Lentini, Ex Feudo di Castellana e San Basilio

Lentini

Ex Feudo di Castellana e San Basilio

Dalla S.B. 35 (raggiungibile dalla SS 385 Catania – Bivio Iazzotto – Palagonia) andiamo fino al bivio che a destra conduce alla Contrada Palazzelli e al suo vasto sito rupestre (vedi pagina precedente) e a sinistra alla vasta area dominata dal Monte Castellana imboccandolo dirigendoci verso ovest. Raggiungiamo oltre al sito rupestre di Castellana che è uno tra i più interessanti della Sicilia orientale (vedi sempre pagina precedente) la tenuta feudale dei Baroni di San Basilio (o “San Basile”) e Castellana la cui appartenenza passò a varie famiglie del territorio (tra cui anche la famiglia Gravina di Palagonia che aveva la propria dimora anche nella limitrofa città di Francofonte), che grazie alla fertilità dei terreni limitrofi (tra cui anche l’area agrumicola di Palazzelli) fece le proprie fortune, specialmente grazie all’industria vitivinicola che dava (e in parte da ancora ma in maniera molto minore) un ottimo vino addirittura citato nel romanzo “I Viceré” di Federico De Roberto con questa frase “…perché il vino delle vigne del Cavaliere, di Bordonaro, della tenuta di San Basile, era capace di risuscitare i morti” (riferendosi al capitolo in cui descriveva lo stile di vita dei frati benedettini di Catania di cui faceva parte un protagonista del romanzo). Oggigiorno le vigne sono state soppiantate dagli agrumeti e la “tenuta” con il suo limitrofo borgo feudale è semi abbandonata e viene utilizzata dai contadini come riparto (e in parte come deposito) per salvaguardarla andrebbe restaurata e riconvertita ad un qualsiasi uso (turistico. ricettivo, culturale, museale ecc…).

La tenuta feudale (che sorge sotto il Monte Castellana e il suo rispettivo sito archeologico) è suddivisa in vari edifici. Quello principale che fungeva da tenuta feudale è posto sulla nostra destra venendo dalla S.B. 35 e si presenta come una grande villa di aspetto tardo barocco dal prospetto piuttosto elegante formato da un portico d’ingresso sopra cui è posta una doppia rampa di scale che conduce alla veranda centrale su cui si affacciano tre corpi aventi eleganti aperture e finestre rettangolari. L’interno ormai compromesso ospita le eleganti stanze residenziali della tenuta. Di fronte ad essa vi è posto il cortile interno (noto come “Bagghiu” ) su cui si affacciavano le scuderie, i magazzini e le residenze della servitù.

Adiacente vi è posta la piccola Cappella formata da una chiesa con campanile merlato di cui possiamo ammirare il portale rettangolare con timpano spezzato adornato da bassorilievi. L’interno conserva ancora gli Altari principali.

La borgata feudale è formata da vari casali in cui abitavano i “Massari” ossia coloro che lavoravano all’interno del feudo. Qui vi sono le stalle in cui erano posti gli animali da allevamento (bovini, suini, ovini ecc…) ma anche i frantoi per la lavorazione di cereali, uva e olive. Molti di essi sono gravemente diroccati e andrebbero restaurati.

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