Lentini, Asse viario Via Pitagora – Via Murganzio – Via Giuseppe Verdi – Piazza Nazionale – Via Piave – Piazza degli Studi (quartieri “Calata Signureddu”, “Rua Ranni”, “Spitali Vecchiu”, Piazza Nazionale, “Buffetti”, “Villa ‘a Badda”, “Quartarari”, “Matri ‘a Catina”)

A nord est della Piazza Duomo, sull’asse viario Via Garibaldi tramite le Vie Pitagora – Murganzio – Giuseppe Verdi – Piazza Nazionale è posta una delle aree più eleganti del centro storico lentinese di origine settecentesca ma arricchita in seguito da eleganti edifici e piazzette, ricadente nell’area detta “Spitali Vecchiu” poiché qui era posto l’antico ospedale di Lentini che sorgeva alle spalle dell’attuale Chiesa di San Giovanni di Dio (posta presso la Via Giuseppe Verdi).

L’area si estese con la costruzione della Piazza Nazionale da cui partì un processo urbanistico verso est – sud est toccando così la limitrofa area di Carlentini con la costruzione dell’area nota come “Piazza degli Studi” in cui sono posti il Museo Archeologico di Lentini, l’Istituto Aletta che al suo interno racchiude l’ex Chiesa di Santa Maria della Catena, la Chiesa con l’attiguo Convento della Madonna del Rosario, nonché la seconda area di verde pubblico più importante di Lentini dopo la Villa Gorgia; la Villa Guglielmo Marconi nota anche come “Villa Badda” per via della sua fontana decorata da una grossa sfera di pietra.

Non mancano neanche qui le suddivisioni in vari quartieri storici;

  • l’area tra le Vie Murganzio e Via Giuseppe Verdi è nota come “Calata Signureddu” per la presenza del palazzo abitativo della famiglia Signorello;
  • l’area tra Via Pitagora, Via Giulio Cesare e Via Santa Lucia è nota come “Rua Ranni” (inteso come “Strettoia Grande” per la presenza di alcuni pittoreschi vicoli) ed era nota in passato per la presenza di una caverna (molto probabilmente un piccolo oratorio rupestre con alcune tracce di affreschi) in cui si credeva vi dimorò “Santa Lucia” durante il suo viaggio verso Catania per portare la madre malata presso la tomba di “Sant’Agata” (ormai questa caverna ricade all’interno di una casa privata);
  • l’area nota come “Spitali Vecchio” (o anche “Gghianata do Spitali Vecchiu”) in cui sorgeva l’antico ospedale di Lentini, che come detto prima sorgeva presso il Convento di San Giovanni di Dio (di cui resta tuttora l’omonima chiesa) che si affaccia presso un’elegante piazzetta posta lungo la Via Giuseppe Verdi;
  • l’area di Piazza Nazionale che comprendeva anche lo storico quartiere detto “Buffetti” chiamato così poiché qui durante le festività dei Morti si svolgeva un piccolo mercatino in cui su piccoli bancali noti appunto come “I Buffetti” vendevano prodotti tipici e dolciumi;
  • l’area tra Piazza Nazionale e le Vie Piave e Matteotti, in cui sorge la “Villa Guglielmo Marconi” meglio nota come “Villa ‘a Badda” chiamata così per la sua fontana sferica: il nome “Villa ‘a Badda” venne esteso anche al limitrofo quartiere in cui sorgono eleganti edifici tardoliberty;
  • l’area tra le Vie Pitagora, Piave, Mercadante e Cappellini è nota come “Quattarari” poiché qui vi erano poste le antiche botteghe dei ceramisti lentinesi che producevano le tradizionali giare note come “Musticheddi” che venivano utilizzate durante la festività dell’Assunta, il cuore di questo quartiere è la Piazza San Giovanni da Procida, da cui si dipartono pittoreschi vicoletti;
  • l’area di Piazza degli Studi nota come “Matri ‘a Catina” (o “Bedda Matri ‘a Catina”) per la presenza dell’antica Chiesa consacrata alla “Madonna della Catena” (ora inglobata all’interno dell’Istituto Aletta, sorto sul sito in cui era posto il Convento delle Carmelitane) in cui sorge il Museo Archeologico della città lentinese.

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