continuò ad avere la funzione di fortezza difensiva durante le epoche sveve, angioine e aragonesi.

Dal secolo 1500, durante il Vicereame di Sicilia venne utilizzata “torre di avvistamento”, con lo scopo di poter controllare l’area circonstante in caso di incursioni saracene (piuttosto diffuse in quel periodo).

Dopo il terremoto dell’11 Gennaio 1693 a cui resistette (seppur venendo gravemente danneggiata), la torre venne utilizzata come caseggiato rurale facente parte di un vasto feudo appartenente prima alla famiglia Statella, poi alla famiglia Modica.

Dopo un accurato restauro la torre è divenuta una lussuosa struttura alberghiera.

La torre è posta al centro di un lussureggiante giardino (che ingloba anche una piscina) affiancata da caseggiati di tipo rurale.

Essa si presenta a forma di parallelepipedo inquadrata da pilastri ai suoi vertici possedendo finestre di forma rettangolare.

L’interno della torre è stato ristrutturato e possiede eleganti stanze in cui dimorano gli ospiti della struttura ricettiva.

Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.torremarabino.com.

Torna indietro

Torna alla pagina “Ispica”