*Lentini, Monte Castellana e Sito Archeologico Rupestre

Dalla S.B. 35 (raggiungibile dalla SS 385 CT – Bivio Iazzotto – Palagonia) arriviamo al bivio per le Contrade Palazzelli (destra) e Castellana (sinistra) andando verso quest’ultima località oltrepassando la tenuta del Feudo di Castellana – San Basilio (vedi link nella pagina precedente) arrivando quindi sotto il rilievo noto come “Monte Castellana”, in cui è posto uno dei più interessanti siti rupestri della Sicilia sudorientale formato da moltissime cavità rupestri utilizzate come abitazioni o tombe.

Il Monte Castellana veniva identificato in passato col nome di “Brikinnai” (“Bricinna”) che si riferiva ad un insediamento di epoca greca dipendente da Leontinoi che sarebbe sorto su un preesistente insediamento abitativo di tipo semi rupestre di epoca neolitico – sicula di cui vi sono ancora le rovine visibili in cima al rilievo. Si sa per certo che questo villaggio sorgeva in un’area di notevole importanza strategica vista la posizione a ridosso della Piana di Catania compresa tra Castellana e la limitrofa area di San Basilio, per cui l’ipotesi il sito di Castellana si possa trattare di un’avamposto militare non è del tutto scartata e solo studi approfonditi da parte di archeologi e storici potrebbe portare a qualche conclusione. Si sa per certo che l’area limitrofa venne sfruttata sin dall’antichità come cava di pietra (infatti molte aree dei dintorni sembrano simili alle tipiche “Latomie” riscontrabili in Sicilia) fino ai giorni nostri, quando era in attività una cava di tufo (che ha irrimediabilmente segnato il territorio circostante) ora divenuta un sito minerario.

Per raggiungere le principali rovine del sito di Castellana dobbiamo risalire un sentiero posto dietro la tenuta feudale, arrivando sotto i piedi del Monte Castellana, in cui sono intagliate strade carraie e scale nella roccia di epoca ellenistico – romana (a testimonianza dell’effettiva presenza di un insediamento abitativo). Nelle pareti del monte troviamo molte grotte artificiali simili ai “cameroni” di Cozzo Luppinaro, Palazzelli e Valsavoia utilizzate come sito abitativo in età neolitica ma anche nel periodo bizantino avendo una funzione simile a quella dei “Dieri” posti nelle cave iblee della Sicilia meridionale (di cui il poco distante sito di “Timpa Dieri” a Villasmundo) e quindi di tipo abitativa, sacra (molte di queste grotte erano molto probabilmente utilizzate come “chiese rupestri) e anche funeraria; sulla parte bassa del sito è stata rinvenuta una grotta con transetti interni molto probabilmente un’antica Basilica Rupestre di epoca bizantina. Da ammirare anche la grotta artificiale nota come “Carcere del Saraceno” formata da un nicchione rettangolare in cui è posta una piccola apertura della medesima forma (si tratterebbe di una grotta abitativa di epoca bizantina) e numerose tombe rupestri ad arcosolio (con nicchia arcuata) o a nicchia – grotticella artificiale di epoca molto più antica (siculo – castellucciana). Dell’epoca romana possiamo ammirare invece numerosi sepolcri a fossa rettangolare intagliati nelle rocce calcaree del monte.

Sulla sommità del Monte Castellana vi sono alcune tracce riconducibili al villaggio abitativo di epoca neolitico – sicula date da vari fori per i basamenti di capanne smontabili in legno e paglia, nonché di basamenti di edifici (che siano i ruderi di Brikinnai?).

Dal punto di vista paesaggistico, va detto che dalla sommità del Monte Castellana possiamo ammirare un ottimo panorama dell’area occupata dal Biviere di Lentini, nonché della Piana di Catania col vulcano Etna che sorge ad ovest della grande città catanese.

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